ELEZIONI A CASERTA Cobianchi (Udc): “Marino non è gradito alla città, la sua performance personale è inferiore di oltre il 6% rispetto a quella dei suoi candidati”

7 Ottobre 2021 - 12:49

Il commento del candidato al consiglio comunale più votato nella lista dell’Unione di centro

 

 

Un suo commento su quanto si è verificato in Comune, rispetto al conteggio dei voti.

 

Un fatto davvero sconcertante, che evoca scenari sinistri.

Perché, vede, c’è un aspetto su cui NESSUNO sembra essersi soffermato: ammettiamo pure che il cervellone di un capoluogo possa avere una défaillance, o subire gli effetti di un black-out, smettendo di funzionare temporaneamente.

E già questo non dovrebbe mai accadere, in generale, in un Ente pubblico, cui è demandata, istituzionalmente, anche la gestione delle emergenze e il coordinamento degli interventi immediati, in caso di calamità; e, in particolare, a Caserta, con tutto quello che le due ultime amministrazioni hanno speso nell’informatizzazione del Comune, lasciando, però, uffici strategici sguarniti financo di un gruppo di continuità.

Tuttavia, non appena avviene il ripristino (automaticamente, o grazie all’intervento umano) – com’è esperienza di chiunque utilizzi un banale PC, un notebook o un tablet – il calcolatore, al più, perde dati, non ne genera autonomamente!

 

 

Ci fa capire meglio?

 

Semplicissimo: se lei stesse scrivendo al computer una banale lettera, in Word, non avesse attivato il salvataggio automatico e si fosse dimenticato di salvare il documento, di tanto in tanto, qualora la distribuzione di corrente elettrica s’interrompesse e il calcolatore si spegnesse, perché non dotato di accumulatori di riserva, al riavvio, tutt’al più, lei si troverebbe una o più righe/capoversi mancanti, tutti quelli che ha scritto dopo l’ultimo salvataggio, non certo dei righi in più, che lei non aveva mai scritto.

Se con la calcolatrice del PC, o attraverso Excel stesse facendo delle somme, in caso di spegnimento imprevisto del calcolatore (a prescindere dalla causa) perderebbe qualche addendo, segnatamente, tutti quelli aggiunti dopo l’ultimo salvataggio, non si troverebbe, di certo, inseriti nel suo conto, numeri che lei non aveva mai introdotto, perché il computer in questi contesti non è programmato per agire motu proprio! Gli scenari apocalittici da 2001: Odissea nello Spazio, nel 2021, li lasciamo alla fantascienza!

 

 

E che relazione ha tutto questo con quanto accaduto a Caserta?

 

A Caserta, dopo questo singolare black-out, il cervellone ha ‘interpolato’ i dati, facendo lievitare quelli relativi alla coalizione Marino dal 35,34 (dato reale) al 38,34%, decrementando, per contro, contemporaneamente, quelli della coalizione Zinzi dal 30,06 (dato reale) al 28,66.

Al di là del fatto in sé, converrà con me che, quand’anche un calcolatore fosse programmato per restituire, in caso di anomalia, valori numerici modificati di una data quantità, magari proprio per segnalare il problema tecnico verificatosi, questa quantità dovrebbe essere costante e, nel caso di un set di dati, per effetto dell’anomalia questi dovrebbero essere o tutti aumentati, o tutti diminuiti di quella stessa quantità, mentre nel caso di specie – come detto – i risultati della coalizione Marino risultavano aumentati del 3%, mentre quelli relativi alle liste collegate a Zinzi apparivano diminuiti dell’1,4%!

Ora, senza voler effettuare alcuna illazione o dietrologia – non essendo per nulla, oltretutto, un fan del complottismo, mai come di questi tempi – né intendendo stabilire nessi di causalità, o intenzionalità, lasciando agli organi preposti l’accertamento di eventuali responsabilità e la loro natura – è un fatto che i dati primigeni partiti da Caserta e comunicati al Viminale – che li ha prontamente pubblicati, conferendo loro il crisma dell’ufficialità – esponevano una situazione di distacco tra i due candidati di circa 10 punti, elemento assai suggestivo, in fase di ballottaggio!

