Felice, travolto e ucciso tre mesi fa. Il dolore della famiglia: “Nessuna giustizia potrà restituircelo, ma continueremo a far sentire la sua voce”
11 Aprile 2025 - 09:55

La famiglia e la fidanzata Raffaella si sono stretti nel suo ricordo annunciando una Messa in sua memoria
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CANCELLO ED ARNONE – (E.D.) Sono trascorsi tre mesi dalla tragica scomparsa di Felice Cannavale, il giovane di 27 anni travolto e ucciso l’11 gennaio 2025 nei pressi della pizzeria “Radici”, a Cancello ed Arnone. Era un sabato sera di pioggia. Felice si stava accingendo a entrare nel locale quando un’auto lo ha investito, lasciandolo a terra, senza vita.
Oggi, nel giorno del terzo anniversario mensile dalla sua morte, la sua famiglia e la fidanzata Raffaella si stringono nel suo ricordo e annunciano che una Messa in sua memoria sarà celebrata domani alle ore 8 presso la Parrocchia di San Salvatore,
“Felice era un ragazzo meraviglioso – raccontano i familiari – con la testa sulle spalle, un lavoratore instancabile, sempre sorridente. Non ha mai creato un problema, aveva solo voglia di vivere, amare e costruirsi un futuro”.
Ma quel futuro è stato bruscamente interrotto. A tre mesi da quella sera, il dolore resta forte e si mescola a una rabbia silenziosa, che chiede giustizia e verità. “Nostro figlio non tornerà più – dicono i genitori – ma è inaccettabile che tragedie del genere continuino a distruggere famiglie come la nostra. Nessuna giustizia potrà colmare il vuoto che ci ha lasciato, ma confidiamo in una sentenza giusta. Per lui, per tutti i ragazzi come lui”.
La fidanzata, Raffaella, affida le sue parole a un ricordo commosso, carico di amore e determinazione: “Ciao amore mio. Nessuna giustizia potrà mai ripagare ciò che ti è stato tolto. Ma io continuerò a parlarti, a portarti dentro ogni giorno. E continuerò a chiedere che il tuo nome non venga mai più associato al silenzio. Perché tu eri, sei e sarai per sempre Felice”.
La famiglia ha anche sottolineato quanto poco sia stato fatto per mettere in sicurezza quella strada: “Nessun dosso, nessuna segnalazione, scarsa illuminazione. E poi l’indifferenza, l’incoscienza di chi guida con leggerezza e spezza vite senza assumersene le responsabilità”.
“Si avvicina la Pasqua – aggiungono – e in ogni giorno che verrà, quella sedia resterà vuota. Ma noi continueremo a ricordarlo, a parlare di lui, affinché la sua morte non sia vana e possa servire da monito per salvare altre vite”.
Nel frattempo, le indagini sull’omicidio stradale sono ancora in corso. La Procura ha avviato gli accertamenti per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. La famiglia attende con fiducia, ma anche con determinazione, che venga fatta piena luce su quanto accaduto.