Duplice omicidio. Uccide genero e nuora accusati di avere una storia d’amore, le prime ammissioni di Raffaele Caiazzo

9 Giugno 2023 - 12:31

Per la famiglia però non c’era alcun tradimento

SANT’ANTIMO – È stato condotto nel carcere napoletano di Poggioreale il 44enne Raffaele Caiazzo, fermato per il duplice omicidio commesso ieri a Sant’Antimo (Napoli) del 29enne Luigi Cammisa e della 24enne Maria Brigida Pesacane, coniugi dei suoi due figli Anna e Alfredo e genitori dei suoi quattro nipotini, tutti in tenera età


Per l’accusa Caiazzo avrebbe agitato sulla scorta del sospetto che le due vittime fossero amanti, e avrebbe sparato prima a Cammisa in strada e quindi alla nuora in casa, per poi dileguarsi salvo poi costituirsi, dopo aver saputo di essere ricercato dai carabinieri, alla stazione dell’Arma di Gricignano d’Aversa, nel Casertano.
Caiazzo è stato prima condotto nella sede della compagnia dei carabinieri di Giugliano in Campania, e dopo un lungo
interrogatorio in cui avrebbe reso prime parziali ammissioni sulle proprie responsabilità, è stato sottoposto a fermo da parte della Procura di Napoli Nord per il duplice omicidio (contestate anche le aggravanti dei futili motivi e di aver
agitato contro un affine in linea diretta) e per detenzione e porto d’arma abusivi, e poi trasferito a Poggioreale in attesa
della convalida del provvedimento restrittivo da parte del Gip.
La pistola non è stata ancora ritrovata. L’autopsia sulle salme delle due vittime verrà eseguita in questi giorni. 

L’INTERROGATORIO

Era convinto, Caiazzo, che le due vittime intrattenessero una relazione extraconiugale che alla fine ha deciso di ammazzarli entrambi. Prima ha affrontato il genero in strada sparandogli sette volte. Poi si è recato a casa della nuora uccidendo anche lei. In quello stesso momento, nell’appartamento, dormivano anche i bambini di 2 e 4 mesi. Da mesi l’uomo era convinto che i rispettivi coniugi dei figli avessero una relazione.

Questo presentimento si era insinuato nella testa diventando un’ossessione. Ieri mattina, intorno alle 6 e 30 l’uomo ha aspettato che Luigi scendesse da casa per andare a lavorare e lo ha freddato. Dopo ha raggiunto l’abitazione della nuora sapendo di trovarla da sola perché il figlio era già uscito.

Gli spari hanno allertato i vicini che hanno chiamato i carabinieri, soprattutto dopo aver visto Caiazzo scappare. L’assassino ha vagato per oltre due ore, poi ha deciso di costituirsi.

Davanti al pm della Procura di Napoli Nord, il 44enne è subito apparso confuso. Ha ammesso il primo omicidio, sostenendo di non ricordare nulla del secondo. Scavando nel passato di quest’uomo devastato si trova solo qualche piccolo precedente che risale addirittura a quando era minorenne: “Ma io – ha detto agli inquirenti – i problemi con la droga ho cominciati ad averli già a 12 anni…”.

Ha ammesso di aver sparato al genero dichiarando di avere la mente offuscata su ciò che è successo dopo. Ma poi ha fornito quella che sembra essere la chiave scatenante il duplice omicidio: “Ieri sera (mercoledì, ndr) ho avuto l’ennesima discussione con mio figlio. Io so che “quei due” avevano un rapporto, ma la mia famiglia non mi ha mai voluto dare ascolto – ha detto Caiazzo – Eppure io Luigi l’ho visto tre volte salire a casa di Maria… ma loro non mi ascoltavano: e ieri sera mio figlio mi ha minacciato: “Papà, se non la finisci con queste paranoie, se continui a insinuare queste falsità, allora io non ti faccio vedere più i nostri figli!””

Al termine dell’interrogatorio, durato tre ore e mezza e svoltosi alla presenza dell’avvocato difensore, è stato trasferito in carcere con l’accusa di duplice omicidio volontario.