EUROPEE. Tutte le manovre del PD: la Schlein blinda il numero 1 e il numero 2 nella lista. L’ipotesi della sua candidatura al terzo posto. Le situazioni di Picierno, Topo, Sandro Ruotolo e Vincenzo De Luca

30 Marzo 2024 - 12:36

La segretaria del Partito Democratico ha scelto il programma di Giovanni Floris per pubblicizzare le candidature della Circoscrizione Sud. Ma lo schema rischia di tagliare fuori storici esponenti del PD, a discapito di volti noti della società civile, soprattutto nel giornalismo

CASERTA – La scadenza per la presentazione delle liste per le elezioni europee si avvicina e i partiti sono al lavoro per strutturare al meglio il quadro di composizione finale che si presenterà ai nastri di partenza. Come al solito, il Partito Democratico tiene banco nelle discussioni quotidiane.

Ha provocato una serie di reazioni a catena l’inaspettata iniziativa di Elly Schlein di annunciare due candidati per la circoscrizione meridionale, la nostra di riferimento, nella trasmissione tv “Di Martedì” di Giovanni Floris su La7: Lucia Annunziata e Antonio Decaro.

L’idea, comunicata con una certa celerità, da Schlein prevedeva cinque capolista della società civile e lei stessa al secondo o al terzo posto a seconda del genere della persona che guida la lista. In politichese significa portare a casa cinque seggi e determinare l’esclusione di altri soggetti uscenti perché, inserendo di fatto due nomi, significa che resta solo la terza opzione di preferenza da esprimere nei seggi.

In questo modo è forte il rischio di esclusione di nomi appartenenti a correnti storiche del partito perché, in una logica sedimentata nelle idee del movimenti della sinistra italiana, il capolista e il segretario vengono votati dai militanti a prescindere. In verità non si è mai visto un segretario di partito non candidarsi capolista, ma nel Partito Democratico spesso assistiamo a peculiarità gestionali.

Quando un segretario di partito, però, ha uno schema in testa di composizione delle liste, di solito lo comunica ai fedelissimi o ai riferimenti che si occupano della parte burocratica e, se qualcosa deve essere fatto per tenere fuori soggetti che non si intende candidare, l’ultima notte viene pianificato il blitz segreto e decisivo. Un modus operandi che spesso abbiamo raccontato.

La scelta di rendere noto nomi e posizioni da parte di Elly Schlein ha però consentito di dare più di quindici giorni ai suoi avversari, interni o esterni al PD, dando quindi spago alla possibilità di aprire discussioni e critiche alla gestione della segretaria.

Lo schema Schlein, quindi, è da giorni al centro di polemiche di chi, utilizzando il megafono dei quotidiani nazionali, si è sentito tagliato fuori. Ovviamente, l’annuncio della presentazione di Lucia Annunziata e Antonio Decaro con la stessa segretaria al terzo posto del cappello iniziale di lista, ha fatto insorgere gli altri aspiranti alla corsa per l’elezione a Bruxelles. Due nomi su tutti: Pina Picierno e Sandro Ruotolo.

La prima perché vicepresidente del Parlamento Europeo e, tendenzialmente, le figure istituzionali vengono preservate almeno nella composizione della lista, il secondo perché al giornalista era stato garantito il posto da capolista. L’unico contento è Lello Topo, già pronto a pianificare con il re delle preferenze della Campania Mario Casillo, l’accoppiata Schlein-Topo.

Tra il dire e il fare però c’è di mezzo il mare, perché è vero che Topo ha nel Presidente del Copasir Lorenzo Guerini il suo sponsor principale, che in questi giorni ha due problemi: giustificare perché Topo siede al tavolo con soggetti condannati o a capo di amministrazioni sciolte per camorra e tentare di frenare al tavolo delle trattative la pretese di Sandro Ruotolo di essere comunque candidato.

Pare che, nelle ultime ore, la Schlein ha dovuto sedersi anche con Stefano Bonaccini, presidente del Pd, risultato: Bonaccini farà il capolista nella sua circoscrizione. Quindi salterà la prima candidatura civica capolista pensata dalla segretaria. Il presidente della regione Emilia Romagna ha anche richiesto la modifica della pluricandidatura della Schlein in due, massimo tre collegi invece che in tutte e cinque e quindi la rinuncia a concorrere nella circoscrizione meridionale.

Questa evoluzione consente di aprire una nuova partita tutta campana. La candidatura di Sandro Ruotolo ha sicuramente un aspetto nazionale essendo un volto televisivo, ma la sua discesa in campo apre anche la partita degli equilibri regionali dei democrats.

E sì, perché avere De Luca a capo della Regione con Casillo a guidare il gruppo in Regione e Topo all’Europarlamento significa escludere i fedelissimi della Schlein dalle decisioni in Campania.

Se effettivamente la segretaria sarà costretta, dopo il confronto con Bonaccini, a non candidarsi al Sud, in lista potrebbe essere inserito Ruotolo ed escluso Topo, per consentire al giornalista di giocarsi una partita per essere eletto, ma soprattutto per dare una rappresentanza e una voce a Schlein, anche perché in questa ipotesi De Luca avrà comunque l’accoppiata da sostenere: Annunziata+Decaro.

Una cosa è certa, fino all’ultimo istante, in casa Pd, come sempre, tutto è possibile.