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È stato arrestato Emilio Lavoretano, condannato per l’omicidio della moglie

15 Gennaio 2020 - 14:43

SANTA MARIA CAPUA VETERE – A circa 4 settimane dalla condanna in primo grado a 27 anni di carcere, è stato arrestato questa mattina Emilio Lavoretano, colpevole secondo i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere di aver ucciso Katia Tondi, colei che fu la sua compagna. Non si tratta di una decisione dovuta alla sentenza direttamente, in pratica il giudice ha ritenuto che ci potesse essere il rischio di fuga o della possibilità di inquinamento di prove dopo la condanna subita in primo grado. Quindi, non stiamo parlando dell’esecuzione di una pena non definitiva, visto che Emilio Lavoretano è ancora, tecnicamente, un colpevole, ma di un mero titolo cautelare giustificato dal concorso di tutti o di alcuni dei tre requisiti classici che attivano lo stesso: pericolo di fuga, inquinamento delle prove, reiterazione del reato, in un contesto di pericolosità sociale che il giudice può considerare come esistente anche di fronte ad una semplice, quand’anche molto rilevante sentenza di primo grado, che non sancisce la colpevolezza di nessuno, come nel caso di Emilio Lavoretano. Come detto, l’arresto è avvenuto questa mattina.

IL COMUNICATO DELLA PROCURA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE:

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato della Questura di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa nella stessa mattinata dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, all’esito della sentenza di condanna, emessa dalla Corte di Assise nei confronti di LAVORETANO Emilio, classe 1982. Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una complessa attività investigativa e processuale che ha consentito di pervenire all’acquisizione di un quadro probatorio inequivocabile – stando alla ricostruzione della Procura – nei confronti dell’imputato, del quale è stata affermata la personale responsabilità, in ordine al delitto di omicidio pluriaggravato, perpetrato nei confronti della moglie Katia TONDI.

In particolare il LAVORETANO, dopo aver simulato una finta rapina in casa, allertava i soccorsi riferendo di aver trovato la moglie, riversa sul pavimento della medesima abitazione, in un lago di sangue e priva di vita.

A seguito delle immediate indagini coordinate da quest’Ufficio ed espletate dalla Squadra Mobile casertana, corroborate da attività tecniche d’intercettazione, escussioni di persone informate sui fatti, servizi di o.c.p. ed altro, e stata ricostruita l’intera vicenda, supportando un impianto accusatorio che ha visto nell’arrestato il responsabile del delitto e condiviso da questa Procura della Repubblica.

Tale quadro indiziario, all’esito di un lungo e articolato dibattimento, ha trovato riscontro nella sentenza di condanna sopra descritta con la quale a stata inflitta la pena della reclusione, pari a 27 anni, l’interdizione legale e la sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale del condannato per l’intera durata della pena. Dopo l’emissione della condanna, questa Procura della Repubblica ha chiesto l’applicazione di emissione di custodia cautelare ritenendo sussistere il pericolo di fuga e le esigenze probatorie. Ciò a dato luogo all’emissione del provvedimento restrittivo reso esecutivo in data odierna.