I DOCUMENTI ESCLUSIVI. Ecco le lettere di assunzione che dimostrano che i lavoratori sono assunti dal Consorzio Ecocar, mentre Biondi e Marino pagano, incredibile ma vero, un’altra società

3 Marzo 2020 - 19:28

CASERTA (g.g.) – Nella giornata di ieri (CLICCA QUI PER LEGGERE) abbiamo rimesso a fuoco l’incredibile vicenda del Consorzio Ecocar e di Ecocar srl., due soggetti differenti ma che nella testa di Franco Biondi, dominus degli uffici del comune di Caserta sono diventati la stessa cosa, in una sorta di fusione a freddo fatta a casa sua. Oggi vi forniamo altre due prove inconfutabili sul fatto che il datore di lavoro degli operatori ecologici, degli operai, dei dirigenti impregnati nei servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani della città di Caserta è il Consorzio Ecocar.

Le vedete, in basso, queste due lettere di assunzione? Ovviamente abbiamo cancellato i nomi. Ma quello che è importante, anzi, decisivo è l’indicazione dell’impresa utilizzatrice che si è servita ultimamente della società interinale Tempi Moderni per caricare diversi altri operatori ecologici. L’impresa utilizzatrice è indiscutibilmente, ufficialmente, assolutamente il “Consorzio Ecocar Ambiente scarl. Vedete che c’è sia nella prima che nella seconda lettera d’assunzione. Ora, se il Consorzio Ecocar è il titolare in proroga da più di due anni, rispetto al contratto frutto della gara d’appalto iniziata nel 2012 e finita con la determina 1335 del 2 luglio 2013, perché Biondi dal febbraio 2019 continua a pagare le spettanze ad Ecocar srl?

Esiste un altro caso del genere in Italia? Secondo noi, noi. E attenzione, né dal comune, né dal mondo variegato di Ecocar, è arrivata la benché minima precisazione, in disaccordo o in correzione di ciò che stiamo scrivendo da mesi.

Insomma i dipendenti risultano assunti dal Consorzio Ecocar ed è il Consorzio Ecocar che fa i contratti in service con le imprese di lavoro interinale. Mentre i pagamenti vengono misteriosamente erogati all’ammisitrator, datore di lavoro di tutti i dipendenti del Consorzio Ecocar in quanto amministratore pro tempore, ma all’Ecocar srl, rappresentata da Pietro Dominici. Dunque, dal febbraio 2019 il comune non ha più pagato il Consorzio Ecocar e non sappiamo se, contestualmente, ha smesso di chiedere allo stesso, così come aveva fatto negli anni precedente, dal 2013 in poi, il fondamentale Durc. Stante a quanto ci risulta, il Consorzio non riceve i pagamenti ma Biondi continua a chiedere il Durc. Ma ha accoppiato questa richiesta a quella del Durc di Ecocar srl, che poi che cazzo di Durc chiedi di Ecocar srl, se tutti i dipendenti sono ancora, come dimostrano ampiamente i documenti, nei ruoli del Consorzio Ecocar.

In tutto questo i Durc sono pure negativi. Occorrerebbe che il comune, dunque Franco Biondi, svolgesse una procedura connessa a questa carenza. Ma di ciò non si ha alcuna traccia.

La guardia di Finanza continua le sue indagini. I revisori dei conti, che sono letteralmente impazziti per trovare delle formule che rendessero approvabile la caterva di bilanci portati in Consiglio comunale da Carlo Marino e l’assessore Federico Pica, fanno finta oggi di non vedere situazioni di evidente irregolarità come queste appena illustrate e che fanno anche un po’ il paio con quei pagamenti diretti ai lavoratori del Consorzio ecocar che il comune di Caserta ha fatto nei giorni scorsi, per scongiurare scioperi ed emergenze e che sono pieni di profili di illegittimità.

Eviteremmo volentieri, ma a questo punto ci toccano un altro paio di articoli su questo nostro approfondimento sull’immondezzopoli casertana. E noi, pur stanchi di scrivere sempre le stesse cose nonostante nulla accada, non ci tireremo indietro.