CONCORSO ASL. La graduatoria scorre ancora. E se vuol Dio abbiamo assunto anche il fratello del sindaco di AVERSA: giusto giusto 147esimo. Mentre Blasotti…

17 Giugno 2022 - 19:17

Si tratta della più grande infornata clientelare che la storia di questa provincia ricordi. Il concorso per posti di categoria D era per 46 vincitori. Diteci voi se è giusto che si lavori sulla graduatoria facendone entrare cento in più che quel concorso non hanno vinto e che però interpongono la loro impreparazione rispetto alle speranze e alle giuste ambizioni di tante altre persone, tanti altri giovani che magari oggi parteciperebbero ad un nuovo concorso

AVERSA – Inizia a prendere tutti i contorni della farsa la storia attorno al concorso come assistente amministrativo bandito dall’Asl di Caserta a febbraio 2020 per la categoria D, personale laureato, e a gennaio dello stesso anno, quindi pochi giorni dopo, per la categoria C, di grado inferiore rispetto al precedente.

In principio furono 82 i posti messi a concorso per la categoria C e poco più della metà, 46, per la classe di concorso categoria D. Due numeri che con il passare delle settimane sono stati completamente stravolti, ribaltati dallo scorrimento della graduatoria, che hanno reso due procedure concorsuali a primo sguardo normali dei mega concorsoni.

Prendiamo, ad esempio, la categoria C, quella più tecnica, cioè ricoperta sostanzialmente da dipendenti il quale livello di istruzione richiesto è il diploma.

Dopo l’iniziale dato di 82 posti a concorso, con i vincitori ufficializzati con una delibera del 21 gennaio scorso, si è poi passati a 123 nuovi vincitori. Un mega ampliamento della graduatoria motivato dagli uffici dell’Asl come qualcosa di necessario, viste le carenze di personale amministrativo all’interno delle strutture pubbliche della salute casertana. E ora, con 123 dipendenti, l’ASL di Caserta dovrebbe andare veloce come un treno, dovrebbe.

Ma dove si è raggiunto veramente il picco dell’inspiegabile è per la procedura dei 46 posti, categoria D, cioè i dipendenti con una laurea e per questo con maggiori responsabilità. E anche uno stipendio più sostanzioso. Vi diciamo solo che sui 46 vincitori di concorso iniziali, siamo arrivati alla mitica quota di 147. Centouno candidati che grazie all’allargamento delle maglie della procedura si sono ritrovati ad essere dei Iposti fissi, citando il Checco Zalone di Quo Vado.

Questo ampliamento dei vincitori è stato voluto dalla governance dell’Asl di Caserta e soprattutto dal direttore amministrativo e probabile nuovo dg dell’Asl, Amedeo Blasotti, che ha firmato la richiesta al suo superiore, il direttore generale Ferdinando Russo, di uno degli allargamenti più sostanzioso della rosa dei candidati gratificati, che a dicembre scorso passarono prima da 46 a 96 e infine a 130. Che poi, ci sarebbe da capire se è legittimo che il direttore amministrativo a proporre tale ampliamento e non il dirigente dell’area del Personale, cioè la Gestione Risorse Umane, guidata da Concetta Cosentino, ma cercheremo di capirlo nei prossimi giorni.

Di questa operazione, che ha premiato i vari raccomandati, pronti a batter cassa dei favori fatti al potente di turno, e anche dei non raccomandati, finiti in paradiso, come si suol dire, per scambio, fu favorito anche Felice Correra, trentenne di Maddaloni, figlio di Arcangelo Correra, già direttore sanitario dell’Asl di Caserta, poi dirigente dell’ospedale Moscati di Aversa, oggi direttore sanitario dell’ospedale, per il momento dedicato Covid, di Maddaloni, uomo di fiducia per Nicola Caputo, assessore regionale.

Ma non ci fermiamo mica qui. Da 130 abbiamo detto che siamo arrivato a 147. Perché il 3 giugno, Russo, Blasotti e il direttore sanitario Marco De Fazio, firmano un documento con cui il concorso categoria D vede ampliare ancora di più la platea di vincitori con 17 fortunati, così come quello per la categoria C (25 nuovi ingressi).

E noi ce la siamo andati a vedere la graduatoria che, inspiegabilmente, è diventata infinita.

Ora, chiamatelo caso, chiamatela preveggenza, ma Blasotti e compagnia sono riusciti a rendere fortuna a gratificare di un’assunzione ormai insperata un 42enne di Aversa. Si chiama Angelo Golia e per pura coincidenza è anche il fratello del sindaco Alfonso Golia.

Già vi vediamo pronti alla carica: la politica, i raccomandati, che schifo. No. Non è così. Assolutamente, impossibile, infattibile, irrealizzabile. Follia.

E’ un caso fortuito che il sindaco di Aversa, uno degli amministratori del consigliere regionale Giovanni Zannini, veda suo fratello essere premiato da un allargamento di graduatoria che, all’ultimo posto disponibile segnala la presenza di suo fratello.

Un allargamento che ha premiato anche il 145esimo in lista, Giovanni Schiappa, l’ex sindaco di Mondragone. Nemico politico di Zannini, uomo che, però, nella politica sa muoversi e ne conosce i meccanismi.

Poi, però, ci sarebbe da capire come diavolo sia stato possibile che una graduatoria di 46 vincitori abbia raggiunto la posizione 147 in 8 mesi. Ma su questo, CasertaCe ha già spiegato chiaramente il suo punto di vista: esisteva un disegno predeterminato in origine. Chi è arrivato oltre la 46esima posizione, cioè l’ultima utile rispetto alle assunzioni previste dal bando, già sapeva che sarebbe entrato lo stesso e già sapeva, soprattutto, che sarebbe stato assunto in tempi brevissimi, in pratica sovrapponibili a quelli applicati a coloro che il concorso, sulla carta, l’avevano vinto.