ELEZIONI REGIONALI. Tom Jones avrebbe intonato “Sex bomb”. Ecco la candidata di Forza Italia a CASERTA. Da liberali, abbiamo il dovere di pubblicare questa foto perchè è lei stessa a volerlo

22 Agosto 2020 - 18:56

Chissà se si tratta di un colpo di coda, del modello passeraceo del partito del Cavaliere di Arcore, che, sappiate bene, cari detrattori, quando non ci sarà più, lo rimpiangerete e il perchè ve lo spiegheremo in un altro articolo che faremo nei prossimi giorni

 

CASERTA(g.g.) Facciamo subito una premessa che associo ad un avvertimento: chi si permette di contattare i nostri numeri whatsapp per protestare, dire qualcosa di poco intelligente, sulla decisione che abbiamo assunto di pubblicare la foto che abbiamo pubblicato, dimostrando, immancabilmente, di non essere arrivato a leggere nemmeno la quinta riga di questo articolo, verrà, grillinamente, mandato affanculo ipso facto.

A parlar chiaro è per gli amici e andiamo avanti. Ieri sera, non abbiamo fatto in tempo a darvi il quadro preciso e completo delle liste di centrodestra, cioè quelle che in provincia di Caserta appoggeranno la candidatura a governatore di Stefano Caldoro.

Tutto sommato, non un gran male perchè qualcuno, sempre ieri sera ma sul tardi, ci ha mandato questa foto, la quale probabilmente avrebbe suscitato anche l’apprezzamento del Bonolis, perennemente a caccia di “sgnacchere”

esagerate da far sfilare con l’appellativo di “Madre Natura”, all’inizio di ogni puntata del suo programma “Ciao Darwin”.

L’immagine immortala Chiara Colella, bella ragazza di San Felice a Cancello e figlia di Corrado Colella, presidente del consiglio comunale della “perla” della Valle di Suessola che, però, qualche volta, si trasforma anche in un comune un pò pirla.

Dopo aver ammirato la bella guagliona, cercando, malatamente, di sbirciare il non sbirciabile e cioè cosa ci fosse dietro alla struttura che copre le aree cruciali del Colella body, abbiamo subito detto che quella foto non si sarebbe potuta pubblicare perchè magari era frutto di uno scarto furtivo, fatto partire da un telefonino, appostato su uno scoglio o su una battigia. Madre Natura che scruta l’orizzonte abbracciata al parapetto di qualche cosa, una sorta di quadro che mette insieme arte ed opulenza.

Non si fa. Non si pubblica uno scatto rubato, solo perchè riguarda una persona che ha assunto, come effettivamente Chiara Colella ha fatto, una veste, pardon, (s)veste pubblica. Quello che è possibile, per legge, per le norme che regolano il diritto alla privacy, può essere derogato unilateralmente da un giornale il quale, con esercizio di onestà intellettuale, riconosce che, se una appartiene alla categoria delle bellissime ragazze o se uno appartiene a quella dei bellissimi ragazzi, non fa certo peccato se sceglie una tenuta super sexy per stare al mare, non pregiudicando certo, e ci mancherebbe, per questo motivo, la possibilità di candidarsi ad ogni tipo di elezione.

Mentre facevamo il nostro comizio liberale e libertario, qualcuno, stufo di ascoltarci, ci ha passato anche la foto-copertina del profilo facebook della leggiadra Chiara. E che palle, Guarì, guarda che quella foto l’ha messa lei.

Veramente??? Azz, allora è la bella guagliona sanfeliciana a voler mostrare, peraltro in maniera assolutamente legittima, a chiunque navighi dentro al social più seguito al mondo! E lo mostra nel momento in cui accetta di candidarsi alle regionali nella lista di Forza Italia, riproponendo un’esperienza già fatta la volta scorsa, quando scese in campo, sempre nel centrodestra, ma in quella occasione nella lista-Caldoro, raccogliendo circa 3mila voti di preferenza.

E allora, giù le mani dal messaggio politico che questa foto promana; non possiamo metterci “in mezzo”. E’ infatti inapplicabile la nostra pretesa di separazione tra una sfera che in teoria dovrebbe essere privata, visto che un pò obsoleti come siamo, riteniamo ancora evidentemente che un costume da bagno inguinale come questo, appartenga proprio alla sfera privata, e l’impegno personale in un contesto pubblico di chi si propone al popolo sovrano per svolgere l’alta funzione istituzionale di consigliere regionale.

Roba vecchia, roba superata, categorie che sono partite quali moderne strutture del liberalismo e sono divenute cascani di un moralismo che è esattamente il contrario del liberalismo e del libertarismo. Quindi, brava Madre Natura. Anzi, dottoressa Colella, porti un pò di bellezza in quelle contrade della cittadina che le ha dato i natali ancora aggrappate a valori da vecchio west, tipo Botteghino e tipo Polvica.

E d’altronde, con quello che è successo, con quello che è stato mostrato, in Italia negli ultimi 20 anni, l’ottima Colella ha tutte le ragioni del mondo a mettere sullo stesso piano lo “sgnaccherismo” e il liberalismo forzista, che nessuno ha veramente capito, scambiandolo per gretto sessismo interpretato dal sultano di Arcore perennemente allupato.

Ripetiamo, non ci possiamo mettere in mezzo. Per cui, se siamo liberali per davvero, non abbiamo il diritto, ma abbiamo il dovere di seguire la linea suggeritaci dalla stessa Chiara Colella. Assorbito il concetto della comunione tra privato emancipato e pubblico non più parruccone, il dilemma diventa, in automatico, il seguente: è la sgnacchera a contenere l’idea e il progetto politico o sono l’idea e il progetto politico a contenere la sgnacchera?

Mi sa, mi sa che ci organizzeremo un convegno universitario.