CORONAVIRUS. Positivo noto medico massimalista con migliaia di mutuati. Ha partecipato ad una riunione in Comune ed ora il sindaco…

20 Marzo 2020 - 12:49

TEVEROLA(g.g.) Il coronavirus nel palazzo. In un posto come Teverola, il palazzo è uno solo, cioè il comune. Si moltiplicano, in queste ore, i post sulla vicenda del medico del carcere di Santa Maria Capua Vetere risultato positivo al coronavirus.

Noi abbiamo seguito un pò la vicenda, domandando in giro. Ci hanno detto di sintonizzarci sui gruppi e sui profili facebook teverolesi e così abbiamo fatto. Ne abbiamo trovato uno l’altro giorno, in cui il sindaco Tommaso Barbato, con un certo disappunto malcelato, si chiedeva se una persona che aveva frequentato riunioni importanti del comune avesse avuto un comportamento tale da avvertire tutte le persone che a quella riunione avevano partecipato del fatto che lui era risultato positivo.

E allora abbiamo fatto un passo in avanti nella nostra indagine e tornando al giorno 11 marzo ci siamo imbattuti in un post, sempre del sindaco Tommaso Barbato, che annunciava, subito dopo una conferenza dei capigruppo, dedicata evidentemente proprio all’allarme coronavirus e alla reclusione domiciliare imposta dal governo, una delegazione corposa di medici, farmacisti e pediatri in libera scelta.

In poche parole, la medicina pubblica. Tra i medici c’era anche colui che poi è risultato positivo e che oltre ad essere un noto mutualista di Teverola, opera anche nell’ospedale del carcere. Ecco perchè ora da un paio di giorni a questa parte, chi a quella riunione è stato presente, non sappiamo se c’era il sindaco direttamente, crediamo di sì, sicuramente c’erano altri esponenti dell’amministrazione della maggioranza di Tommaso Barbato, è assalito da mille dubbi.

Non sappiamo neppure se gli altri partecipanti si siano o meno sottoposto ancora al tampone del coronavirus. Certo è che il nome è grosso, perchè si tratta, ripetiamo, di un medico massimalista, con migliaia di mutuati e la cosa sta facendo molto rumore in quel di Teverola. Ovviamente noi abbiamo scelto di non pubblicare neppure le iniziali del professionista.

QUI SOTTO IL POST DELL’11 MARZO

 

QUI SOTTO IL POST ALLARMATO DEL SINDACO, PUBBLICATO UN PAIO DI GIORNI FA