ESCLUSIVA. TUTTI I NOMI: bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, ecco gli indagati dell’impresa riempita di debiti e svuotata di tutto
15 Gennaio 2025 - 19:26
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Pronta e a disposizione c’era un’altra azienda, che ha acquisito il patrimonio, distolto dalle procedure fallimentari
AVERSA – Arrivano altre informazioni sulla ordinanza firmata dal Gip del Tribunale di Napoli Nord Ilaria Giuliano, che ha portato all’emissione di 5 provvedimenti di limitazione della libertà personale di altrettanti soggetti, indagati per i reati di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e altri, che potrete leggere nel comunicato della Guardia di Finanza, che ha condotto le indagini insieme ai magistrati della Procura della Repubblica presso il tribunale normanno.
Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Pietro Scialli, 78enne, e Salvatore Liguori, nato a Casal di Principe 53 anni.
Divieto di esercitare attività imprenditoriale per la durata di 12 mesi per Marco Goglia, nato a Casal di Principe 56 anni fa, Vincenzo Riccio, 49 anni, e Nicola Cuomo, 56 anni.
IL COMUNICATO DELLA GUARDIA DI FINANZA – Nell’ambito di attività investigativa diretta da questa Procura della Repubblica, personale del Gruppo Guardia di Finanza di Aversa ha dato esecuzione ad ordinanza cautelare emessa a carico di cinque soggetti, attinti da gravi indizi di colpevolezza in ordine a distinte fattispecie delittuose di bancarotta, reati societari e tributari.
Le indagini svolte hanno consentito di rivelare che gli indagati hanno posto in essere condotte volte ad accumulare debiti erariali e finanziari in capo ad una società operante nel settore del commercio all’ingrosso di pesce surgelato, per poi svuotarla dei beni e delle risorse economiche che, nel contempo, trasferivano ad altra impresa con la quale proseguivano l’attività, conducendo la prima al fallimento.
All’esito degli accertamenti disposti da quest’Ufficio — consistiti in acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri nonché consulenze informatiche — sono emersi a carico dei prevenuti indizi di reità in ordine ai delitti di bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale, bancarotta da altre operazioni dolose, autoriciclaggio, false comunicazioni sociali e omessa dichiarazione dei redditi, cui conseguiva l’applicazione della misura coercitiva dell’obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti di due indagati e del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali nei confronti degli ulteriori tre concorrenti.
Alla società cosiddetta clone è stata, inoltre, contestata la responsabilità amministrativa da reato prevista dal d.lgs. n. 231/2001. Le predette misure cautelari personali erano state precedute dal sequestro preventivo dei proventi illeciti, già in precedenza eseguito. L’indagine si innesta in un filone investigativo volto al contrasto dei cosiddetti “reati di impresa”, avviato dall’Autorità Giudiziaria, in sinergia con la Guardia di Finanza.