Delitto di Pasqua: le intercettazioni entrano nel processo
21 Giugno 2023 - 18:30
Colpito a morte da 30 fendenti con un coltello da cucina all’interno di un container sito in un fondo presso il New Village Dog
PASTORANO – Nel corso dell’udienza celebrata in Corte d’Assise presieduta dal giudice Roberto Donatiello, con a latere Honoré Dessi, nel processo che vede imputato Ihor Varvachyn, 50enne ucraino, accusato dell’efferato omicidio dell’amico e connazionale Pavlo Zapprozhets, 47enne, ucciso con 30 coltellate la sera di Pasqua dello scorso anno, è stato affidato l’incarico al perito per le trascrizioni del materiale captato. Si torna in aula nel mese di ottobre per l’escussione di ulteriori testi della Procura.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Capua, i due connazionali avevano deciso di festeggiare insieme Pasqua. Complice l’alcol riemersero vecchi rancori e tra i due nacque un diverbio degenerato nel sangue. Pavlo venne prima tramortito con una padellata alla testa, cadde a terra e mentre era in posizione prona venne colpito da 30 fendenti con un coltello da cucina.
Alcuni passanti avvistarono la sagoma insanguinata dell’omicida ed allertarono il 112. Ihor venne rintracciato dai carabinieri e tratto in arresto per omicidio volontario aggravato.
Nel container una vera scena dell’orrore, con la vittima riversa a terra in un mare di sangue, suppellettili ed elettrodomestici divenuti ormai rosso sangue. Cercando di depistare i carabinieri, l’imputato disse loro che un’altra persona di era allontanata dalla zona. Ma i rilievi non hanno provato che in quel container ci fosse stata la presenza di un altro personaggio. Un fatto, questo, contestato dalla difesa di Ihor che, invece, ha parlato di impronte mai repertate.