Giorgio Magliocca va con Fratelli d’Italia…anzi no. Le speranze di Mario Landolfi e Angelo Polverino e il colloquio con l’uomo di Giggino a’ purpett

8 Novembre 2019 - 17:18

CASERTA – Giorgio Magliocca vive giornate tragiche. Per carità, niente di grave, ma se Shakespeare ha fatto diventare ingrediente di una tragedia il celeberrimo monologo divenuto essenza stessa del dubbio, dell’umana indecisione di Hamlet, principe di Danimarca, allora potremmo anche parafrasare scherzosamente quelle famose parole adattandole al molto più prosaico mondo della politica casertana.
Dunque, se quello era un dilemma tra l’essere e il non essere, quello di Magliocca si potrebbe definire così: “Forza Italia o Fratelli d’Italia?”
Il sommo poeta della letteratura anglosassone ci perdonerà e speriamo che non si rivolti nella tomba.
Ma ad oggi è trascorso più di un mese da quando il presidente della Provincia, auspice Mario Landolfi e Antoniozzi, ha cominciato a trattare il suo passaggio nel partito della Meloni.
Il ruolo di Mario Landolfi non è stato casuale.

È indubbio che l’ex ministro ed ex parlamentare di Alleanza Nazionale scalpiti e morda il freno.
Non riesce ad attendere il mese di dicembre, cioè il momento in cui il lungo processo che lo ha visto imputato di seri reati si concluderà al tribunale di Santa Maria Capua Vetere
Landolfi è stato il leader di An a Caserta e si sente ancora di esserlo rispetto a diversi suoi allievi quali, per l’appunto, Magliocca, e, in maniera indiretta, nei confronti di un Gimmi Cangiano che nasce con Coronella ma che ora ha bisogno di una copertura politica diversa, visto che l’ex parlamentare di Casal di Principe è in parola con il sindaco di Frignano, che si sente già candidato della Lega alle prossime elezioni regionali.

Non c’è dubbio che quello che fu il cartello di Alleanza Nazionale è in via di ricomposizione.
Non è un caso che Mimmo Guida, consigliere comunale in appoggio al sindaco Pd Carlo Marino che lo ha gratificato ultimamente con qualche nomina significativa, si sia schierato alle Europee proprio con Magliocca.
Questo non può essere avvenuto se non cn l’auspicio e l’imprimatur di Angelo Polverino, che di Mimmo Guida è storico amico e che per Mimmo Guida, come scrivemmo nel 2016, ha fatto il cosiddetto caseggiato tra Tuoro e Santa Barbara alle ultime elezioni comunali, in un periodo in cui era nel pieno della bufera giudiziaria che lo ha colpito dal novembre 2013 in poi.
Ma proprio quando tutto sembrava fatto, quando gli uomini più vicini alla Meloni a Roma davano per acquisito l’arrivo di Giorgio Magliocca, qualcosa si è modificato.
D’altronde riteniamo che significhi pur qualcosa il fatto che il presidente della Provincia, pur in procinto di cambiar partito, non abbia mai lasciato la carica di coordinatore provinciale di Forza Italia.

Nei giorni scorsi, a quanto pare, si è sentito o si è incontrato con il coordinatore regionale Domenico De Siano, controfigura di Giggino a’ purpetta al secolo Luigi Cesaro, e si sarebbe parlato anche di una collocazione di prestigio all’interno del partito, ovviamente in un contesto romano.

Fatto sta che il passaggio a Fratelli d’Italia, che doveva essere “chiuso” questa settimana, è saltato. Vedremo nelle prossime ore come si risolverà questa situazione.
Se Magliocca decidesse di rimanere con il partito di partito di Berlusconi, o meglio con quel che ne rimane, deluderebbe la vecchia guardia di Alleanza Nazionale, quella dei Landolfi e dei Polverino, che scalpita per rientrare nei giochi, esistendo anche un problema di ordine psicologico ed esistenziale, dato che i due, Landolfi e Polverino, sono politici di professione, al di là del posto da impiegato dell’Asl che l’ex consigliere regionale casertano ricopre da anni e a cui è stato costretto a tornare solo ed esclusivamente a causa delle inchieste giudiziarie che lo hanno, per ora, emarginato dalla politica.

 

 

 

politica piganatar