ESCLUSIVA MARCIANISE. Primi dubbi sul mega business di Gaetano Barbarano sull’area ex Siemens. La prelazione negata al Comune e…

12 Ottobre 2021 - 14:06

Sulle scrivanie della nostra redazione è arrivato il fascicolo completo di tutti gli atti depositati, dal 1960 ad oggi, alla Conservatoria dei Registri Immobiliari. Ne racconteremo ancora delle belle

 

 

 

MARCIANISE (G.G. e M.C.V.) – Abbiamo la testa dura e se dentro ci mettiamo un obiettivo non c’è verso, essendo dura ma proprio dura, di impedirne il raggiungimento.
Esistono ancora oggi tanti punti da chiarire nella vicenda molto complessa e anche molto opaca della vendita operata dalla Jabil all’imprenditore marcianisano Gaetano Barbarano dei quasi 100mila metri quadrati che hanno ospitato nella zona di Puzzaniello, i fondamentali insediamenti industriali: in principio fu Autelco, incorporata dalla Gte, sostituita da Italtel, poi assorbita dalla Siemens, prima dell’approdo di Nokia e poi di Jabil.

Ma siccome si tratta di una storia complessa, in cui agisce la relazione tra il diritto amministrativo, quello sviluppato da una qualsiasi delibera, in questo caso da alcune delibere di consiglio comunale e quello civile che subentra nel meccanismo attraverso cui il Comune di Marcianise cede alla Automatic Electric, l’operazione verità non può essere solo uno slogan, una asserzione buttata lì giusto per fare un po’ di casino attraverso i social.

Se avessimo realizzato questo tipo di approccio, il nostro agire sarebbe precisamente e pedissequamente sovrapponibile a quello del sindaco Antonello Velardi che, diciamocela tutta, con rispetto per la persona, spara fesserie un giorno sì e l’altro pure, perché da un lato sa che molta parte della popolazione dei suoi concittadini non sta lì ad informarsi realmente sulle cose, dall’altra parte perché, come abbiamo più volte scritto, Velardi è l’attestazione vivente della superficialità culturale, la manifestazione di un soggetto, un vero archetipo, tecnicamente ignorante ma perfettamente integrato in un tessuto sociale e civile, si fa per dire, in cui basta possedere conoscenze da bignamino del bignamino, oggi si può dire da wikipedia di wikipedia, per “azzeccare” quattro parole, una dietro l’altra, per realizzare successo e affermazione professionale grazie alle ancora ampie sacche di cialtronismo gattopardesco che rappresentano il più possente freno per lo sviluppo del Meridione d’Italia.

Quattro parole superficiali e incolti sufficienti, però, per mettere a valore la vera caratteristica vincente, l’unica capacità regina, quella scaltrezza e spregiudicatezza, quella totale indifferenza per un vivere civile mediamente codificato, che poi produce risultati e carriere totalmente immeritocratiche che fanno male all’affermazione delle ragioni dello sviluppo e del progresso, di un’autentica cultura della cittadinanza.

Questa storia dell’area che, per semplicità, chiameremo ex Siemens, andava seguita così come l’abbiamo seguita in estate, esaminando quel poco che era emerso dallo stretto riserbo di un’operazione economicamente rilevantissima, che oggi si propone di cambiare la destinazione d’uso di un’area, dato che lì Barbarano ci vuole costruire i centri commerciali e non certo esercitare l’attività classica del settore secondario, cioè l’industria della produzione e della trasformazione.

Dopo aver esaurito quella trattazione, rimanevano in campo dubbi che solo un’attività di ricerca determinata, matta e disperatissima, potevano convenientemente sciogliere.

Le richieste di documentazione rivolte al Comune di Marcianise non sono servite a niente.

