Ecco i 31 NOMI che si contenderanno le poltrone di dg di Asl e ospedali casertan-campane. Gli elenchi-fotocopia, lo strano caso di Antonio D’Amore, l’uomo dell'”infornata” dei Sagliocco. Correra unica eccellenza della sanità locale

16 Giugno 2022 - 12:18

Il che, continuando il concetto esplicitato nel titolo su Correra, “ho detto tutto”, avrebbe esclamato Totò.

 

CASERTA – (Gianluigi Guarino) Ci rendiamo conto di non dire nulla di nuovo, ma l’argomento è questo e dunque, come si suol dire è doveroso farlo. Tutta l’attività che precede la nomina da parte della giunta regionale, cioè da parte di Vincenzo De Luca, serve solamente a buttar via altri soldi dei cittadini per il funzionamento di una commissione giudicatrice che, al contraio, non giudica proprio nulla ma che sta lì, giorni e giorni, a tener colloqui ridicoli con gli aspiranti direttori generali delle 7 Asl della Campania e delle 6 aziende ospedaliere che in realtà sono più di 6, ma che in questa tornata non mettono in gioco l’ospedale civile di Caserta e il Rungi di Salerno, le cui scadenze sono com’è noto, temporalmente sfalsate, nel caso specifico di Caserta a causa del famoso scioglimento per infiltrazioni mafiose e per il conseguente commissariamento che scavallò i tempi ordinari di avvicendamento della sua governance, al contrario, rispettati dalle altre aziende territoriali.

Tutta questa finzione, di cui ognuno sa – e per ognuno ci riferiamo anche ai cittadini interessati alla materia – non ha alcun senso perchè i nomi dei direttori generali, li decide solo e solamente il governatore Vincenzo De Luca. E se qualcuno sostiene che non è così, si faccia avanti, come si può fare avanti ad esempio anche il presidente di questa commissione che noi abbiamo praticamente demolito oggi, come già abbiamo fatto in passato e che magari, sentendosi diffamato potrebbe al limite, e lo auspichiamo, presentare una querela, così ne parliamo un pò di queste cose davanti ad un giudice.

Ovviamente, la querela non la presenteranno, contando sul fatto che questo è un giornale di Caserta e provincia, tenuto debitamente e ovviamente fuori dalle rassegne stampa alla camomilla messe insieme negli uffici della Regione Campania e i cui echi arrivano già rarefatti dalle parti dei palazzi del potere regionale.

Sanno bene che se la presentassero, dovrebbero dibattere in un’aula di tribunale per confutare la tonnellata di documenti e i cento testimoni che noi citeremmo e vogliamo mantenerci bassi.

D’altronde, basta aprire gli elenchi dei cosiddetti idonei per capire che la devi buttare necessariamente a ridere, per non piangere.

Ufficialmente il meccanismo certifica l’idoneità dei richiedenti, cioè di coloro che si sottopongono al colloquio-barzelletta, per ognuna, e sottolineamo, delle aziende sanitarie e per ognuna delle aziende ospedaliere interessate alla nomina dei direttori generali. Se aprite gli elenchi, e lo potete fare clikkando sul link che troverete sotto all’unico che abbiamo pubblicato direttamente, cioè quello dell’Asl di Caserta, vi accorgerete che i nomi sono sempre gli stessi, sempre i soliti 31.  In pratica, 7 fotocopie.

E allora, avrebbe detto un antico caratterista napoletano, io mi domando e dico, perchè buttar via anche la corrente consumata da un pc, perchè logorare più del dovuto il software che la Regione utilizza per mettere in piedi questa carnevalata e che sicuramente è stato acquistato al doppio del prezzo di mercato?

Sarebbe bastato stilare un solo elenco degli idonei, dentro al quale poi la giunta, sì, va bè…. il presidente della Regione Vincenzo De Luca avrebbe imposto per 7 volte il suo ditone sul nome già scelto da settimane. E invece no: confidano i politicanti della Regione e i loro servili mandarini delle burocrazie interne sul fatto che queste cose le vanno a vedere solo gli addetti ai lavori, i quali sanno bene come funzionano e sanno bene soprattutto che questa è una fase assolutamente insignificante, se non per il taglio di alcuni nomi di partecipanti al bando che non stanno nei giri importanti, ma frequentano magari politici di seconda e di terza schiera e il cui depennamento era in pratica e a sua volta scontato sin dall’inizio.

