IL COMUNE DI CASERTA UMILIA IL SUO LUOGO SIMBOLO. GUARDATE IN CHE CONDIZIONI VERSANO PIAZZA CARLO DI BORBONE ED I DINTORNI DELLA REGGIA

6 Agosto 2024 - 20:29

CASERTA (p.m.) – I cantori, le sirene del magnifico destino turistico di Caserta non mancano.La classe politica al governo cittadino, ad ogni intervista od intervento, intona la solita tiritera di non si sa quali originali  progetti a venire, pianificazioni future che faranno sfavillare la città, che, dicono, bella è bella ma va valorizzata. Il sindaco ha un piano, un assessore ne ha un altro, la giunta comunale si barcamena. E’ tutto un gran parlare, concionare. Sulla questione essenziale, cioè quella di tenere il centro storico e i dintorni della Reggia in condizioni di decoro  e che bisognerebbe affrontare con misure basilari  ma sorrette dalla volontà, si straparla di lungoreggia, di bufferzone, di marchio Caserta, solo slogan  vuoti di contenuto, che sottendono tutte la creazione di nuovi carrozzoni burocratici, il conferimento di incarichi, nuova spesa pubblica dissennata.

A riguardo di questa – cioè lo spendere per spendere – è inquietante in queste ore l’annuncio dell’investimento regionale di 30 milioni di euro per una stazione di autobus e di un hub turistico nell’area dell’ex-canapificio. Perché, in realtà, le due strutture già esistono. Il parcheggio interrato di piazza Carlo di Borbone, di stessa proprietà comunale, con piccoli rimaneggiamenti è ideale al primo scopo. Il secondo è già stato autorizzato –e diciamo purtroppo, perché smisuratamente a ridosso del complesso vanvitelliano – nell’area dell’ex caserma Pollio.

Questi tanti soldi non potevano essere spesi per le priorità vere della città? A cominciare dalla sanità, dove l’odissea del pronto soccorso ospedaliero è conosciuta da tutti, eccetto che dal sindaco, che sembra disinteressarsene in pieno. Per venire all’assistenza effettiva agli anziani (mobilitando risorse organizzative, impiegando il servizio civile e i fruitori di sussidi pubblici, spesso piazzati amichettisticamente in posti inutili che costituiscono solo delle sinecure) in una città sempre più vecchia. Ma comprendiamo che  ci sarebbe voluta un gestione municipale avveduta.

Dunque, del turismo si parla molto a vuoto, ma poco si fa. Anzi, sembra di esser nel pieno del caso della tela di Penelope. Il panno del turismo che di giorno si fa credere di tessere, si disfa nella notte degli abbattimenti e delle licenze edilizie di nuovi palazzi in pieno centro storico, ormai sfigurato al punto che non si capisce quale attrattiva dovrebbero trovarvi i visitatori.  Nelle condizioni  pietose del capoluogo, nell’assenza totale di servizi.

Per non essere astratti, ecco alcune foto di come si presenta la città in questi giorni. E poi dicano i lettori se le situazioni che evidenziano non siano questioni del livello di un comune  condominio, in cui tuttavia le menti politiche della città si perdono completamente. E magari fosse per il loro troppo parlare. Personalmente siamo convinti che abbiano ben altro per la testa che perdere tempo dietro a queste cose.

Prima delle immagini, qualche spiegazione degli scatti.

Come si vede in una prima foto, i “campetti” sono all’arsura, l’erba è ingiallita e lo spettacolo è desolante. Altro che la piazza monumentale, la più grande d’Europa, come ciancia chi, probabilmente, non è mai andato fuori di Caserta. Magari una capatina a Vienna o a Londra e  in Italia stessa, tipo a Catania,  invece che nelle fiere enologiche e gastronomiche varie, farebbe bene ad amministratori e tecnici comunali per imparare come si fa a tenere come si conviene il verde pubblico. Ricordiamo che lo spazio, a luglio dello scorso anno, fu preso in adozione liberale dal comune di Caserta per un triennio dalla Capri Due Outlet, ossia l’outlet  La Reggia di Marcianise,ai fini della sua manutenzione. E difatti, l’azienda, fedele ai suoi parametri di efficienza,  ha curato nei mesi il verde mediante la pulizia, i tagli e le sagomature di erba e siepi. L’unica nota dolente, che tuttavia non le è assolutamente imputabile,  è quella dell’innaffiamento. Il quale è subordinato all’efficienza delle pompe di irrigazione del comune, il quale è incapace, evidentemente, di farle funzionare, nonostante i ripetuti interventi di riparazione (all’albo pretorio comunale risultano almeno tre impegni di spesa per garantire l’irrigazione, del novembre 2020, del luglio 2021 e del marzo 2022) se il terreno è così malamente riarso.

In un’altra istantanea si vede un motorino che passa indisturbato nella piazza, indifferente alla presenza di un’unità dell’Esercito in servizio  di pattuglia. Ma in questo, come in tanti altri casi simili, siamo ormai allo spettatorismo delle forze dell’ordine. Con regole di ingaggio cervellotiche e cautelose, intimoriti dall’intervenire per le reazioni e le proteste pretestuose a cui sono regolarmente esposte, prive di effettive tutele, gli agenti preferiscono stare a guardare, eludere, piuttosto che fare quanto dovrebbero.

Una moto attraversa la piazza, incurante dei militari di servizio. In secondo piano l’ambulanza che da giorni e fino al termine dell’emergenza caldo staziona davanti alla Reggia. Cosa ottima. Però sarebbe meglio che stesse al riparo dell’ombra all’interno. Così esposta al sole costringe gli operatori a tenere il motore acceso per tutto il turno di impiego per azionare l’aria condizionata di bordo.

In una terza serie di foto, documentiamo, oltre  alle condizioni pietose degli spazi circostanti al monumento, l’uso degli esercizi pubblici del posto di abbandonare sulla strada la propria spazzatura. In questo caso cartonato vario. E sul marciapiede opposto al loro, perché il proprio locale si presenti ordinato. Chiaramente pensano che  difronte sia terra di nessuno e sanno che non esistono controlli. Altrimenti come spiegare una tale inciviltà?

Il capitolo delle macchine parcheggiate ovunque abusivamente, ad iniziare da piazza Dante e fin sotto il palazzo Reale, neanche lo tocchiamo talmente è noto.

Domandina finale: ma che credibilità può avere una giunta che, trovandosi tra le mani un gioiello architettonico, non è capace di assicurare che non sia circondato dalle macchine  e che non sa tenere la piazza monumentale che lo correda in condizioni decenti?

A ben vedere, si tratta di problematiche non certo politiche, ma davvero di banale condominio, come accennavamo. Quale dei lettori non caccerebbe a calci nel sedere l’amministratore del proprio palazzo che non sapesse tenere in ordine il giardino o il parco di proprietà comune oppure invaso da macchine parcheggiate di stramacchio? Invece si parla di rimpasto…

Le condizioni dei “Campetti
Gli sconci che si vedono attorno alla Reggia
Ancora sconci. Marciapiedi scalcagnati e rifiuti buttati sulla sede stradale

Il ragazzo di un bar mentre butta in strada altri cartoni del locale