Duplice omicidio di camorra, si difende il luogotenente del boss Iovine: “Ero al ristorante”
26 Settembre 2023 - 19:25
Corrado De Luca è accusato di concorso esterno in omicidio.
SANTA MARIA CAPUA VETERE. Ha negato di aver preso parte al duplice omicidio di Sebastiano Caterino e di suo nipote Umberto De Falco. “Non c’entro nulla – ha dichiarato oggi Corrado De Luca ai giudici della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere – . Quando avvenne l’omicidio io lavoravo a Roma in un ristorante”. De Luca è accusato di aver preso parte a quell’efferato delitto, avvenuto il 31 ottobre del 2003 a S. Maria Capua Vetere e, nello specifico di avere partecipato all’appostamento. Per lui, infatti, il capo di accusa è di concorso esterno in omicidio.
Contro di lui le accuse mosse dal Sostituto Procuratore della Dda di Napoli Simona Belluccio.
L’omicidio maturò nell’ambito della riorganizzazione del clan dei Casalesi all’inizio degli anni duemila, portata avanti da Cicciariello, cugino del capoclan indiscusso Francesco “Sandokan” Schiavone.
La mattina del 31 ottobre 2003 le due vittime si trovavano a bordo di una Volkswagen Golf guidata da Caterino, quando furono raggiunti dai killer che esplosero numerosi colpi di pistola e kalashnikov uccidendoli.,
All’arrivo dei carabinieri Caterino era già morto, mentre De Falco, il nipote, morì poco dopo in ospedale. Le auto usate dai killer vennero ritrovate incendiate nelle campagne di San Tammaro e Grazzanise,