IL NUOVO DG DELL’ASL. Amedeo Blasotti in pole position. L’afragolese, pupillo di Casillo e Piero De Luca, che da 10 anni è qui ed è “fissato” per la formazione professionale

13 Giugno 2022 - 10:47

A quanto se ne sa, il De Luca padre dovrebbe chiudere tutte le nomine entro il prossimo 30 giugno, visto che i colloqui-barzelletta, con una commissione tutto sommato fantoccio, sono stati completati nei giorni scorsi. Ecco dove andrebbe, invece, l’attuale direttore generale Ferdinando Russo

CASERTA (g.g.) –  A quanto se ne sa, pare che il governatore Vincenzo De Luca voglia chiudere la partita delle nomine dei nuovi (?) direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere della Campania entro il prossimo 30 giugno. E’ chiaro che, come da tradizione, impazza il totonomi, della serie: ad ognuno il suo calciomercato, visto che negli ultimi anni queste dinamiche si sono spostate nei mesi estivi, abbandonando la canonica scadenza di San Silvestro, allorquando, con la gente distratta e, come si suol dire, alla scordata, planavano nelle agenzie di stampa i nomi frutto di indicibili e il più delle volte inconfessabili trattative lottizzatorie tra partiti, amministratori regionali, lobby, potentati assortiti e chi più ne ha, più ne metta.

Uno dei momenti clou di questa epoca, almeno per Caserta, fu rappresentato dalla nomina a fine 2005 di Luigi Annunziata da Terzigno, defunto da qualche anno, alla direzione generale dell’ospedale di Caserta. Scelto dalla giunta Bassolino in quota Mastella, ma soprattutto in quota Sandro De Franciscis, reduce

dalla vittoria delle elezioni provinciali e al tempo appartenente all’Udeur, insieme e in concordia con Nicola Ferraro, che poi ha passato i guai che ha passato, ma che in quei mesi era addirittura diventato consigliere regionale. Quella nomina di Annunziata aprì una della pagine più contrastate, tumultuose della politica casertana, che trovò il suo acme nell’arresto di Sandra Lonardo Mastella, anno 2008, procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, e dello stesso Ferraro, con il Clemente furioso, ministro della Giustizia e a sua volta indagato, che di lì a poco – il 16 gennaio gli arresti, il 24 gennaio il celeberrimo voto del Senato – spedì a casa il governo Prodi, aprendo la strada alla torrenziale vittoria di Silvio Berlusconi.

Oggi, in teoria, le cose dovrebbero funzionare diversamente, ma in realtà vanno finanche peggio rispetto ad allora. Perché, almeno, al tempo, nessuno le voleva far passare per robe diverse da quelle che effettivamente erano. Al contrario di oggi, quando attraverso colloqui-barzelletta e attraverso le graduatorie costituite da una commissione nominata da De Luca e le cui decisioni poi possono comunque essere totalmente rovesciate dalla giunta e dal presidente, l’inguacchio lottizzatorio è stato solo travestito, diventando una vera e propria farsa.

Apriamo questa nostra fase di attenzione giornalistica, che concluderemo solo al termine di giugno, quando le nomine saranno ufficializzate, e vi diciamo che per l’ASL di Caserta c’è un favorito assoluto.

Certo, si parla anche dell’attuale direttore generale dell’Asl di Benevento, Gennaro Volpe, ma il nome realmente quotato è quello che potremmo definire della soluzione interna, quello dell’attuale direttore amministrativo Amedeo Blasotti.

A quanto pare sponsorizzatissimo da quel pezzo del PD che fa capo a Casillo, ma graditissimo, nel contempo, anche a Piero De Luca, lo stagionato numero uno dell’area amministrativa arriva da Casoria e dintorni e sicuramente non è un personaggio comune, come dimostra chiaramente il fatto che si tratta di uno dei pochissimi direttori amministrativi, ma lo stesso discorso varrebbe anche per i direttori sanitari, ad essere stato confermato dopo l’avvicendamento tra Mario De Biasio e Ferdinando Russo, che di Blasotti è conterraneo (entrambi sono di Casoria, con il secondo risulta nato, però, ad Afragola) e a quanto pare dovrebbe essere smistato alla direzione generale dell’Azienda ospedaliera universitaria Luigi Vanvitelli, che ha i suoi uffici nei locali del vecchio Policlinico a Napoli.

