CONFISCA A PASQUALE PICCIRILLO. L’imprenditore torna pieno da domani pieno proprietario di TV LUNA, dello studio dentistico di Recale e delle scuderie, e se desiderasse, anche de “Il giornale di Caserta”

28 Febbraio 2020 - 16:36

CASERTA – Stiamo leggendo, e leggeremo ancora, le 148 pagine della sentenza pronunciata dalla sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Massimo Urbano, affiancato dai colleghi Giovanni D’Onofrio e Francesco Balato nei confronti del noto imprenditore casertano Pasquale Piccirillo.

Stamattina abbiamo pubblicato il testo integrale del comunicato stampa diramato dalla Procura della Repubblica di S.Maria C.V., che sulle presunte attività illecite di Piccirillo ha coordinato per molto tempo un’indagine, svolta dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caserta.
Nella nota della Procura, è stato fatto preciso riferimento ai beni confiscati per un valore di circa 24 milioni di euro a due anni di distanza dal blitz che portò al loro sequestro.
Ci siamo accorti, andando a verificare nel nostro archivio, che quel sequestro ammontò ad una cifra quasi doppia, pari, poco più o poco meno, a 46 milioni di euro.
Dopo aver registrato e significato ai nostri lettori l’ulteriore pena irrogata dal Tribunale, consistente nei due anni di sorveglianza speciale, e dopo aver infine segnalato che anche questo particolare tipo di sentenza può essere oggetto – ad opera delle diverse parti processuali – di ricorso in Corte d’Appello ed, eventualmente, in Corte di Cassazione, ci siamo concentrati sulla cospicua differenza tra i 24 milioni confiscati in questi giorni e i 46 sequestrati nel marzo del 2018.

Evidentemente, abbiamo pensato, quello che è stato sequestrato due anni fa non è diventato oggetto di confisca oggi.
Come usiamo fare, anche questo documento, questa sentenza, passerà sotto la lente di ingrandimento di questo giornale in modo da renderla fruibile, nella sua ampiezza e in tutte le sue articolazioni, ai nostri lettori.

Da una prima rapina consultazione, possiamo dire che dei 98 immobili sequestrati ne sono stati confiscati tre o quattro, compresi i garage.
Tra questi, uno di Gaeta e un altro collocato in Svizzera.
Importante, soprattutto per chi è interessato alle attività che Piccirillo ha svolto nel settore dei media, è sottolineare la non confisca, quindi il dissequestro, della società che gestise TV LUNA, che dunque si avvia a ritornare nella totale disponibilità dell’imprenditore, in una partita, però, ripetiamo, ancora non chiusa, perché la Procura della Repubblica potrebbe ricorrere in Appello contro questa decisione del giudice della Prevenzione.
Oltre a TV LUNA, liberate, e dunque tornate nella piena potestà di Pasquale Piccirillo, le società che esercitano attività sanitarie, a partire dallo studio dentistico probabilmente più grande della provincia che si trova in quel di Recale.
Anche le questioni ippiche sono andate bene per l’imprenditore casertano, in considerazione del fatto che il verdetto di questi giorni ha eliminato dall’atto di confisca le scuderia sottoposte, due anni fa, a sequestro.

Alla prossima puntata.