FRIGNANO. Il sindaco Santarpia dice di pagare l’avvocato Antonio Romano con la propria tasca. Ma se il noto professionista di Aversa prende incarichi dal Comune, finisce per prestare il fianco a battute e malevolenze

4 Marzo 2025 - 17:30

A nostro avviso, dunque, è del tutto inopportuno quello che è stato deciso con la delibera numero 6 del 18 febbraio 2025, con la quale Romano viene incaricato delle costituzioni al Tar contro i ricorsi presentati dall’azienda di telefonia mobile Iliad per un’antenna in Corso Vittorio Emanuele e vi spieghiamo perché. IN CALCE ALL’ARTCIOLO IL LINK CON IL TESTO INTEGRALE DELLA DELIBERA

FRIGNANO (gia.gua) – Ci siamo imbattuti, negli ultimi giorni, in una delibera di giunta, la numero 6 del 18 febbraio scorso, che pubblichiamo per altro integralmente in calce a questo articolo, in cui il Comune di Frignano ha attribuito un incarico professionale all’avvocato Antonio Romano dell’omonimo studio associato, stanziato ad Aversa. Si tratta della difesa dell’ente comunale, con costituzione in giudizio davanti al Tar della Campania, che dovrà discutere del ricorso presentato dalla società di telefonia mobile Iliad contro la comunicazione del 10 settembre 2024 attraverso cui il Comune preavvisava la società, controllata da Vodafone, del diniego che di lì a poco sarebbe stato espresso rispetto all’installazione di un impianto che avrebbe dovuto contenere un’antenna al numero 21 in Corso Vittorio Emanuele. Contestualmente, Iliad ha proposto ricorso anche per la diffida inviata sempre dal Comune il 2 dicembre 2024.

La delibera non contiene indicazione del compenso garantito all’avvocato Antonio Romano. Capita, in qualche circostanza, che questo contenuto manchi. Ci sono, invece, comuni che già in sede di approvazione di una delibera dello stesso genere indicano la cifra del corrispettivo dell’attività professionale svolta.

Nel caso di specie sarebbe stato importante indicare la somma per garantire una cifra più elevata di trasparenza, anche nell’interesse dell’avv. Romano. Sia chiaro, stiamo scrivendo di un professionista, di un esperto di diritto amministrativo, di un legale apprezzato e spesso incaricato dai Comuni della provincia di Caserta e anche da quelli di altre provincie. Per cui, non è certo la statura professionale della persona incaricata a poter rappresentare fatto in discussione.

Ma proprio perché si tratta di un avvocato di primordine, ci è sembrato strano che abbia accettato questo incarico che sarà remunerato con soldi pubblici, ascrivibili in quota parte a tutti i cittadini di Frignano, nello stesso momento in cui Antonio Romano sta difendendo anche il sindaco Lucio Santarpia che lo paga privatamente per affiancarlo nell’ormai arcinota, e a nostro avviso sconcertante, vicenda della sua incompatibilità, venuta fuori in maniera lapalissiana nel momento in cui ha fatto convivere la sua funzione di sindaco con il servizio di tesoreria comunale esercitato dalla società Getet Spa, di proprietà della famiglia Santarpia e da direttissimi congiunti del primo cittadino.

Contenzioso, attivato dai ricorsi dei consiglieri comunali di opposizione Vincenzo Mastroianni, Giovanna Alidorante, Vincenzo Natale, Aldo Simonelli, che già in due occasioni si è declinato attraverso una sentenza del tribunale di Aversa-Napoli Nord che ha sancito l’incompatibilità ormai consumata e irreversibile di Santarpia, il quale, nel caso della prima sentenza, si è mosso fisicamente in maniera sconcertante un po’ di là e un po’ di qua, ma soprattutto in maniera furbescamente ingloriosa per uno che indossa la fascia tricolore di sindaco, rendendo impossibile o quantomeno molto ardua la notifica dei documenti in modo da ottenere dalla Corte di Appello un provvedimento favorevole di rinvio degli atti al Tribunale di Aversa.

Tempi lunghi, frutto dell’abilità non certo dignitosa dal punto di vista istituzionale, con cui Santarpia è sfuggito alla notifica degli atti giudiziari ma che ha permesso al sindaco di durare pur trovandosi in una condizione da patente fuorilegge.

Non sappiamo se il primo cittadino proporrà o meno un secondo ricorso alla Corte di Appello, se lo farà sarà scritto da Antonio Romano la cui parcella professionale, a quel punto sempre più crescente, ricalcherà la cifra del prestigio, non certo inapprezzabile, dell’esperienza di questo professionista e della qualità di azione del suo studio professionale.

Ecco perché Antonio Romano non doveva accettare un affidamento pubblico di incarico. Si tratta di persona di indubbie qualità e da cui francamente è lecito attendersi degli atteggiamenti più realisti del re che sgombrino il campo da malevolenze, da cattivi pensieri e da polemiche più o meno striscianti che, però, nel momento in cui l’amministrazione comunale, ancora guidata da Lucio Santarpia eroga soldi pubblici per la parcella di Antonio Romano, finiscono per trovare un terreno fertile grazie ad una condizione in cui Romano presta il fianco e asseconda la dietrologia rendendola verosimile, pur non essendo vera fino a prova contraria.

E si sa com’è il popolino, vero avvocato Romano? A Frignano, c’è più di una persona che sostiene oggi una tesi: non è che il sindaco Santarpia non sta pagando l’onorario al suo avvocato o lo sta pagando in misura inferiore alle tariffe di una parcella professionale di uno studio tanto autorevole, compensando la differenza con incarichi pubblici, con affidamenti come quello della delibera numero 6?

Ce lo consenta l’avvocato Romano: non è vero, ma lei, accettando questo incarico, ripetiamo, presta, come si suol dire, il fianco.

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