CORONAVIRUS. Ora il sindaco di BELLONA vuol far il fenomeno. Non scherzi, quella pizzeria si trova a VITULAZIO, cioè a mezzo centimetro dal suo Comune

2 Marzo 2020 - 10:45

 

BELLONA(g.g.) Menomale che abbiamo questi nostri sindaci che alleggerisco l’atmosfera, con le loro, come lo vogliamo chiamare, va bè, diciamo così, amenità. Il sindaco Filippo Abbate fa finta che Bellona e Vitulazio siano distanti, tipo come lo sono Stoccolma e Città del Capo e se ne esce stamattina con questa storia della pizzeria che non c’è, come se qualcuno avesse detto che la pizzeria il cui titolare è stato contagiato dal coronavirus, presumibilmente insieme alla moglie, insistesse nel perimetro del comune di Bellona.

Se avesse un attimo letto il nostro articolo, che, ripetiamo, potevamo già fare ieri pomeriggio, ma che, in attesa di tutte le conferme, abbiamo deciso di pubblicare solo stamattina, avrebbe potuto evitare di pubblicare questo inutile post. A.L. del ’61, L.C. del ’65 sono residenti, a quanto pare, a Bellona, ma anche se lo fossero a Vitulazio, scusi sindaco, cosa cambia se quello è un paese solo e non c’è soluzione di continuità, se non una discriminante continuativa che, se questa fosse una nazione decente, chiuderebbe, per l’appunto, con serietà, facendo di Bellona e Vitulazio un solo comune.

La pizzeria-rosticceria si trova all’interno del comune di Vitulazio. Guardi sindaco, noi conosciamo anche questa pizzeria, sappiamo che A.L., un lavoratore serio, pur afflitto da un rialzo febbrile, ha dovuto aprir bottega, non sospettando che quella temperatura anormale dipendesse proprio dall’ormai mitico covid-19.

Non lo pubblichiamo ancora perchè stiamo aspettando che siano le autorità a farlo, questo nome, per la sicurezza dei cittadini. In verità, non abbiamo ancora capito, visto che il caso di A.L. è ormai ufficialissimo, e che il diretto interessato, che non ha curato, per diversi giorni, quella febbre, è ricoverato al Cotugno di Napoli, non certo in straordinarie condizioni di salute, il sindaco di Vitulazio, e anche lei, che non può seriamente pensare di disegnare una distanza, che al contrario non c’è, tra Bellona e Vitulazio o comunque non c’è per il Coronavirus, che se ne strafotte del problema che due piazze a meno di un chilometro di distanza in linea d’area, ospitino due palazzi delle poltrone e della spesa pubblica, dovete cominciare a lavorare insieme alle autorità sanitarie, perchè non è allarmismo porre la questione delle tantissime persone che hanno frequentato quella pizzeria negli ultimi 10 giorni.

Molti sono di Bellona e Vitulazio, altri sono residenti in comuni diversi. Per carità, siamo sicuri che la quasi totalità di queste persone non è stata contagiata, non essendo venuta a contatto a un metro e mezzo di distanza con il commerciante e con sua moglie. Ma il meccanismo della prevenzione va attivato, applicando anche lì un protocollo che si sta applicando in altre parti d’Italia.

Non bisogna indugiare ulteriormente, perchè tra le decine e decine di persone che sono andate in quella pizzeria, se una sola è stata contagiata, attiverà a sua volta una catena di vasi comunicanti multidirezionali. Sindaco Abbate, perchè si chiamano epidemie.