Per grazia di Dio, un’anima buona si è accorta di questo ‘malfunzionamento’ ed eccoci qua, altrimenti, non so cosa sarebbe potuto accadere.

Ma, alla fine, il dato reale qual è?

 

Glielo ripeto: 35,34 per Marino, contro, 30,06 per Zinzi.

 

 

Come commenta questi risultati?

 

Beh, al di là dei numeri, ciò che emerge prepotentemente è il dato politico: mentre Zinzi viaggia di pari passo con le sue liste – rivelandosi, ancora una volta, come un ottimo ‘cavallo da tiro’ –  Marino, nuovamente, dimostra di non essere gradito alla Città, perché la sua performance personale è inferiore di oltre il 6% rispetto a quella dei suoi candidati, forbice destinata, statisticamente, ad ampliarsi in modo netto al ballottaggio, ove gli aspiranti consiglieri non sono più in gioco.

 

 

Perché dice che Marino, ancora una volta, non ha tirato?

 

Perché, nel 2011, perse le elezioni contro Del Gaudio, mentre nel 2016 vinse non certo per merito suo, bensì per la debolezza del centro-destra e grazie al forte astensionismo: non dimentichiamo che, al ballottaggio, riportò, sì, il 60%, ma l’affluenza fu del 30% circa. In buona sostanza, se la matematica non è un’opinione, Marino, per le assurde alchimie determinate dalla Legge elettorale vigente, ha fatto il sindaco per cinque anni – con i disastrosi risultati che sono sotto gli occhi di tutti – nonostante 8 casertani su 10 gli avessero detto di NO, o votando per Ventre, o non recandosi affatto a votare.

 

 

Anche alla luce di questi ultimi accadimenti, cosa si sente di dire agli elettori casertani?

 

Andate a votare! è un appello che rivolgo soprattutto a quella parte della società civile casertana che, da anni, snobba le elezioni.

Ricordo a tutti che questo non è un referendum, dove, chi desiderasse il prevalere del ‘no’, potrebbe decidere di non recarsi affatto alle urne, sperando di ottenere lo stesso risultato, attraverso il non raggiungimento del quorum.

Il 18 Ottobre, per contro, Caserta avrà un nuovo sindaco comunque, e sarà o Zinzi, o Marino.

Non vi sono altre possibilità! È bene, allora, che chiunque ne abbia diritto si rechi alle urne e, quand’anche nessuno dei due candidati dovesse convincerlo pienamente, scelga colui che ritiene, quantomeno, il male minore, o, comunque, un nuovo corso, visto che la ‘scarpa vecchia’ e il suo modus operandi, lo conosciamo da trent’anni!

Non possono esservi dubbi, dopo l’esperienza dell’amministrazione Marino – la peggiore in assoluto degli ultimi anni, a detta della maggioranza dei cittadini, degli esponenti delle realtà produttive, degli imprenditori del commercio, dei rappresentanti di categoria e del mondo associazionistico casertano – che la miglior scelta possibile sia Zinzi, al di là di qualsivoglia ideologia politica e di personali simpatie, o antipatie,

 

 

E agli altri competitori, usciti sconfitti al primo turno, cosa sente di dire?

 

In verità, è a Lei, Direttore, che vorrei fare una richiesta, ovvero di convocarli tutti, uno a uno, e di porre a ciascuno, di fronte alle telecamere, quattro domande, semplici, secche e nette:

  • al ballottaggio si schiererà con uno dei competitori, dando indicazione di voto in tal senso alla/e lista/e che l’ha(nno) sostenuta, o ritiene di dover rimanere fuori, invitando i suoi elettori – direttamente e/o attraverso i suoi candidati – a non votare per nessuno dei due aspiranti sindaci?
  • Se intende parteggiare per uno dei due, ci dice, trasparentemente, chi è?
  • In caso di vittoria di Marino, sosterrà la sua amministrazione o si collocherà all’opposizione?
  • Se, dopo che lo avesse sostenuto al ballottaggio, Marino le offrisse ruoli in amministrazione, lei accetterebbe, in caso di sua vittoria?

(ovviamente le ultime due domande andrebbero ripetute anche per l’altro candidato).