I NOMI E LE FOTO. Linguaggio in codice per comprare “fumo” e cocaina: 3 arresti

5 Maggio 2023 - 10:59

I provvedimenti sono stati adottati all’esito di una complessa ed articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Mondragone

CASTEL VOTURNO – Nella giornata di ieri tre persone sono state arrestate a Castel Volturno e poste agli arresti domiciliari. Si tratta di Vitantonio Palomba, 25 anni, Vittorio Simone Romani, 22 anni e Carmine Canneva, 33enne, tutti residenti a Pinetamare. Nei loro confronti è stata, infatti, data esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari coercitive. I tre sono indagati del delitto di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, emesse dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura.

I provvedimenti sono stati adottati all’esito di una complessa ed articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Mondragone.

Le attività investigative, iniziate nel marzo del 2020 e terminate nel mese di dicembre dello stesso anno, hanno consentito di accertare un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina in cui erano coinvolti, a vario titolo, soggetti residenti a Pinetamare nel Comune di Castel Volturno. 

Le attività d’intercettazione delle conversazioni tra i vari indagati associate ad una mirata attività di osservazione, pedinamento e controllo, condotte dai Carabinieri, hanno fornito un quadro dinamico delle condotte delittuose che si verificavano in modo sistematico e continuato facendo emergere una notevole quantità di sostanza stupefacente venduta e le relazioni tra i principali responsabili dell’attività illecita. 

Il modus operandi consisteva nel fissare degli appuntamenti tramite brevi comunicazioni telefoniche con l’uso di un linguaggio codificato dal quale era deducibile l’imminente cessione. I numerosi riscontri sugli acquirenti ai quali veniva sequestrato lo stupefacente acquistato, hanno consentito di accertare che la sostanza, per quantità, modalità di presentazione ed altre circostanze dell’azione, era destinata ad un uso non personale. 

Nel corso di tale attività sono stati recuperati 108 grammi di marijuana, 281 grammi di hashish e 422 euro.  Il Gip ha condiviso l’intero impianto accusatorio sostenuto dalla Procura nei confronti degli indagati la cui responsabilità andrà accertata all’esito del giudizio.