COVID. SCUOLE CHIUSE. Respinto il ricorso dei genitori. Ma l’avvocato annuncia battaglia: “Se dal 21 ottobre De Luca non rispetterà il decreto del Governo, siamo pronti a muoverci di nuovo”

19 Ottobre 2020 - 17:20

Il legale casertano: “Il DPCM, per gerarchia delle fonti, prevale su un’ordinanza regionale e ha stabilito una disciplina chiara e precisa per garantire le lezioni in presenza”

CASERTA (g.g.) – Non sappiamo se ci sia stato un lavorio diplomatico sottotraccia già a partire da venerdì mattina, 16 ottobre quando, sicuramente, il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, è stato informato dal ricorso al Tar presentato da diversi genitori affinché fosse annullata la sua ordinanza, per effetto della quale le scuole rimarranno chiuse fino al 31 ottobre, in pratica fino al 3 novembre, considerando i festivi. Fatto sta che durante la stessa giornata di venerdì, De Luca ha fatto una mezza marcia indietro, così come abbiamo scritto ieri sera, revocando se stesso e dunque revocando, di fatto, la chiusura indiscriminata delle scuole di ogni ordine e grado, nel momento in cui, con la solita “gentile richiesta” dei sindaci dell’Anci, in pratica una propaggine del governatore che lui utilizza quando gli serve una premessa in un atto amministrativo, ha

scritto in poche righe che le scuole dell’infanzia, quelle che curano i bambini da 0 a 6 anni, avrebbero potuto regolarmente aprire e accogliere i loro ospiti in presenza.

Ovviamente, il Tar ha tenuto conto di questo ripensamento che, però, di per sé, non è che cambi molto sulla difficoltà descritta nel ricorso da parte di genitori in grandissimo imbarazzo nel momento in cui devono star vicini ai propri figli che non vanno a scuole, evitando di lasciarli soli e contemporaneamente non sanno come comportarsi con il lavoro. Perché, come ha scritto giustamente l’avvocato casertano Luigi Adinolfi nella sua memoria ad adiuvandum, aggiunta al primo ricorso, non si capisce quale sia la differenza in termini di necessità di presidio e di compagnia da parte di un genitore verso un figlio di 6 anni, rispetto al papà o alla mamma di un bambini di 7 anni.

Conoscendo usi e costumi del Tar Campania, avevamo già dato per probabile, ieri sera, gli eventi così come poi si sono sviluppati nella giornata odierna, allorquando la presidente della V sezione del Tar Campania, Maria Abruzzese, ha rigettato il ricorso presentato dai genitori, utilizzando i poteri monocratici che gli stessi ricorrenti avevano attivato, rendendo credibili quelle ragioni di “urgenza e grave danno”, requisiti indispensabili perché un presidente di sezione Tar possa intervenire con la massima rapidità senza riunire il proprio collegio.

A qualche ora di distanza dall’emissione del decreto del giudice, è arrivato il commento dell’avvocato Adinolfi: “Non canterei vittoria – dichiara Adinolfi – perché gli asili e nidi sono stati riaperti in base alla successiva ordinanza n. 80 del 2020, emessa dopo il ricorso. La cosa più rilevante è che il decreto del Presidente del TAR chiaramente afferma che l’ordinanza n. 79, emendata dalla numero 80 (quella che ha chiuso le scuole e la successiva che ha riaperto la materne, ndd.), impugnata con il ricorso, avrà efficacia fino al 21/10/2020. La stessa Regione, nella memoria difensiva del 19/10/2020, afferma che dal 21/10/2020 si cambierà regime in ragione del DPCM del 18/10/2020, quello annunciato dal premier Conte ieri sera, che nell’ambito della gerarchia delle fonti prevale sull’ordinanza regionale. In poche parole si tratta di aspettare due giorni. Poi decideremo – così conclude l’avvocato Adinolfi – le ulteriori strategie difensive.

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