Doping alla Maratona della Reggia di Caserta: atleta squalificato vuole risarcimento danni

19 Marzo 2025 - 12:54

CASERTA – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha respinto il ricorso presentato da un atleta (nome omesso) contro il CONI e NADO Italia, chiedendo il risarcimento per i danni subiti a seguito della squalifica inflitta dal Tribunale Nazionale Antidoping (TNA). L’atleta, originariamente accusato di violazione delle normative antidoping, ha sollevato diverse contestazioni circa presunti vizi procedurali, in particolare riguardanti l’identificazione durante il controllo antidoping.

Il TNA aveva inflitto una squalifica di 4 anni all’atleta per positività riscontrata ai controlli effettuati dopo la Maratona “La 6 ore della Reggia” nel marzo 2017, ma l’atleta ha contestato la validità delle procedure seguite, argomentando che la sua identità non fosse correttamente accertata. Inoltre, ha fatto riferimento all’assoluzione nel processo penale per gli stessi fatti, sostenendo che le procedure di identificazione non avessero rispettato le norme previste.

Nonostante le contestazioni, il TAR ha escluso che vi fosse un errore materiale nelle decisioni del TNA e ha ritenuto che le argomentazioni dell’atleta non fossero sufficienti a configurare una responsabilità per danno. La richiesta di risarcimento è stata quindi rigettata, con il Tribunale che ha confermato la legittimità delle sanzioni adottate in ambito sportivo. Il caso segna un importante precedente sulla competenza del giudice amministrativo nelle controversie relative a procedimenti antidoping e alla responsabilità degli organi sportivi.