GISEC. Il nuovo Cda fa partire il risanamento: “In tre anni saranno risparmiati 700 mila euro sui premi incentivanti riconosciuti ai dipendenti”

16 Aprile 2021 - 17:00

L’informazione arriva da una nota dell’ufficio stampa. Inutile dire che i nostri lettori ben conoscono le modalità, a dir poco allegre, con cui questo ente è stato gestito fino a un anno fa

 

CASERTA(g.g.) Che la Gisec abbia cambiato direzione di marcia è un dato di fatto che peraltro noi di CasertaCe possiamo anche controllare a vista, dato che certi “signorini” di sempre li teniamo sotto controllo fisicamente. La loro sede, infatti, è al quarto piano, la nostra, invece, si trova al quinto piano dello stesso stabile. Siamo letteralmente in grado di ascoltarli, di venire a conoscenza di quello che i diversi impiegati e i “signorini” di cui sopra, parlano tra di loro. Non può non essere riconosciuto, allora, a meno che non si voglia fare professione di disonestà intellettuale e riteniamo che questo giornale per il tempo e per lo spazio che ha dedicato in tanti anni alla Gisec, che il nuovo presidente e amministratore delegato Alessandro Cioffi e il nuovo Cda formato da Dario Di Matteo e Mena Minafra non abbia impresso una piccola svolta. I risultati non sono ancora visibili agli occhi del cittadino comune, visto e considerato che il citato cda ha ereditato una situazione gestionale autenticamente catastrofica.

Dunque, quando leggiamo dalla nota dell’ufficio stampa di cui Gisec si è dotato, utilizzando un collega molto serio e sicuramente preparato in fatto di comunicazione istituzionale, che la Gisec “è in prima linea per ridurre i costi ed offrire più servizi alla utenza ed alle Amministrazioni”, non possiamo non concedere a questa asserzione, una seppur minima dignità, sdoganandola dalle solite dichiarazioni di maniera di cui la comunicazione degli enti pubblici è piena e che, nella stragrande maggioranza dei casi, rappresentano un semplice esercizio del parlare bene e del razzolare malissimo. Peraltro, siccome siamo a Caserta, non stupisce che di fronte ad una gestione più oculata, rientrata all’interno del solco della legalità, quelli dell’Ato dei rifiuti cioè il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra e il suo direttore già iper consulente di tante imprese private del settore Agostino Sorà, intimino a Gisec di consegnare praticamente le chiavi senza fornire, con la complicità del solito duo di via Santa Lucia, cioè Vincenzo De Luca e la sua protesi Fulvio Bonavitacola, ai dipendenti e alla integrità degli impianti, impostando la cosa come se le chiavi da consegnare fossero quelle di una cabina di un lido balneare.

Ma torniamo al punto: il disastro della gestione ha riguardato, come abbiamo spesso denunciato dettagliatamente da queste colonne, tutto il sistema degli appalti e degli affidamenti dentro al quale hanno fatto letteralmente la parte del leone le solite ben note imprese di Casapesenna, Villa Literno eccetera evidentemente nella testa e nel cuore di ben definiti soggetti che hanno operato negli anni all’interno dell’ufficio tecnico della Gisec. Affidamenti per milioni e milioni di euro, frutto di procedure barzelletta, chiuse dopo frettolosi quanto improbabili inviti di 4, 5 imprese che, il più delle volte, mettevano a disposizione la propria ragione sociale, solamente nel tentativo, comunque inutile, di fornire una parvenza di legalità a cose che a nostro avviso legali non erano e che legali continuiamo a non considerare, al di la del fatto che chi ha la potestà di attivare l’azione penale, non l’ha fatto, ma questo non può essere un affare nostro, nè può cambiare valutazioni fondate sempre sul duro esercizio di analisi su documenti e atti amministrativi con cui abbiamo sempre corredato i nostri articoli in proposito e le nostre pesanti, ma ponderatissime segnalazioni sull’esistenza di diverse notizie di reato.

In virtù della collaborazione con i sindacati – così continua la nota dell’ufficio stampa – e con quella dei preziosa dei dipendenti, si sta operando per ridurre il monte dei ‘premi incentivanti’. Intervenendo sulla spesa del personale – continua il comunicato – si riuscirà a concretizzare la politica di contenimento dei costi. Per il prossimo triennio, la riduzione è calcolata per oltre 700mila euro. Una linea di condotta, finalizzata a un risanamento responsabile“, attraverso cui gli organi dirigenti interpretano pienamente i desideri dell’unico titolare delle quote di proprietà, cioè dell’amministrazione provinciale e del suo presidente Giorgio Magliocca.

Beninteso, non ci sarà nessuna alterazione, nessuna modifica degli stipendi, come facilmente si può capire in un contesto dove, però, è sempre meglio sottolinearle certe cose, di fronte a chi magari agita e strumentalizza perché da qualche tempo, come si suol dire, gli vanno le scarpe strette.

Questa opera si starebbe sviluppando e realizzando, sempre secondo la nota dell’ufficio stampa, “grazie anche al senso di responsabilità, mostrato da tutti i lavoratori dipendenti.