Le vere partite si stanno giocando solo ed esclusivamente nella stanza del governatore, che domina tutto il gioco delle lottizzazioni. Per cui, questa storia del club dei 31 idonei è solamente una puttanata.

Allora, se questi colloqui servono (si fa per dire) a selezionare gli idonei alla nomina di direttore generale di un’Asl o di un’azienda ospedaliera, ok, fate, come detto, un solo elenco e via, così non sprecare la già citata corrente del pc e le ore, magari di straordinario, di impiegati intenti a fare solo difficoltosissime operazioni di copia e incolla. Ma se, al contrario, voi politici -politicanti che considerate ed utilizzate le istituzioni alla stessa stregua degli zerbini che segnano l’ingresso delle vostre case, non certo umili, dovete proprio tenere formalmente in piedi la  finzione di elenchi di idoneità diversi per ognuna delle aziende, così come risulta chiaramente dalla ripartizione in 7 elenchi ognuno associato precisamente ad un’Asl o ad un’Aorn, allora quantomeno fate lavorare questi cazzo di parassiti che tenete negli uffici in modo da far finta che quei colloqui a cui li avete sottoposti, vi hanno consentito di stabilire che il signor Tizio può stare in quella di Salerno, ma non può stare in quella di Caserta, il signor Caio sta in quella del Cardarelli ma non sta in quella di Benevento e così via.

Invece no, probabilmente il discrimine, cioè il depennamento del nome di uno o più idonei da un elenco potrebbe essere frutto di una richiesta specifica inoltrata dal concorrente. Ma ciò non cambierebbe nulla nel ragionamento da noi appena esposto, visto che sarebbe bastato stilare un solo elenco, mettendoci qualche asterisco in fondo con specifiche riguardanti questo o quell’altro idoneo, il quale, utilizzando una possibilità normativa, aveva magari chiesto l’esclusione dagli elenchi di una o più aziende.

Insomma, come sempre, queste facce di bronzo, per non dire altro, “ci è stanno a cogliona’“, volendo usare uno dei tormentoni di Striscia la Notizia, pescati dalla scena di un film con Alberto Sordi.

Sapete qual è l’unico nome non presente in tutti gli elenchi? L’abbiamo scoperto perchè noi teniam, a differenza di questo popolo campano di pecoroni asserviti, la testa dura come il piombo, e per 7 volte, come se stessimo recitando un rosario, abbiamo ripetuto, parlando di rosario potremmo dire abbiamo salmodiato, i nomi degli stessi 31 individui. Facendolo, ci siamo aggirati a lungo attorno al perimetro del peccato, al punto che occorreranno 25 Ave Maria penitenziari di un rosario vero e non di un rosario apocrifo e diabolico come questo.

Rullo di tamburi, un pò di suspence, ed eccolo qui il nome: Antonio D’Amore, aversano, e attuale direttore generale dell’Asl Napoli 2  che ha sede a Frattamaggiore e ha competenze su tutta l’area territoriale, enormente antropizzata di Napoli nord. Il nome di D’Amore non compare, infatti, nell’elenco dell’Asl che ha diretto in questi ultimi anni e neppure in quello dell’Asl di Caserta. Naturalmente, avranno, e figuriamoci, un’adeguata pezza a colore per spiegare questa cosa, che comunque a noi fa specie e continuerà a far specie. Non riteniamo casuale questo giochino proprio sul nome di Antonio D’Amore, uno che incarna le uniche caratteristiche che servono per far carriera all’ombra di De Luca, cioè la fedeltà assoluta, incondizionata, gesuitica e anche una buona dose di fegato, quando, a questa fedeltà si dà concretezza, con operazioni ad personam, come quelle che ancora oggi fanno strabuzzare gli occhi, con cui si è dato inizio alla più grande operazione di assunzioni clientelari relative ad una sola famiglia barra famiglia allargata, mai avvenuta, almeno con una tempistica così stretta tra l’una e le altre assunzioni, nella storia della sanità napoletan-casertana.

Ci riferiamo alle prime due assunzioni a freddo di uno dei figli di Luciano Sagliocco (CLIKKA E LEGGI) e di una componente della famiglia Spezzaferri, imparentatasi “causa fidanzamento” con i Sagliocco. Per non parlare poi della storia dell’ormai famosa infermiera di Sparanise Daniela Pasquariello, scritta in co-produzione con l’Asl e con l’azienda ospedaliera di Caserta, (CLIKKA E LEGGI).

D’Amore dunque è un perfetto esecutore di ordini.

