Il Cite e Carletto Savoia sotto la lente della dda. Bellini gli altri giornali. Se tutto ciò accade è perchè il 19 febbraio è partita una nostra inchiesta giornalistica

14 Novembre 2018 - 12:00

CASERTA(g.g.) Tutto torna e quello che la dda sta facendo in questi giorni, indagando su quel Cite, su quel consorzio formato da salernitani, vicini politicamente al governatore De Luca e agroaversani, avete letto ogni cosa nelle nostre due puntate dell’inchiesta che al Cite abbiamo dedicato tra il febbraio e il marzo scorsi.

Ora leggiamo su certi giornali che si sono tenuti ben lontani e che venivano anche contattati, visitati da Carlo Savoia il quale ha fatto di tutto per incontrarci, naturalmente non riuscendoci, scoprono la Xeco srl.

Beh, la prima puntata di quella nostra inchiesta, che vi riproponiamo declinava il ruolo della Xeco, cioè della società di Carlo Savoia, come azionista di minoranza del Cite, con un peso specifico, però, molto grande ed importante in provincia di Caserta, visto che Savoia ha rappresentato il cardine delle relazioni politiche con tutti quei comuni in cui il Cite è entrata o ha cercato di entrare.

Se oggi quel consorzio, finito sotto la lente d’ingrandimento della dda, non ha un semi monopolio, non gestisce già da mesi e mesi la raccolta rifiuti ad Aversa e a Castel Volturno è perchè questo giornale ha pubblicato l’inchiesta che vi riproporremo nelle due puntate durante questa giornata.

Ed è perchè CasertaCe ha radiografato nei minimi dettagli tutte le strane cose che si vedevano nei bandi di gara degli appena citati comuni di Aversa e Castel Volturno. Il Cite fu revocato perchè aveva subito ad Orta di Atella una rescissione per inadempienza da parte di quel comune.

Ma il problema saltò fuori solo dopo che CasertaCe pubblicò l’inchiesta e gli articoli su Aversa e Castel Volturno. Ora il Cite è ritornata a galla dopo essersi aggiudicata qualche round davanti ai sempre comprensivi giudici del Tar della Campania. E ha puntato dritto dritto alla madre di tutte le gare: 7 anni per più di 100 milioni di euro nel comune di Caserta.

Una gara, bandita con netto ritardo, grazie al quale si è innescato il meccanismo infernale e criminale delle proroghe ad Ecocar e che dal primo momento ha avuto come unico favorito proprio il consorzio dei salernitani, di Carlo Savoia, dell’imprenditore di Villa Literno Ludovico Ucciero (La Castellana snc, do you remember?), il mega “logistico”, gigante dei trasporti, ugualmente di Villa Literno, Michele Fontana e dulcis in fundo, la Parente Trasporti, se non andiamo errati, da Casapesenna, una vera eccellenza nel settore del trasporto rifiuti negli Stir, recentemente in cima alle cronache per il clamoroso incendio, scatenato in quello di Santa Maria Capua Vetere.

Nella prima puntata dell’inchiesta leggerete delle aggiudicazioni a Cite nei comuni di Aversa e Castel Volturno. Normale che quella parte fosse scritta in tal modo, visto che a febbraio 2018 i salernitani (nella seconda puntata che pubblicheremo più tardi, vi declineremo nomi e biografia di questi) Savoia, Parente, Fontana e Ucciero avevano fatto bottino pieno.

Poi i nostri articoli guastafeste, evidentemente ben monitorati (e ne andiamo fieri) dalla magistratura inquirente della dda. Buona lettura.

 

LA PRIMA PUNTATA DELL’INCHIESTA DA NOI PUBBLICATA IL 19 FEBBRAIO 2018

L’INCHIESTA. La monnezza d’oro di Giggino Cesaro. Nel Cite che vince tutti gli appalti 3 ‘campioni’ di VILLA LITERNO e CASAPESENNA. Intrighi e obiettivi in vista dell’Ato

CASERTA – (g.g.) Ludovico Ucciero è uno dei dominus, attraverso la rappresentanza esplicata dai figli, del consorzio Cite, cioè del soggetto imprenditoriale che dopo i vari terremoti legati alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto e tagliato le gambe a molte imprese del settore, ha preso il pallino in mano, vincendo in scioltezza diverse gare d’appalto in provincia di Caserta, sdoganandosi, in pratica, anche da noi dopo che nell’area di Napoli nord e nell’isola di Ischia, il consorzio aveva già fatto parlare di se in inchieste giudiziarie più o meno fortunate.

GLI UCCIERO. Ormai, i nostri lettori ben conoscono gli esiti delle due gare di recente aggiudicate a Cite, con Luigi Cesaro ampiamente soddisfatto dell’esito: la prima in quel di Aversa, per 35 milioni di euro con esplicazione quinquennale, la seconda a Castel Volturno per la quale, sicuramente, Ludovico Ucciero si sarà emozionato non poco, visto che a Castel Volturno lui e la sua famiglia hanno impiantato la maggior parte delle proprie attività imprenditoriali.

