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IL 2 GIUGNO A CASERTA. “Annamo bene!”. Il condannato a tre anni Marcello De Rosa, sindaco di Casapesenna, a fianco del prefetto, con la delega di Giorgio Magliocca

2 Giugno 2023 - 18:12

La circostanza che il falso in atto pubblico non faccia parte dei reati per i quali la legge Severino prevede già la sospensione in primo grado ha salvato sia la sua carica di primo cittadino di Casapesenna, sia quella di consigliere provinciale, peraltro delegato alla pesantissima funzione dell’Edilizia Stradale, dove le imprese del suo territorio, Casapesenna, Casal di Principe e San Cipriano, stanno facendo letteralmente man bassa, così come scriviamo su CasertaCe da tempo. Se questa sentenza di condanna ai suoi danni sarà confermata in Appello, sarà sospeso da entrambe le cariche di sindaco e consigliere provinciale. Un problema di opportunità e di immagine grande come una casa e che purtroppo questa Prefettura di Caserta continua a subire in maniera disarmante

CASERTA (g.g.) – Il 6 aprile scorso il tribunale di Aversa Napoli Nord ha condannato a tre anni di reclusione il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa per il reato di falso in atto pubblico.

Per i giudici, il primo cittadino ha ordinato nel 2015 ad un dipendente comunale di protocollare la lettera con le dimissioni di Sebastiano Cilindro che, l’allora consigliere comunale, non aveva scritto né firmato.

Le indagini hanno accertato che  De Rosa convocò nel suo ufficio, il 18 marzo del 2015, alcuni consiglieri comunali tra cui Cilindro, invitandolo a firmare una lettera di dimissioni già pronta. Dietro il rifiuto del consigliere, De Rosa la fece comunque protocollare.

Per le pressioni subite, Cilindro si dimise ma presentò denuncia; le indagini, condotte dalla Polizia di Stato (Squadra Mobile di Caserta),  arrivarono a riscontri delle accuse e accertarono anche come il sindaco si fosse “adoperato” al fine di indurre alcuni dipendenti comunali a rendere false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria. 

Questa vicenda, arcinota ai nostri lettori, ha definito un una condizione che, per il momento, non incide sulla status determinato dalle elezioni comunali di Casapesenna e dalle elezioni provinciali, svoltesi nel dicembre 2021 e che hanno consentito a Marcello De Rosa di confermarsi, nel primo caso, alla carica di sindaco di Casapesenna, nel secondo caso, di accedere al consiglio provinciale nel quale, in base ad un accordo con il presidente della provincia Giorgio Magliocca e con il leader di fatto di questo Ente, cioè il consigliere regionale Giovanni Zannini, ha assunto la pesantissima delega dell’Edilizia Stradale, cioè la fetta più importante della spesa pubblica dell’amministrazione provinciale.

Sarà stato un caso, ma da quando De Rosa è titolare di questa carica il cento per cento dei lavori pubblici attribuiti dalla provincia, sia attraverso il sistema degli affidamenti più o meno diretti, sia per quanto riguarda le esiti quelli frutto degli esiti delle gare d’appalto, sono finite ad imprese e/o imprenditori dell’agro Aversano, specialmente a ragioni sociali che gravitano nel solito triangolo di Casal di Principe, Casapesenna e San Cipriano D’Aversa con qualche digressione in quel di Villa Literno e di Villa di Briano.

L’amministrazione provinciale di Caserta ha ritenuto che la cerimonia del 2 giugno, che in ogni capoluogo di provincia si è svolta stamattina, non rappresentasse un fatto molto interessante, degno di avere di esprimersi con una partecipazione ai massimi livelli.

Sicuramente, Magliocca, relativamente alla sua mancata presenza alla cerimonia, racconterà – per quello che possono valere – le spiegazioni di un presidente che con la verità non ha proprio un rapporto molto molto rassicurante, ma neppure la neo vicepresidente Olga Diana ha ritenuto di dover partecipare.

Probabilmente l’assenza della numero due della Provincia è dovuta anche a questo ponte festivo, forse utile ad approfondire ancora di più il rapporto col suo neo-fidanzato Emiliano Casale, vicesindaco di Caserta, il quale, con questa scelta sentimentale, ma che ha anche indubbiamente delle implicazioni politiche, perché lo sposta più ancor di più sull’asse Zannini-Luserta, ritiene evidentemente di non subire alcuna conseguenza sfavorevole nella nella coltivazione della sua ambizione di essere il successore di Carlo Marino nella città capoluogo.

Fatto sta che l’amministrazione provinciale è stata rappresentata stamattina proprio da Marcello De Rosa che, come si vede chiaramente dalla fotografia, ha indossato la fascia blu che indica appunto la massima carica della provincia ed indossata dal Presidente o da un suo delegato.

Ora, non vogliamo partire di slancio, perché una condanna a tre anni di reclusione in primo grado è comunque una condanna di primo grado e non è certamente definitiva, ma probabilmente il problema dell’opportunità non era e non è campato in aria, trattandosi di una delle cerimonie più formali che esistono nel calendario delle ricorrenze civili dello Stato.

Magari, se proprio Marcello De Rosa voleva rappresentare la provincia a questa cerimonia avrebbe potuto magari aspettare l’anno prossimo, quando la Corte di Appello si pronuncerà sul ricorso che sicuramente ha presentato.

Avrebbe dovuto aspettare perché, tra le altre cose, quel verdetto della Corte d’Appello costituirà un elemento decisivo per la sua vita politica.

Il reato contestato di falso in atto pubblico non fa parte dell’elenco di quelli per i quali la legge Severino fa scattare la sospensione dalla propria carica istituzionale già con la sentenza di primo grado. Ma qualora i tre anni dovessero essere confermati o comunque se Marcello De Rossi ricevesse una condanna non inferiore ai due anni, la sospensione scatterebbe anche per questo reato, cioè, ripetiamo, per il reato di falso in atto pubblico.

In conclusione dobbiamo dire che, onestamente, non si capisce per quale motivo tale reato non faccia parte di quelli che comportano la sospensione sin dal primo grado di giudizio, visto che si tratta di una situazione e di una comportamento compiuto da un politico nell’esercizio delle proprie funzioni, nel caso di cui stiamo scrivendo, quelle di sindaco di Casapesenna.