Sarebbe sicuramente un ridimensionamento di fatto per Russo perché, al di là dello stipendio sovrapponibile a quello attuale, dirigere un’azienda ospedaliera di un’università che ha come rettore un professore della facoltà di Medicina qual è Gianfranco Nicoletti significa fondamentalmente avallare le impostazioni e le scelte di quest’ultimo che sul piatto è in grado di mettere ben altro prestigio professionale.

Questa cosa della conferma di Blasotti alla carica di direttore amministrativo per quasi 10 anni, ci ha sempre indotti alla riflessione. Da questa, poi, non è scaturito un granché, visto e considerato che questi non ricopriva una carica di visibilità, che poi è quella che ti dà onore, ma ti appioppa anche l’onere di beccare un numero significativo di calci nei denti da parte di questo giornale, come ben sanno l’attuale dg Russo ma anche i suoi predecessori, come De Biasio, marcato centrosinistra anche lui, e Paolo Menduni, lui targato centrodestra e specificatamente Alleanza Nazionale (dominata in quell’epoca da Angelo Polverino), e con il quale ingaggiammo un vero e proprio duello rusticano.

Ora, però, Blasotti vuole fare il grande salto. Ovviamente e conseguentemente diventa per noi di CasertaCE un target naturale.

Uno che è stato dieci anni o quasi seduto sulla stessa poltrona, attraversando i periodi di due direttori generali, conta sicuramente molto di più rispetto alle tipiche, letterali competenze derivate dalla sua carica. Ferdinando Russo, infatti, lo ha dovuto confermare, per volere di De Luca senior. di De Luca junior ed evidentemente anche di Casillo. Per cui, si è ritrovato quotidianamente ad avere a che fare con un direttore amministrativo ad alto peso specifico che si è ritagliato un suo spazio di autonomia, che ha potuto evitare a cuor leggero di dar conto al suo superiore in grado sulle cose di cui lui ha voluto occuparsi personalmente, avendo lui le spalle coperte da queste potenti protezioni politiche.

Blasotti è uno che ha incontrato e continua ad incontrare con maggiore frequenza direttamente i politici che contano in questo territorio, cioè quelli che hanno contribuito alla vittoria di De Luca e che, come tali, ritengono di poter svolgere un’azione di mediazione tra le burocrazie della sanità casertana e il mondo dei fornitori di beni e servizi, a cui i politici di cui sopra guardano con bramosia e spesso con ingordigia.

Lui non si è tirato indietro, non ha detto al politico di turno: guarda, io sono il direttore amministrativo e non il direttore generale, magari questo incontro lo puoi organizzare con lui o con me, ma con Ferdi presente. No, no, non è andata così: Blasotti, soprattutto ultimamente e sempre forte grazie allo scudo di acciaio di Piero De Luca e Casillo,  ha intensificato i suoi contatti formali, ma anche informali, con i mondi che girano attorno al pianeta Asl. In tanti anni di esperienza, l’afragolese di Casoria ha maturato competenze e conoscenze, soprattutto a quanto pare nel mondo della formazione professionale. Lui ci tiene, e lo ha detto anche a qualche politico, al fatto che i fornitori di servizi all’Asl Caserta, sviluppino attività ad un livello tale da garantire massima efficienza e la massima produttività.

Di solito, queste cose vengono stabilite a lettere di fuoco nei capitolati e nei contratti stipulati tra azienda pubblica e fornitore privato. Ciò dovrebbe bastare ed avanzare. Anzi, deve bastare ed avanzare. In effetti, Blasotti, che si è innamorato della sanità casertana, che ne vuole alzare la cifra qualitativa, concedendosi una deroga frutto, ripetiamo, della copertura politica di cui gode, si preoccupa già a monte della qualità di questi servizi, sapendo bene che il discrimine è costituito da una buona ed efficace formazione professionale delle maestranze dei fornitori.

Se diventerà direttore generale, potrà sicuramente rafforzare questa idea, questa impostazione, questo suo progetto strategico. Sarà, dunque, un’afragolese/casoriano che per 15 anni avrà gestito l’enorme corpaccione dell’Asl di Caserta. Quindi uno destinato a passare alla storia, in un modo o nell’altro

Ci vediamo e ci rileggiamo in occasione della seconda puntata.