Il boss Belforte cerca di colpire con una stampella il pm Antimafia: condanna “tombale”

29 Febbraio 2024 - 10:12

MARCIANISE – La sesta Sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna a sette mesi di reclusione nei confronti di Salvatore Belforte.

Il capoclan è stato ritenuto responsabile di minacce e oltraggio al pubblico ministero Luigi Landolfi, cercando anche di colpirlo con una stampella, oltre all’aver cagionato lesioni all’agente di polizia Francesco Mendola.

Si tratta di un episodio avvenuto durante un interrogatorio quando, nel luglio 2017, il boss aveva iniziato un percorso di collaborazione con la giustizia.

Ricordiamo che pochi mesi dopo la vicenda, a Salvatore Belforte fu revocato l’inserimento nel programma di protezione.

La decisione della Commissione centrale del ministero dell’Interno si legava all’accusa che la DDA faceva nei confronti del capoclan, ovvero di aver reso false dichiarazioni sull’omicidio di Angela Gentile, amante del fratello di Salvatore, il boss Domenico Belforte.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA SENTENZA