GUARDA IL VIDEO. CASERTA. Il momento in cui il ministro Piantedosi annuncia la COMMISSIONE D’ACCESSO al comune. IL CORRICULUM DEI TRE ISPETTORI

9 Agosto 2024 - 17:09

CASERTA (p.m.) – Una decisa accelerazione – sicuramente necessaria, almeno per chi ha a cuore le sorti della città e visto che si era sparsa la voce che ogni decisione sulle turbolenze del capoluogo sarebbe stata rinviata a settembre – si è registrata in queste ore nella querelle comunale, dopo la reazione stizzita avuta del sindaco Marino allorché apprendeva che il ministero dell’Interno stava mandando una commissione ispettiva al comune di Caserta a seguito delle vicende penali che hanno investito l’ente nella sua rappresentanza politica. E non deve essere stata estranea, a tale esito, anche l’impressione che la macchina amministrativa sia allo sbando, almeno a sentire le dichiarazioni dei consiglieri di minoranza, che ripetutamente denunciano che non riescono più neppure ad avere dagli uffici comunali copia degli atti che sono loro indispensabili per l’esercizio del mandato. Sono state tirate in ballo fantomatiche “piscine” risalenti al 2021 e sui due ex assessori indagati si è finiti con il polemizzare con chi fossero più amici tra il deputato Gianpiero

Zinzi e Carlo Marino. E già questo sarebbe bastato, a nostro modo di vedere, per giustificare un’indagine conoscitiva su tali “ambientini“.

Su tutto questo ha finalmente tagliato la testa al toro il prefetto di Caserta, che ha nominato ieri, su delega del Ministro dell’Interno, secondo quanto prevede l’art. 143 del T.U.E.L., la commissione di indagine per la verifica dell’esistenza o meno di tentativi di infiltrazione o di collegamenti con la criminalità organizzata nell’amministrazione comunale della città capoluogo.

Il collegio ispettivo è composto dal dott. Maurizio Masciopinto, prefetto, dalla dott.ssa Laura Mattiucci, viceprefetto aggiunto, e dal dott. Gianfranco Mozzillo, maggiore della Guardia di Finanza.  L’accesso durerà tre mesi, prorogabili una sola volta di altri tre.

Dei tre componenti, Masciopinto proviene dai ranghi della polizia di Stato ed è stato questore prima di Brindisi e poi di Venezia. Con la nomina a prefetto, veniva designato quale direttore del Servizio Ispettivo della Polizia di Stata, incarico che tuttora ricopre.

Mattiucci presta servizio presso la prefettura di Roma e vanta esperienze di commissariamento di altri enti locali.

Il maggiore Mozzillo è un ufficiale della Guardia di Finanza, la polizia economico-finanzaria italiana, capace di leggere nelle carte della contabilità e degli appalti pubblici. Annovera esperienze di comando di vari reparti operativi e territoriali del corpo.

La terna commissariale dovrà passare al setaccio tutta l’attività amministrativa del comune, con particolare riguardo agli appalti che sostanziano l’azione penale della procura della Repubblica di S.Maria C.V., ma senza preclusioni in generale. A questo proposito non sarebbe male se gettasse uno sguardo alle licenze edilizie concesse, alle ragioni del ritardo incomprensibile nell’adozione del PUC ed ai rapporti con l’Istituto di sostentamento del clero di Caserta per la destinazione dell’area dell’ex Macrico, che proprio in queste ore vede lo spostamento di tutte le carte a Napoli, dopo che era già stato fissato un calendario dei lavori di un’apposita commissione in comune. Così il collegio prefettizio potrà verificare la rispondenza all’interesse pubblico di tutte le decisioni adottate. Poiché i commissari vengono da fuori e non possono conoscere nel dettaglio le cose casertane, ci permettiamo di evidenziare loro che l’assessore Annamaria Sadutto, nel rassegnare le sue dimissioni dalla carica con lettera del 31 luglio scorso, così si esprimeva: ” Non condivido più nulla del modo di governare la città: non i metodi; non lo stile; non l’approccio ai temi senza una visione; non il pragmatismo senza tensione ideale; non le continue transazioni senza prospettive; non le decisioni prese altrove da ratificare; non l’assecondare soluzioni che, mettiamola così, non guardano al bene comune. Nulla“. Salvo che non le sia presa un colpo di sole, non ci pare che si tratti di parole di poco momento. Poi, vedano loro.

Per avere un quadro completo di queste vicissitudini, riportiamo, in chiusura, il video del question time (corredato della trascrizione dell’intervento) di ieri l’altro in cui il Ministro dell’Interno Piantedosi, rispondendo alla camera dei deputati   ad un’interrogazione dell’onorevole Borrelli in merito alla presenza della criminalità organizzata nel territorio del comune di Pomigliano d’Arco, dava l’annuncio, circostanziandone i termini, della nomina della commissione di accesso al comune di Caserta [al minuto 1:19 del video]. 

 Ministro Piantedosi:Presidente, le analisi degli apparati investigativi impegnati nell’aria metropolitana di Napoli evidenziano situazioni talvolta condizionate dalla presenza radicata di associazioni di natura camorristica. Le stesse analisi rilevano come in alcune zone la temporanea assenza di gruppi dominanti possa determinare forme di accesa conflittualità all’ interno dei contesti criminali. Si tratta di scenari che impegnano le forze di polizia e la magistratura ad intercettare ogni possibile evoluzione criminale e la capacità di mimetizzazione dei sodalizi camorristici che in Campania come altrove tendono sempre più a sostituire l’ uso della violenza con strategie imperniate su azioni corruttive ed intimidatorie.  Rispetto a questo quadro l’ attenzione del ministero dell’interno è massima sia sul piano della prevenzione e contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale sia su quello della tutela delle amministrazioni locali dalle ingerenze mafiose anche attraverso la costante azione di monitoraggio assicurata sul territorio dalle prefetture. E’ sufficiente ricordare a questo riguardo i ventuno scioglimenti per mafia dei consigli comunali, sei dei quali propri in Campania, alle diciannove  proroghe di cui cinque in Campania, adottate sotto questo governo nonché le ventidue commissioni di accesso attivate presso i comuni, l’ ultima delle quali disposta proprio nella giornata di ieri per il Comune di Caserta. Non è da meno il dato relativo ai provvedimenti antimafia interdittivi adottati dei prefetti dei confronti dei soggetti legati alla criminalità organizzata, ben centoventinove nella sola città metropolitana di Napoli nei primi sette mesi del 2024. Ed è in questo contesto che si collocano alcune recenti iniziative di rafforzamento dello scambio informativo tra le procure distrettuali e le prefetture di potenziamento dei Gruppi interforze antimafia volte a rendere ancora più incisiva la lotta all’ espansione della criminalità organizzata nell’attività economica nelle pubbliche amministrazioni e quindi sulla base dei dati che ho riferito che testimoniano il costante impegno del mio ministero e delle sue articolazioni periferiche sul tema possono quindi gli onorevoli interroganti essere sicuri che ogni situazione sarà adeguatamente attenzionata. Grazie”.