Primo, perché Barbarano e la sua famiglia sono amici di Antonello Velardi, per cui né il sindaco né la sua amministrazione avevano ed hanno realmente voglia di chiarire i nodi, in aperto tradimento di quello che Velardi ha detto durante un comizio pronunciato nell’ultima campagna elettorale proprio a Puzzaniello; secondo, perché la fatica “puzza” e combattere con i tempi di una Conservatoria è esercizio per chi ha un fisico bestiale, per chi ha fede e perseveranza, magari per un imprenditore che può avere l’interesse a capire come un suo competitor abbia realizzato questo affarone, oppure da quelli più che pazzerelli come noi.

Ed eccole, le carte della Conservatoria.

Siamo riusciti ad averle dopo qualche mese e le abbiamo raccolte in una cartellina vintage in cartone perché, con buona pace del ministro Brunetta, già la parola Conservatoria evoca la carta, se non addirittura il papiro, la polvere di un’emeroteca e non certo contenuti digitali.

Scriveremo, dandoci un po’ di tempo tra l’uno e l’altro intervento, un po’ di articoli, che consentiranno ai nostri lettori di Marcianise di essere precisamente informati sulle tappe di una storia iniziata il giorno 12 luglio 1960.

Cioè allorquando il consiglio comunale di Marcianise, presieduto dal sindaco Luigi Iovine, deliberò l’avvio di una procedura che, partendo da un acquisto pro forma del Comune dalla proprietà dell’Eca (Ente Comunale di Assistenza, in pratica sempre il Comune) di quei 100mila metri quadrati o, come vengono in alternativa definiti 30 moggia capuane, andava a finalizzarsi con una donazione o cessione gratuita che dir si voglia della proprietà all’azienda americana Automatic Electric, rappresentata – abbiamo fatto una ricerca storica, quantomeno diamo qualche elemento – da mister John Bentley Arnold da Quincy, Illinois, direttore di un’azienda la cui sede italiana si trovava a Milano in via Bernina.

Il 13 luglio fu poi la Automatic Electric a riunire il Cda per dar riscontro alla disponibilità alla cessione gratuita di quel terreno, manifestata dal consiglio comunale.

Si arrivò poi al 28 settembre quando, sempre nei locali del Comune, l’avvocato Francesco De Angelis fu Achille, notaio in Marcianise, ricevette al suo cospetto l’assessore Domenico Ievoli, presente in nome e per conto del sindaco Iovine, e il citato ingegnere americano.

Riassumendo il lungo documento che abbiamo letto, diciamo che da quella seduta davanti al notaio venne fuori una convenzione. E già vi diciamo che, avendo letto tutti i 14 articoli della stessa, ne viene fuori un quadro di ampia, cospicua, disponibilità da parte del Comune nei confronti dell’investitore privato, che oltre ad essere esentato da ogni spesa collegata a quel procedimento, oltre ad essere esentato dal pagamento delle tasse (addirittura quella dell’acqua per 10 anni) viene sicuramente agevolato e tranquillizzato da ciò che è contenuto dell’articolo 1:

“La società Automatic Electric S.A.T.A.P. precisa che il riferimento all’assunzione di 200 lavoratori, suscettibile di graduale aumento fino a 1000, contenuto nella delibera comunale, deve considerarsi come una pura e semplice possibilità rispondente ai desideri ed interessi delle parti, non come un impegno posto a carico della Automatic e tantomeno come causa e motivo del presente contratto e della sua validità”.

Domandina finale di questa prima puntata: va bene che GTE incorporò la società americana, va bene che dobbiamo controllare quale fu la natura giuridica di ogni ulteriore passaggio di proprietà, ma al tempo e soprattutto nell’ultimo caso, quello di una compravendita netta, senza se e senza ma, da ex Jabil a Barbarano, il Comune di Marcianise è stato messo in condizione di far valere il diritto, perché nella convenzione è definito proprio così – il DIRITTO – di prelazione su un eventuale acquisto, nel caso in cui il privato avesse deciso di vendere?

È materia da giuristi, che noi ovviamente contatteremo per ricevere lumi.