ELEZIONI COMUNALI. I BALLOTTAGGI. I numeri dell’affluenza alle 12. Il nostro pensiero di Aversa, Capua, Casal di P. e C. Volturno

9 Giugno 2019 - 13:33

CASERTA – Fare confronti tra il voto di un ballottaggio e quello di un primo turno di elezioni comunali è assolutamente inutile, o quasi inutile.

Dal 1993, anno in cui è stato introdotto con la legge n°81 questo sistema elettorale, non è mai capitato che al ballottaggio abbiano votato più persone rispetto a quelle che avevano votato al primo turno.

Va da sé che nel momento in cui s’impegnano centinaia di candidati al consiglio comunale, che mobilitano altrettante famiglie e plotoni di amici e conoscenti, un dato non può che essere alto, sicuramente più alto di quello di un ballottaggio che mette contro due solo contendenti alla carica di sindaco e che motiva solo quella piccola parte di candidati al consiglio comunale, i cui destini sono determinati dal ballottaggio e da l premio di maggioranza.

Ad occhio e croce, guardando i primi dati delle 12, i dati non sono malvagi. Castel Volturno è il comune con la maggio flessione, visto che ha votato il 9% rispetto al 14 di due settimane fa, fatto spiegabile con l’estrema friabilità del tessuto sociale di un comune in cui la percentuale di importati dalla zona del napoletano, non molto interessata alle vicende del comune in cui abita, è molto alta.

Per quanto riguarda gli altri 3 comuni, i dati sono abbastanza uniformi e tengono discretamente. Il divario più basso tra primo e secondo turno si registra a Casal Di Principe dove, evidentemente, il ballottaggio tra Natale e Petrillo è sufficientemente sentito. La flessione di oggi, rispetto al 26 maggio, è del 2,27%.

A Capua, il divario è del 2,70%. Mentre nel comune più importante, cioè Aversa, a mezzogiorno hanno votato il 14,29% a fronte del 18,20 registrato al primo turno.