ELEZIONI A CASERTA Tanzarella: “Scelgo Vignola, ecco perché”. E aggiunge: “La magistratura intervenga sui consiglieri comunali disonesti per le false sedute di commissione”

2 Luglio 2021 - 20:56

“No alle primarie, avremmo dato la possibilità al centrodestra e al Pd di decidere il nostro candidato”

 

CASERTA (rita sparago) La sinistra ambientalista e movimentista casertana si divide e se da un lato Romolo Vignola formalizzerà la sua candidatura a sindaco lunedì prossimo appoggiato da “Speranza per Caserta”, “Io Firmo” e “Per”, Raffaele Giovine è in piena campagna elettorale sostenuto da “Caserta Decide” e da Articolo 1 di Antonello Fabrocile.  Un peccato che questi gruppi non siano riusciti a trovare un’intesa per avere una forza maggiore ed anche un maggior appeal nell’elettorato cittadino. Dopo i vari botta e risposta tra i due candidati sulla questione delle primarie, abbiamo voluto chiedere un parere a chi di ambiente, legalità e movimentismo ha fatto da sempre una bandiera, Sergio Tanzarella. Deputato eletto nel 1994 con i Progressisti, ordinario di Storia della Chiesa alla facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli, Tanzarella è certamente tra le voci che maggiormente negli anni hanno inciso sulla coscienza dei casertani di sinistra, centrosinistra e non solo.

La divisione tra i movimenti civici che avevano inizialmente intrapreso un percorso univoco non piace proprio. “All’inizio c’era stata una positiva disponibilità da parte dei gruppi, tanto che proprio Speranza per Caserta ha rinunciato alla propria candidata Rosi

Di Costanzo, che coscientemente ha preferito farsi da parte, per fare in modo che i movimenti giungessero ad un’unica candidatura.  Questa divisione – sostiene Tanzarella – non può che dispiacere. Trovo invece positiva la disponibilità dell’avvocato Romolo Vignola. Ammetto – sottolinea – che è difficile trovare delle persone disponibili, ben sapendo che il Comune di Caserta è in una situazione disastrosa e chiunque oggi si fa carico di governare la città, accetta un’eredità pesante, fino a qualche decennio fa impensabile”. Tanzarella è d’accordo con Vignola nel rigettare la proposta avanzata da Giovine di scegliere il candidato dei movimenti civici attraverso le primarie. “Mi rifiuto di credere che il candidato dei movimenti possa essere stabilito dal Partito democratico o da Forza Italia. Non credo nelle primarie. Sono una vera e propria farsa, in generale. I movimenti avrebbero dovuto cercare un’intesa che portasse all’alleanza e così trovare un cireneo disponibile”.

L’ex parlamentare sa bene anche che i due maggiori competitor sono l’uscente Carlo Marino ed il candidato del centrodestra Gianpiero Zinzi. “Nessuno va nell’urna con una pistola puntata alla testa e se si ha un minimo di coscienza non si può votare chi ha ridotto la città in queste condizioni. Io, ovviamente, sosterrò l’avvocato Romolo Vignola.  Purtroppo, però, con l’attuale sistema di funzionamento dei Comuni, devo ammettere che la minoranza ha poche possibilità di azione. A Caserta, poi… Gli attuali consiglieri di Speranza per Caserta hanno avuto in questi anni difficoltà di accesso agli atti. Su di loro sono stati commessi dei veri e propri abusi. Alla minoranza spetterà, però, l’importante funzione di controllo. Immagino che, una volta eletti, si tornerà su un argomento su cui già la magistratura avrebbe dovuto intervenire, ovvero la convocazione delle commissioni.  In un Comune come Caserta non è possibile che i consiglieri si siano riuniti cinque volte a settimana. Questo dimostra la disonestà dei consiglieri e di chi gestisce il Comune. Altrove mi sembra che la magistratura abbia fatto indagini. Qui, invece, nulla. Se i candidati oggi sapessero che le commissioni si riuniranno una sola volta, in tanti non si candiderebbero nemmeno. La minoranza lo ha più volte fatto presente. Ovviamente inascoltata”. Tanzarella sottolinea, invece, il diverso comportamento dei due consiglieri uscenti di Speranza per Caserta, Francesco Apperti e Norma Naim. “Hanno sempre versato tutto al movimento, per fare crescere questo gruppo, senza avere guadagnato un euro. A Brescia le commissioni vengono convocate solo quando si accumulano tanti argomenti e atti. E parliamo di Brescia. Questo comportamento disonesto dei consiglieri è stato possibile anche grazie alla complicità dei partiti”. Infine, torna sulla questione Macrico. “Nessuno, se non Vignola, si farà carico della qualifica dell’area in F2. Il vescovo sta studiando la situazione ed io sono fiducioso che la soluzione verrà dalla proprietà, non certo dall’amministrazione comunale. Anni fa l’Istituto di sostentamento del clero, attraverso il vescovo Raffaele Nogaro, si raccomandò affinché l’area fosse ceduta ad una cifra irrisoria. Ma gli amministratori si guardarono bene dall’accettare quella proposta. Ben altri interessi muovevano le loro azioni”.