Franco Biondi e gli imprenditori Antonio Pezone e Domenico Natale. Che intreccio tra compravendite di case e lavori privati al giardino
5 Novembre 2024 - 17:39
E’ prova che Natale abbia raccontato una bugia agli inquirenti visto che in un’intercettazione del giugno 2020…
CASERTA – (g.g.) Fino ad ora non abbiamo ancora stabilito un focus sulle contestazioni di reato, formulate dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e validate dal gip nei confronti di Franco Biondi, super dirigente del comune capoluogo. Sulla relazione tra Biondi e l’indagine che ha coinvolto anche suo fratello Giulio in una combinazione di appalti truccati tra i comuni di Caserta e di San Nicola La Strada, torneremo domani pubblicando un post che il sindaco Carlo Marino ha dedicando alla vicenda asserendo che lui già nel 2020 aveva promosso, roba da pazzi, la rotazione delle funzioni tra i dirigenti, insomma un paio di balle spaziali delle sue tipiche che ovviamente andremo a smascherare con puntualità chirurgica.
Oggi, dunque, fotografiamo quelli che sono gli addebiti contestati a Franco Biondi. Due casi di corruzione: uno quello noto in cui è coindagato, Giulio
In altri 7 capi d’imputazione provvisoria a Franco Biondi vengono contestati in concorso con altri altrettanti episodi di cui si sarebbe verificato il reato di turbativa d’asta.
Per la vicenda tra Biondi e l’espiantatore di cimici e microspie, Giulio Fappiano, abbiamo già scritto. Biondi si fece bonificare diremmo noi “maleficare” il suo ufficio da Fappiano in cambio dell’affidamento dell’attività per la verifica dei campi elettromagnetici all’interno degli uffici comunali, situati nella zona di Sant’Agostino
Per quanto riguarda invece Domenico Natale chi conosce bene Franco Biondi – noi pubblicavamo già 7 o 8 anni fa le foto del lapariello dell’imprenditore pure lui indagato, davanti al suo villone – sa bene quanto prediliga i servigi privati di chi lavora con il Comune e delle persone a cui lui ha firmato le determine di affidamento
E così è accaduto anche stavolta, secondo i magistrati della Procura, quando Domenico Natale si è recato in quel di Itri ridente località laziale tra Frosinone e il mare, per tagliare l’erba e per mettere in grande ordine e in grande eleganza il giardino i giardini di una villa donata alle figlie di Franco Biondi dal loro nonno Umberto, papà dell’ingegnere nel 2015
Va sottolineato che nel 2007 questa casa fu acquistata dalla Pezone Immobiliare ossia da un altro pezzo da 90 dell’imprenditoria casertana ossia dall’ottimo Antonio Pezone che negli ultimi anni ha costruito, in pratica, anche grazie alle determine del Comune di Caserta, gli ultimi grandi supermercati della città capoluogo.
Domenico Natale ha dichiarato nel 2020 agli inquirenti di avere effettuato dei lavori presso un condominio di Itri commissionati proprio dall’imprenditore Antonio Pezone. Poi dichiarò altre cose sul rapporto esclusivamente professionale con chi esercitava la potestà nell’ufficio tecnico di Caserta etc.
Le indagini hanno, però, stabilito che Natale aveva contattato direttamente Franco Biondi, ripetiamo direttamente Franco Biondi, per ritirare le chiavi di quella villa o di quell’appartamento che era andato addirittura a ritirare in Comune. Precisamente in un’intercettazione del giugno 2020, Domenico Natale aveva chiamato Biondi dopo aver parlato con Antonio Pezone. Natale diceva al dirigente che siccome Antonio Pezone gli aveva comunicato di non avere le chiavi gli aveva anche detto di rivolgersi direttamente a Biondi che gliele avrebbe rese per svolgere i lavori. Ciò accadeva nell’anno 2020 e dunque Pezone, nonostante avesse venduto un appartamento nominalmente al padre di Franco Biondi c’entrava ancora in quella questione immobiliare. Dunque Natale nel suo interrogatorio ha raccontato una bugia.