ESCLUSIVA. Ato, vabbè hanno eletto direttore il massimo dirigente sotto contratto della DHI del padre di Alberto Di Nardi

29 Agosto 2018 - 10:11

CASERTA (di G.G.) – Siccome non vogliamo perdere tanto tempo per un articolo di politica, che interessa solo agli adetti ai lavori non certo ai lettori che premiano altri tipi di scelte giornalistiche, condensiamo il tutto in poche battute.

Antonello Velardi si è dimesso da presidente dell’Ato. L’ha fatto, a nostro avviso, perchè l’Ato è una scocciatura e non si gestiscono appalti che passano per la Regione e, inoltre, un consiglio d’amministrazione formato da tanti altri sindaci scafati, non gli avrebbero permesso di comandare come dice lui e come lui ritiene meriti la sua immensa preparazione e la speculare competenza.

Come si suol dire ha preso la palla al balzo dell’esito del voto che ha premiato niente po po di meno che l’ex dirigente del comune di Santa Maria Capua Vetere, oggi in pensione, Agostino Sorà con 8 voti contro i 6 raccolti da Francesco Manna proposto già da tempo dal sindaco di Caserta Carlo Marino e votato anche da Velardi. Subito dopo lo spoglio questi ha avvertito i prefetti che di li a poco avrebbe scritto le dimissioni e lo ha fatto.

E veniamo ad Agostino Sorà, vogliamo porgli una domanda a cui deve dare risposta: è vero che dal primo novembre Sorà è il direttore generale della DHI spa? E’ vero che nel contratto da lui firmato c’è con l’azienda amministrata dal padre di Alberto

Di Nardi, il quale sembra sia in forte dissiadio con il suo genitore, esiste una clausola di non concorrenza? Insomma qui c’è poco da commentare. Esiste in questa Provincia una casta che non è in origine politica, ma è fondata sui grandi interessi. Se Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere ci spiega quale sia l’etica che lo porta a proporre un dirigente di un’azienda tanto complessa e controversa per i noti fatti giudiziari, come la DHI, se ci spiega come considera questa vincenda sotto il profilo di un conflitto di interessi, prima etico e poi, eventualmente anche, giuridico gliene saremmo grati.