L’operazione Sagliocco-Spezzaferri parte, infatti e anche qui non a caso, alla Napoli 2, si completa all’Asl di Caserta, passando per la Napoli 1, dove vince il concorso (assunzione già esecutiva ed in opera), dopo aver vinto anche il concorsone regionale, con tanto di assunzione negli uffici del comune di Santa Maria Capua Vetere, ovviamente mai raggiunti, Federica Turco, oggi consigliera comunale ad Aversa,  custode del ribaltone orchestrato da Zannini e Graziano e nel 2020 candidata alle Regionali nella lista civica di De Luca, dove Giovanni Zannini la aggregò alla fine di una riunione a cui partecipò nella casa dei Sagliocco, anche Piero De Luca, figlio del governatore. Uno che tutto fece alle elezioni del 2020, fuorchè sostenere e votare il suo partito, cioè il Pd che oggi però gli ritorna buono per riottenere la candidatura alla camera dei deputati e dunque il mantenimento del suo status di privilegio, che sarebbe interessante analizzare attraverso una simulazione in modo da stabilire quanto dipenda dalle proprie qualità e quanto invece dal fatto che si tratti del figlio di Vincenzo De Luca.

Uno come D’Amore, uno con le sue caratteristiche non potrà non essere il re di questa tornata di nomine. Non a caso, per lui si parla della poltrona, forse la più ambita, quella di direttore generale dell’Asl Napoli 1, cioè dell’area di amministrazione e di erogazione di servizi pubblici della sanità più grande d’Europa.

Se non ci credete a questa cosa che abbiamo scritto su D’Amore e sul fatto che lui sia l’unico fra i 31 a non essere in tutti gli elenchi, accomodatevi e consultate i documenti già indicati e da noi pubblicati in allegato a questo articolo.

Per il resto, la rappresentanza dei casertani non è granchè. E neppure la rappresentazione. Pensate un pò che potenzialmente Arcangelo Correra, buon uomo, per carità, sempre sponsorizzatissimo dall’assessore regionale Nicola Caputo, ma di cui noi, quelli de Le Iene e tanti altri hanno potuto saggiare le sue non certo brillanti attitudini di manager, negli anni in cui è stato direttore sanitario di Mario De Biasio. Poi c’è quello di Massimo Barresi, storico dirigente dell’ospedale civile di Caserta. E ancora, abbiamo incrociato l’immancabile nome di Laura Coppola, mitica presenza stabile nelle pagine di CasertaCe ai tempi in cui sviluppava il suo incarico di dirigente del personale dell’Asl targata centrodestra, quella diretta da Paolo Menduni, al quale si piegò in uno stato di totale fedeltà, pur mostrando turbamento di fronte agli articoli in cui noi eravamo costretti a citarla. Benintenso, un turbamento che la colpiva di sera e di notte ma dal quale si affrancava puntualmente la mattina successiva, quando tornava a fare esattamente quello che aveva fatto fino al giorno prima, come capo del personale di quella che era e resta l’azienda più grande della provincia di Caserta.

Non compaiono invece i nomi di altri aspiranti tra cui quello di Carmine Lauriello sul quale, va bè, caliamo un velo pietoso, o quelli di Ricciardelli, di Moretta che pure avevano presentato domanda, ma che evidentemente appartengono a quell’area di retroguardia in cui sono ridotti dal fatto di aver contatti solo con politici di seconda o terza schiera, vero motivo della loro esclusione che naturalmente non dipende certo dall’esito del colloquio carnascialesco.

Gli uscenti ci sono tutti. Per cui, il pronostico di un Ferdinando Russo spostato dall’Asl di Caserta alla Vanvitelli, cioè al primo Policlinico di Napoli, resta in piedi, anzi si rafforza. Così come quello che indica in Amedeo Blasotti, da 10 anni inamovibile direttore amministrativo, chissà poi perchè, come nuovo direttore generale dell’Asl casertana, con sommo giubilo di CasertaCe che già ne ha potuto apprezzare, attraverso indagini conoscitive svolte in un contesto che ci è noto a menadito, la sua grande passione per i corsi di formazione, per gli incontri tete-a-tete con i politici e non solo con i politici (CLIKKA E LEGGI IL NOSTRO ARTICOLO DI SABATO SCORSO).

Ci “rileggiamo” alla prossima.

 

CLIKKA E LEGGI GLI ELENCHI-FOTOCOPIA (AL NETTO DI ANTONIO D’AMORE) DEGLI IDONEI