ESCLUSIVA AVERSA. Minuto per minuto l’assalto dei tifosi nolani al bar Portogallo. Le condizioni reali dell’aversano ferito e la sassaiola contro l’autobus del Nola

12 Maggio 2025 - 13:41

Siamo riusciti a ricostruire con ancor maggior precisione i fatti verificatisi dopo la partita di spareggio per la promozione in serie D

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AVERSA – (g.g.) Delle cose le abbiamo già scritte ma ora, allo spirare della mattinata, possiamo tirare le somme di un avvenimento cruento che probabilmente la Questura di Caserta avrebbe potuto affrontare meglio

Meglio perché ha costituito errore l’aver pensato che uno spareggio in semifinale per la promozione dal campionato di eccellenza a quello di serie D rappresentasse un evento minore, piccolo

Al contrario, se si incrociano, in una partita di calcio due città che insieme contano 100mila abitanti, ci troviamo di fronte ad un avvenimento che ha un peso specifico di una partita di serie C e non di eccellenza. Occorrevano più uomini e più mezzi per evitare i casini che si sono verificati. L’ innesco reale quello del corpo a corpo tra aversani e nolani si è sviluppato a pochi metri di distanza dal bar Portogallo che si trova lungo la direttrice di Aversa Nord al confine con il comune di Teverola.

Da lì è transitato un pulmino pieno di tifosi del Nola

Aperta e chiusa parentesi perché all’inizio della scrittura di questo articolo abbiamo dimenticato di riportare la cosa più importante, ieri allo stadio Bisceglia di Aversa erano presenti 1700 tifosi normanni e ben 500 nolani la maggior parte dei quali ultras con il viso travisato da calzamaglie, vestiti con magliette e pantaloni neri. Insomma un abbigliamento che era tutto un programma dall’inizio. Ma torniamo alla zona antistante al bar Portogallo. Probabilmente dagli occupanti dei tavolini e delle sedie esterne del locale deve essere partito qualche sfottò. Fatto sta che il pulmino si è bloccato di colpo e dall’interno sono schizzati fuori una ventina di ultras nolani ed è iniziata una curiosa caccia all’uomo con tavolini e sedie volati in ogni dove

Davanti al bar è rimasta isolata una persona di Aversa che probabilmente non c’entrava nulla con la partita e che ha subito un vero e proprio pestaggio. Non è in pericolo di vita ma ha riportato una profonda ferita lacerocontusa alla testa e la frattura scomposta della clavicola. E’ stata portata all’ospedale Moscati dove gli è stata prescritta una prognosi di 980 giorni. Gli ultras sono rientrati nel pulmino e si sono allontanati.  Qualche minuto dopo è sopraggiunto dallo stadio l’autobus della squadra del Nola, anch’esso nella direzione Teverola allo scopo di imboccare la superstrada nella quale, all’altezza dello svincolo di Giugliano, si entra nella Nola-Villa Literno.  Chi conosce bene Aversa sa che quella è una zona densa di case popolari. Quartiere San Lorenzo in zona facoltà di architettura dell’università Vanvitelli e altre palazzine che già insistono nel perimetro del Comune di Teverola. Da questa zona hanno guadagnato la strada principale e a pochi metri di distanza dallo stesso bar Portogallo credendo forse che si trattasse di un autobus pieno di tifosi nolani, è partita una sassaiola. Una delle pietre ha centrato il vetro posteriore dell’autobus lesionandolo seriamente. A quel punto la scorta dei carabinieri e della polizia ha chiesto al pullman di accelerare e così i disordini sono terminati

Domenica prossima c’è la partita decisiva con il Forio D’Ischia. Noi ritenevamo che i tifosi ischitani fossero meno insidiosi. Ma ci dicono che non è così. La speranza è che la Questura valuti meglio e con migliore cognizione di causa il problema dell’ordine pubblico ricordando che Aversa non è un paesino che sta vivendo il suo momento d’oro nel calcio ma una città di 60mila abitanti che sogna di tornare in due o tre anni in serie C con la conseguenza che questo ritrovato entusiasmo porta al Bisceglia 2mila persone ogni volta. Un numero che non può essere gestito con un piano di ordine pubblico ordinario e convenzionale.