15.30 ESCLUSIVA. Clan dei casalesi, c’è un altro pentito eccellente. Da oggi collabora che disse di voler uccidere un noto Pm della Dda

4 Settembre 2019 - 18:45

CASTEL VOLTURNO (g.g.) – Nicola Russo è stato un camorrista attivo fino a poco tempo fa. Il suo arresto, infatti, è datato 28 febbraio 2017. Oggi 36enne, si è mosso con un gruppo organizzato e violento. Insomma, lui, da affiliato al Clan dei casalesi, è riuscito a svolgere un’attività criminale perpetuata attraverso rapine, estorsioni attraverso una società di vigilanza privata, la Revenger, in un tempo in cui quasi tutti i gruppi di azione di origine bidognettiana, schiavoniana, venosiana e compagnia, erano in rotta dopo i colpi ricevuti dalla miriade di arresti e di ordinanze assortite.

Un giovane, attivo e temibile. Per cui, assume un significato ancor maggiore rispetto a quello ordinario che si lega alla decisione di un camorrista di pentirsi, l’ufficializzazione di una notizia che era nell’aria da qualche settimana e che oggi è divenuto di dominio pubblico durante il processo in corso la 3a sezione di Napoli della Corte d’Appello, allorché è stata revocata la nomina dell’avvocato di fiducia con contestuale nomina, di fiducia, ma solo formalmente, di un altro professionista specializzato in difese dei collaboratori di giustizia.

Di Nicola Russo è nota una telefonata intercettata, durante la quale disse che avrebbe ucciso volentieri l’allora Pm della Dda Cesare Sirignano, anche lui di Castel Volturno. Domenico Russo, padre del nuovo pentito, fu ucciso una ventina di anni fa dal Clan dei casalesi.