Dall’olio per i motori “abusivo” guadagnati tanti milioni di euro. I soldi finiti nel business della vendita auto e dei ricambi
7 Marzo 2024 - 13:36
43 richieste di rinvio a giudizio a seguito dell’indagine della procura di Aversa Napoli Nord e della guardia di finanza
CASTEL VOLTURNO – Nasce da un blitz dei finanzieri della compagnia di Mondragone è avvenuto nel maggio di sei anni fa l’inchiesta che nelle scorse ore e, ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di 43 persone, ritenute responsabili a vario titolo di frode fiscale e riciclaggio, reati compiuti in concorso.
In quella giornata furono sequestrati tonnellate di olio lubrificante per motore, per il valore di circa un milione di euro.
Dalle indagini è emerso come quell’olio motore, acquistato da una cosiddetta società cartiera, utilizzata per coprire i reali acquirenti e i compratori, veniva infatti successivamente travasato, attraverso l’applicazione di appositi rubinetti direttamente ai contenitori, in singole confezioni da uno e due litri, sulle quali veniva applicata un’etichettatura con denominazioni generiche del prodotto.
Una volta così confezionato, l’olio lubrificante veniva immesso sul mercato per la vendita ad un prezzo concorrenziale, non avendo la società assolto all’imposta di consumo, che per tale tipologia di prodotto va assolta all’atto del ricevimento della merce da parte del soggetto nazionale.
L’indagine della procura di Aversa e del comando provinciale della Guardia di Finanza hanno fatto poi emergere come le due società, non pagando l’iva e le accuse, erano riuscite a risparmiare illegalmente quasi 5 milioni.
Da questa attività negli anni gli indagati avrebbero ottenuto guadagni illeciti dal valore di circa 12 milioni di euro, poi impiegati in attività di commercializzazione auto e di parti di ricambio sempre senza pagare mai l’IVA.