IL BILANCIO DELL’ASI. Pignetti dopo le cifre scandalo divide per 2: MEZZO MILIONE DI EURO per AVVOCATI esterni in un biennio. E per viaggi e meeting…
8 Agosto 2025 - 16:33

E poi c’è la mitica voce Altri costi per servizi, buttata lì, senza specificare nulla. E a fianco la cifra monstre di 90 mila e passa euro
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CASERTA – E’ stata la stagione estiva 2023 quella in cui il Collegio dei revisori Asi, dopo diversi anni di sonnolenza, hanno per la prima volta segnalato che c’erano stato spese per compensi ad avvocati da parte del Consorzio Immobiliare, pardon, Industriale di Caserta a dir poco esagerate.
L’Asi, a fine 2022, aveva speso nei 365 giorni precedenti una somma vicina ai 500 mila euro solo relativi a spese legali esterni, di cui una parte di questa cifra connessa alle querele che la presidente Raffaela Pignetti ha fatto a questo giornale e al suo direttore Gianluigi Guarino, sempre pagate con le casse pubbliche, quelle del Consorzio.
Cifre altissime per un’Area di sviluppo industriale, se si pensa che esiste anche un ufficio legale del Consorzio, ma evidentemente la presidente si sentiva più a suo agio con legali esterni, spesso provenienti da Roma, sua città adottiva assieme a Palermo, come l’ex Radicale, figlioccio di Marco Pannella, ovvero l’avvocato Giuseppe Rossodivita.
La situazione nei due anni successivi – 2023 e 2024 – si è placata, ma solo in parte e nel recente bilancio Asi, approvato all’inizio dell’estate 2025, vede il consorzio guidato da ormai un decennio da Pignetti aver speso nell’anno appena trascorso ben 261 mila euro, solo sei in meno rispetto ai 267 mila euro di compensi liquidati nel 2023.
Il Bilancio 2024 è stato approvato nelle scorse settimane dal comitato direttivo dell’Asi. Presenti in aula per votare sì, ovviamente, la presidente Raffaela Pignetti, l’ex delegato del comune di Caserta, ente sciolto per infiltrazione camorristica, Gianni
Assenti e quindi in pratica contrari al voto positivo al bilancio il delegato regionale, Peppe Razzano, e il consigliere di fiducia di Giovanni Zannini, quell’Alessandro Rizzieri che dopo anni di silenzio e assenso ad ogni decisione presa da Pignetti, sembra aver cambiato posizione, su “gentile richiesta” del consigliere regionale di Mondragone, il quale, dopo averle permesso di tutto e di più, sembra pronto a buttar giù la presidente.
E ancora una volta i Revisori segnalano che si tratta di spese da “razionalizzare”, ovvero di chiudere i cordoni della borsa degli incarichi legali esterni. Stessa cosa per la spesa, oltre 36 mila euro, dedicata ai professionisti non prettamente del ramo legale – esperti di data come la sempre lautamente rinnovata Maria Carolina Farina, architetti, geometri e anche avvocati non per vicende giudiziarie, come il caso di Federico Dinelli, per i quali i revisori bacchettano Pignetti e l’amministrazione Asi, segnalando che possono essere utilizzati “dipendenti interni qualificati”.
“Più specifico controllo” alla presidente anche per le spese di viaggi, meeting e rappresentanza, costati al bilancio degli Asi (e quindi ai casertani) una somma superiore ai 39 mila euro. Ancora, la relazione del Collegio dei Revisori richiede attenzione anche per le spese varie, quelle che nel bilancio sono state sorprendentemente e fin troppo genericamente descritte come Altri costi per servizi, che supera la somma 90 mila euro.
Che servizi? Di che si tratta? Non è molto professionale che un ente, un consorzio pubblico metta una dicitura generica, da negozio di alimentari vicino ad una somma da oltre 90 mila euro. Ma la governance Pignetti non è la prima volta che ci colpisce per una gestione dell’Asi Caserta approssimativa e mediocre.