GOMORRA 5. Il ruolo di Maria Cristiano che nascondeva latitanti, la super estorsione alla farmacia De Riso e la “nuova legge” di Achille Piccolo

23 Giugno 2019 - 12:11

MARCIANISE(g.g.) Maria Cristiano, ex “semi-suocera” in quanto sua figlia è stata fidanzata con Angelo Piccolo, uno dei molti discendenti dei fondatori del clan dei Quaqquarone, ha svolto un ruolo attivo nelle attività criminali. Non è che abbia compiuto estorsioni o atti di violenza, ma stando a quello che racconta il collaboratore di giustizia Giuseppe Pettrone, si è occupata di proteggere la latitanza di quest’ultimo, nascondendolo in una casa di Pescopagano, contrada complicata, che si suddivide tra i comuni di Castel Volturno e Mondragone.

Altri spunti interessanti relativi al lavoro di analisi che stiamo facendo sulle copiose dichiarazioni di Pettrone, riguarda riguardano un’estorsione alla farmacia De Riso di Marcianise. Al clal Piccolo-Letizia servivano i soldi per pagare gli stipendi, Andrea Letizia si era già recato in passato dal titolare di questa farmacia, sempre per coltivare intenzioni estorsive.

Per cui non fu difficile, racconta Pettrone, visitare quella farmacia. Ci andarono lui stesso, Andrea Letizia e Benedetto D’Anna.

La richiesta fu di 20mila euro. Il farmacista accettò e portò direttamente i soldi a casa di Andrea Letizia.

Terzo passaggio, i consuenti malumori dei discendenti diretti dei due super boss Antimo e Angelo Piccolo. Nel caso specifico, quelli di Achille Piccolo del 1975, il quale, da un lato, si arrabbiava con lo zio Pasquale Piccolo Rockfeller, dall’altro mal sopportava la centralità che nel comando del clan, aveva assunto Andrea Letizia.

Per cui, quando Achille Piccolo uscì dal carcere per fine pena, affermò subito la sua autorità, rivedendo tutti i criteri, relativi alle riscossioni delle somme versate a titolo estorsivo.

Si partì dal gruppo storico di chi queste somme versava, cioè i vari Boccardi, Mario Pagano Granata di Caserta, Salzillo con il suo distributore, Alfonso Letizia eccetera. Non più 30mila euro all’anno, suddivisi nelle tre classiche rate di Pasqua, Ferragosto e fine anno, ma 40mila euro con rate mensili, di poco inferiori a 3mila 500 euro. In questo modo, Achille Piccolo, che si era lamentato anche perchè Andrea Letizia, a suo dire, aveva fatto arrivare pochi soldi agli affiliati e soprattutto alle famiglie dei detenuti, riaffermò la sua autorità.

 

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