SONO FUORI DI TESTA. Saltato Martiello, ora Zannini e Magliocca si inventano Pasquale Galdieri e Carinola diventa GOMORRINA

14 Dicembre 2021 - 21:36

Domattina pare che l’assemblea non sia stata sconvocata nonostante le gravissime accuse mosse dalla Dda nei confronti del presidente designato Salvatore Martiello. Carinola capoluogo con controllo ferreo del ciclo delle acque con Di Biasio, dei servizi sociali con Capriglione e infine dei rifiuti con una controfigura di Di Biasio e Capriglione

 

CASERTA (g.g.) – Credeteci, ormai facciamo fatica a scrivere certi articoli. Ci troviamo di fronte, infatti, a un sentiero obbligato, che non vogliamo percorrere. Quando ogni argomento sembra esposto, sviscerato, quando ogni commento, ogni considerazione hanno esaurito la loro dotazione narrativa e di una retorica mai abusata, che non rifugge e non ha mai avuto timore di utilizzare, “guardando e passando” dantescamente, l’esercizio intimidatorio delle querele con le quali i campioni di ogni impostura hanno cercato invano di fermarci, lo strumento dell’invettiva, in conseguenza della montagna di notizie verificate e documentatissime, struttura portante dei nostri articoli, quando tutto questo arsenale di esaurisce, anche noi di Casertace rimaniamo disarmati, basiti, sorpresi.

Qui non siamo più di fronte a comportamenti immorali, alla perdizione politica, e non solo, di una persona come Giovanni Zannini nella cui amicizia abbiamo tanto creduto in passato, al punto da schierare il giornale al fianco di ogni sua causa. No, qui siamo oltre. E, d’altronde, quel post pubblicato a qualche minuto dalla vittoria di Carlo

Marino con un “ora sotto a chi tocca” era sintomatico del fatto che ormai ci trovavamo fuori dall’umano raziocinio, dalla ridotta di un pur minimo ritegno rispetto alla propria funzione istituzionale, assorbita da un contegno associabili a quello di un qualsiasi bullo di periferia.

Venerdì mattina, hanno sfiorato l’arresto per reati gravissimi con connessione camorristica, Pasquale Capriglione, il semi monopolista dei servizi sociali e il sindaco di Sparanise, Salvatore Martiello, in pratica i due principali sostenitori di Zannini, i due che, insieme all’imprenditore delle cave, Antonio Luserta, al sindaco di San Marcellino, Anacleto Colombiano e a quello di Lusciano, il pure lui indagatissimone rinviato a giudizio Nicola Esposito, sono la struttura portante del sistema di potere e della struttura elettoral – clientelare del consigliere regionale.

A nostro avviso non c’è alcuna certezza che il momento scelto dalla Dda per realizzare queste perquisizioni non sia stato anche condizionato dalla folle, abnorme operazione che, per ordine di Giovanni Zannini, avrebbe dovuto portare Martiello alla presidenza della Gisec, delicatissimo centro di potere e di gestione dei rifiuti, per anni e da anni dominata da imprese non certo estranee alle sfere degli interessi del clan dei Casalesi.

Allora, pensi, vabbè si fermeranno, saranno anche politicamente immorali, ma un tempo non sembravano fessi. E invece sono pure fessi. Invece di organizzare una ritirata strategica, rinviando a dopo le elezioni provinciali l’assalto alla Gisec. No, Zannini è ormai andato e ritiene, perché magari è informato male, che lui non rischi nulla nella vicenda Capriglione -Martiello, che, statene certi, è solo all’inizio, e Giorgio Magliocca, che dimostra ancora una volta la sua disordinata, smodata irrinunciabile necessità da dipendenza di poltrona e di potere, esattamente il contrario di quello che fa un buon politico, che sa bene quando deve avanzare e quando invece è utile arretrare, si sono inventati un’altra strada, stavolta con la regia di un altro campionissimo Pasquale Di Biasio, presidente del Consorzio Idrico.

Un nome ancora più surreale di quello di Martiello, ancora più folle del giorno scelto per mettere le mani sulla Gisec: Pasquale Galdieri da Carinola, assessore comunale della figlia di Di Biasio, agronomo e proprietario della struttura ricettiva dove, al culmine di un delirio di onnipotenza, Zannini e Magliocca hanno ospitato gli ormai famosi 42 sindaci che dovrebbero garantire la vittoria certa a quest’ultimo.

Dunque, vogliono mettere un Galdieri alla presidenza Gisec. Insomma, il potere sul ciclo delle acque attraverso il carinolese Di Biasio, il controllo ferreo sui servizi sociali, grazie ai quali sono stati fabbricati migliaia di voti, attraverso il carinolese Pasquale Capriglione e con un terzo carinolese di nome Pasquale, cioè con Galdieri, il controllo totale dei rifiuti anche in vista della messa in opera dell’Ato. Ed ecco perché neppure noi troviamo più le parole.

A Magliocca diciamo: attenzione, ma quella brutta sfortunata vicenda personale da lei subita non la porta ad usare più prudenza? Ma è sicuro che l’obiettivo scomposto e scollacciato di mantenere la sua poltrona ad ogni costo, meriti di correre questi rischi pazzeschi?