Un’aria rovente in cui per decenni ha dominato la famiglia Bidognetti ed è proprio in un’inchiesta sul traffico dei rifiuti che Ludovico Ucciero viene arrestato nel giugno 2011, nel corso di un blitz dei Noe dei carabinieri. La dda è convinta che lui concorra, seppur esternamente, agli affari e agli interessi del clan dei Casalesi. Ne chiede il processo, lo ottiene, ne invoca la condanna, ma alla fine Ludovico Ucciero, evidentemente ben difeso dall’avvocato castellano Nando Letizia, viene assolto.

Quell’esperienza non modifica il business di famiglia. Al contrario, lo rafforza. Perchè Cite è una creatura molto più grande di tutte quante le altre messe in piedi da papà Ludovico e dai figli Luigi, Teodora, Giustino e Giuseppe. Si può dire che scampato il pericolo, gli Ucciero non vedono più ostacoli davanti a loro e ritengono di poter diventar partecipi di un business per centinaia e centinaia di milioni di euro, forse perchè no, di miliardi di euro. Soprattutto quando la madre di tutte le gare, quella che dovrà fare l’Ato di Caserta, sarà definita.

Già in provincia di Caserta gli appalti aggiudicati a Cite superano di gran lunga infatti i 100 milioni di euro. E l’ombra dei Cesaro sembra incombere sempre di più, perchè tutti i segnali, compresa forse la giubilazione di Gianpiero Zinzi, portano proprio ad una volontà di normalizzare il sistema attorno a un nuovo monopolista in grado di accumulare cifre che si farebbe fatica anche a enumerare.

Un bel bottino, insomma per gli Ucciero se il pensiero va ai tempi della vecchia e tanto amata La Castellana snc, l’azienda fondata proprio da Ludovico Ucciero che si occupava solo ed esclusivamente di espurghi. Niente a che vedere con la Ecologica Ucciero, componente del Cite, poi magari cercheremo di capire in seguito con quali quote.

Una filiazione non diretta visto che La Castellana si andò a trasformare in un primo tempo in Ecologica Euroambiente, amministrata da Luigi Ucciero, cioè il figlio.

I FONTANA. Il nocciolo duro delle imprese dell’agroaversano si forma anche grazie alla significativa partecipazione della famiglia Fontana, anch’essa proveniente da Villa Literno. Trasporti, logistica: di questo si sono occupati e si occupano ancora oggi. Ma questa digressione nel mondo dei rifiuti fa capire che hanno quattrini da spendere e da investire.

Qui sono due i fratelli che rappresentano il motore delle imprese. Da un lato, c’è Michele Fontana, il quale in società al 50% col cognato Giovanni Diana, un passato da barbiere e con una moglie che ha continuato la nobile arte nel suo frequentato negozio di parrucchiera, titolare dell’altro 50% ma soprattutto amministratore della Fontana Service srl.

L’altra grande azienda di famiglia è la Logistica srl in cui l’unico dominus è un personaggio molto noto a Villa Literno cioè Giovanni Fontana, presidente e patron della locale squadra di calcio.

Entrambe le società, la Logistica srl e la Fontana Service srl, fanno parte del Consorzio Cite. Dicevamo della conversione ai rifiuti. In passato, le aziende dei Fontana erano conosciute solo per la logistica, per i grandi trasporti anche all’estero. Si ricorda di un episodio che coinvolse un paio di loro autisti stranieri che a bordo dei camion aziendali furono trovati in possesso di grosse quantità di stupefacenti. Nessun addebito fu mosso all’impresa, visto che l’intera responsabilità fu attribuita ai due autisti.

Se le prime due gambe sono a Villa Literno, la terza gamba abita a Casapesenna, un luogo in cui fare l’imprenditore al di fuori del perimetro delle vittime o dei molti correi agli affari faraonici di Michele Zagaria, è stato per decenni pressochè impossibile.

I PARENTE. Nel Cite è presente con la Parente Trasporti. In questo caso non si tratta di neofiti perchè con il trasporto dei rifiuti questa famiglia ci ha avuto ben a che fare. Per diversi anni infatti, ha avuto l’esclusiva del trasporto dei rifiuti da tutti gli Stir della Campania alla mega discarica di Maruzzella3 in quel di San Tammaro. Si narra che esista un collegamento temporale tra la nascita di Maruzzella3 e l’avvento dei Parente quali titolari del ricchissimo affidamento per il trasporto dei rifiuti.

CARLO SAVOIA. La scienza politica, la chiamiamo così, ce la mette Carlo Savoia, uno che mentre il fratello faceva politica nel centrosinistra guadagnandosi la fascia tricolore a Sant’Arpino e una candidatura alla Regione, ha sempre bazzicato dall’altra parte, cioè attorno al centrodestra. Cosentino e Orsi, su imput di Giggino Cesaro, da sempre riferimento principale di “Carletto”, lo piazzarono alla presidenza della società Eco4. Non durò molto, visto che litigò con Giuseppe Valente, al tempo, sia presidente del Ce4 che leader di Forza Italia a Mondragone.

Ma il pallino della monnezza a Carletto gli è rimasto. E grazie al cementatissimo rapporto con la famiglia Cesaro. Pare che abbia stretto un patto di sangue per la vita alla componente sopravvissuta e dominante di Forza Italia, cioè quella della famiglia Cesaro, due fratelli in galera da tempo e uno candidato al Senato in queste elezioni.

Savoia è entrato nel Cite con una sua azienda, che si chiama Xeco srl.

E per questa prima puntata ci fermiamo qui.