Così Zagaria fece ricco Vincenzo Inquieto: fittò 3 sue case e diventò “lo zio” dei due figli

31 Ottobre 2019 - 20:05

CASAPESENNA – Il racconto del collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino è lungo ed articolato e fornisce dei dettagli anche inediti sui rapporti tra Michele Zagaria e Vincenzo Inquieto, il principale dei suoi protettori. Non è tale quello riguardante l’esclusiva dei lavori relativi agli impianti idraulici di tutti gli appartamenti costruiti a Trentola Ducenta, nell’orbita degli imprenditori legati a Luigi Cassandra, visto che già se n’è parlato.

Mentre è inedito, nell’accordo con Inquieto, la moglie Rosaria Massa e la sorella di quest’ultima, che erano ben tre le case per le quali Zagaria versava l’equivalente di altrattanti affitti proprio ad Inquieto. Questi fu pagato anche con uno stipendio di 2 milioni di lire anche se, dopo un pò di tempo, non ce ne fu più bisogno perchè era diventato un fedelissimo di Michele Zagaria e non aveva bisogno di un mensile fisso.

Il rapporto era tanto fraterno, da trasformare Zagaria che, ricordiamo, è stato lo scapolo d’oro della camorra, in una sorta di padre, di zio reale dei due figli di Inquieto, un maschio ed una femmina. Inedito è infine il particolare del breve dialogo avuto, il giorno della cattura, il 7 dicembre 2011, tra Michele Zagaria, la sorella Beatrice e il fratello Antonio, durante il quale il boss raccomanda in maniera specifica di trattare i due figli di Inquieto come nipoti ed infatti familiarizzano sia con Francesco Capaldo,

uno dei figli di Beatrice e Raffaele e sia con Giuseppe Zagaria, figlio di Elvira e del defunto Franco Zagaria.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DEL’INTERROGATORIO DI MASSIMILIANO CATERINO