Facoltà di GIURISPRUDENZA. Non ci fu sesso in cambio di favori professionali tra un prof e una ricercatrice. L’accusatrice condannata a due anni di reclusione

27 Aprile 2021 - 11:17

Il giudice l’ha riconosciuta colpevole di diffamazione e di stalking, assolvendola solo per il capo di imputazione della calunnia. Accolte anche le tesi della parte civile che dovrà essere risarcita in separata sede, rappresentata in giudizio dall’avvocato Dezio Ferraro

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (g.g.) Si è chiuso con una sentenza del giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il primo round di una vicenda giudiziaria di cui CasertaCe, non per suo merito, ma semplicemente perchè una delle protagoniste della vicenda volle a suo tempo gratificarci di una lunga lettera di denuncia, si occupò per prima già nel gennaio del 2019.

Risale a quel tempo, la missiva che Caterina Corsica, oggi 32enne, scrisse per denunciare quello che, a suo dire, era un perverso meccanismo di sesso in cambio di favori professionali (CLIKKA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO ARTICOLO) all’interno della facoltà di Giurisprudenza di Santa Maria Capua Vetere dell’Università Luigi Vanvitelli. Come sempre quella lettera rappresentò, per noi, non la finalità del lavoro giornalistico, ma uno spunto. Ci informammo bene e ci fu raccontato che esisteva anche un’altra tesi, diversa da quella esposta da Caterina Corsica e portata avanti da due persone, il professore Vincenzo De Falco della cattedra di Diritto Pubblico Comparato e dalla sua ricercatrice Laura Scialla di Pignataro Maggiore, entrambi bersagli della denunciante, la quale, se non ricordiamo male, era stata a sua volta impegnata in un rapporto professionale con il citato docente Vincenzo De Falco.

Ad agire per prima in sede giudiziaria fu però la Corsica, che presentò una denuncia per diffamazione nei confronti del prof e della sua ricercatrice. Partì un’indagine che si concluse con una richiesta di archiviazione, formulata dalla procura della repubblica. Com’era in diritto di fare, Caterina Corsica e il suo avvocato presentarono opposizione, ma ad epilogo della camera di consiglio, il gip diede pieno riscontro alla richiesta della Procura e decise di prosciogliere i due indagati.

Poi lo scenario si modificò: il professore De Falco e Laura Scialla passarono al contrattacco. In verità ci passò, almeno formalmente, la sola Laura Scialla che presentò una serie di elementi che a suo dire integravano i reati di diffamazione ma anche quelli molto più gravi di stalking e di calunnia.

Quella denuncia andò avanti e Caterina Corsica fu rinviata a giudizio. Per tutti e tre i reati ipotizzati che, intanto, si erano trasformati in capi di imputazione. In aula, Caterina Corsica è stata chiamata a dimostrare ciò che denunciava nella famosa lettera spedita a noi di CasertaCe e alla procura della repubblica e cioè che all’interno dell’istituto di Diritto Pubblico Comparato si procedeva con la carriera solo in caso di disponibilità a prestare favori sessuali. Perchè questo era l’attacco che Caterina Corsica portava nei confronti della Scialla e del professore.

Il processo è proseguito per diversi mesi, anche se l’esito della prima querela, quella presentata da Caterina Corsica, ne ipotecava sostanzialmente l’esito, e nella giornata di venerdì è terminato. Ieri, lunedì 26 aprile, il giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Giuseppe Meccariello ha reso nota la sua sentenza: Caterina Corsica, difesa dall’avvocato Fabio Della Corte, è stata condannata a due anni di reclusione, pena sospesa, per i reati di diffamazione e di stalking, mentre è stata assolta per il terzo capo, cioè dall’accusa di calunnia che avrebbe potuto allungare sensibilmente l’entità della condanna.

Oltre a questo, dovrà risarcire la parte civile costituita, cioè Laura Scialla, che in giudizio è stata assistita dall’avvocato Dezio Ferraro. In conclusione, però, lo stesso giudice Meccariello ha disposto la revoca della misura cautelare che aveva introdotto il divieto di avvicinamento di Caterina Corsica alla denunciante e riteniamo anche all’area professionale e di residenza del prof De Falco.