CORONAVIRUS. DI TAMPONI IN RITARDO SI MUORE. “Mio padre positivo, io, cardiopatico, in attesa da 8 giorni di tamponi. All’asl non risponde nessuno”

26 Marzo 2020 - 12:56

TEVEROLA(G.G.) Questo è uno dei tantissimi casi che ci stanno eltteralmente piovendo addosso in queste ore. Persone che si ritengono abbandontate dalla Regione Campania, che ha piena competenza e piena gestione dei servizi erogati, attraverso copiosissimi trasferimenti finanziari provenienti dal governo, dal servizio sanitario nazionale.

Per cui, con chi prendersela? La nostra sembra una cantilena. Ma vi garantiamo che stiamo proponendovi, anche perchè le forze nostre queste sono, solamente una piccola parte delle incredibili segnalazioni giunteci.

Nel caso che vi presentiamo, questo cittadino di Teverola non subisce quello che stanno subendo migliaia e migliaia di persone, soprattutto operatori sanitari, che aspettano da tantissimi giorni, vivendo un’incertezza agghiacciante, gli esiti dei tamponi a cui si sono sottoposti, e bloccati da un sistema ormai paralizzato dall’inefficienza e soprattutto dall’assoluta mancanza di visione delle cose di cui il primo responsabile non può che essere il presidente della Regione pro tempore.

Si chiama Vincenzo De Luca, ma se si fosse chiamato Stefano Caldoro, Bassolino o pinco palla, sarebbe stato per noi esattamente la stessa cosa.

Questo cittadino di Teverola fa anche una battuta sulla rapidità di cui ha beneficiato il sindaco Tommaso Barbato nella realizzazione e anche nella risposta al tampone a cui si è sottoposto. Lui, invece, che tra l’altro è un cardiopatico, non ha avuto la possibilità di sottoporsi all’esame, insieme all’intera sua famiglia, nonostante il fatto che suo padre 83enne, con cui convive, sia ricoverato in condizioni serie per un’ischemia e sia risultato positivo al coronavirus.

Ripetiamo, abbiamo preso questo caso perchè esula dal semplice ritardo nelle risposte diagnostiche a tamponi già effettuati. Qui ci sono persone che hanno avuto contatti diretti con positivi conclamati e che da più di una settimana chiedono invano di sottoporsi al tampone. Forse sono migliaia di persone a cui De Luca, al quale la situazione è sfuggita totalmente di mano, così impara a fare il bullo della porta accanto, non sa dare alcuna risposta.

Dovrebbe dimettersi. Ma non la farà. Il governo dovrebbe mandare un commissario ad acta per provare a mettere un pò di ordine in Campania, ma ugualmente non lo farà. Varranno valutazioni di tipo politico, dato che De Luca appartiene al partito grazie al quale Giuseppe Conte fa il presidente del consiglio.

Questa roba che in Italia è normale amministrazione è l’unica cosa che non ha subito un provvedimento di sospensione.

Tutti a casa, tutti in reclusione eccettuata la partitocrazia.

 

QUI SOTTO L’APPELLO DI UN CITTADINO DI TEVEROLA