Il disastro e i bilanci illegali (“nascosti” pure i soldi delle liquidazioni dei dipendenti) del Consorzio Idrico possono rovinare anche il comune di MARCIANISE

14 Marzo 2022 - 19:33

Ora Zannini e Di Biasio vogliono realizzare una mega operazione: far diventare il CITL braccio operativo dell’ATO provinciale delle Acque. Un nostro articolo – con annessa riflessione – a margine di una mozione presentata nelle scorse ore da parte di 11 consiglieri di minoranza. Si chiede l’immediata convocazione del consiglio affinché il comune nomini degli esperti che, ai sensi dell’articolo 2476 del codice civile, vadano a controllare gli atti del Consorzio, largamente taroccati, così come hanno notato ufficialmente finanche i Revisori dei conti del comune

MARCIANISE (g.g.) – Il Bilancio 2020 del Consorzio Idrico Terra di Lavoro, presieduto da Pasquale Di Biasio e dominato in lungo e in largo da Giovanni Zannini, è patentemente falso. E allora, qual è la novità? L’avremo scritto una decina di volte almeno.

Tentiamone un’altra, allora: il CITL, di cui proprio per effetto della sequela di Bilanci clamorosamente falsi non si conosce la reale condizione debitoria, continua a redigere bilanci illegali, ribadiamo illegali, e ad accumulare ulteriori debiti, senza che le magistrature, quella penale e quella contabile, ritengano opportuno non, per carità, effettuare una retata, ma semplicemente sviluppare una verifica per stabilire se queste nostre gravi affermazioni, peraltro mai smentite e mai riscontrate da azioni giudiziarie da parte degli organismi del Consorzio e che CasertaCe

formula da annni, siano fondate o siano solo fandonie di chi “ce la tiene” con questo o con quell’altro.

Ancora una volta, qual è la novità? Tutto già risaputo, tutto già affrontato, illustrato, manifestato. Del regime di impunità frutto dell’assoluta assenza di una benché minima iniziativa di verifica giudiziaria su questi particolari argomenti avremo scritto, negli ultimi anni, non dieci ma almeno cento articoli.

Dunque, impuniti e perciò conseguentemente sempre più sfrontati. Perché l’assenza di un’attività di controllo da parte delle magistrature, li fa viaggiare sereni, inietta la convinzione che se nulla è successo fino ad oggi, nonostante quei bilanci più taroccati di una roulette attivata presso una bisca clandestina di Chicago ai tempi di Al Capone, nulla potrà mai succedere. Anzi, si potrà rilanciare alla grande, perché oggi il Consorzio Idrico aspira, proprio per volontà di Di Biasio e di Zannini, a diventare il braccio operativo dell’Ambito Territoriale ottimale che gestirà tutta la filiera dei servizi idrici.

Il Consorzio sa bene che può anche evitare l’incomodo di una gara, bandita dall’Ato nel momento in cui viene considerato un ente pubblico normale e non un falsificatore di bilanci, non un assuntore di persone con procedure parimenti illegali, come abbiamo stra-dimostrato, di recente intrattenendo i nostri lettori sulle stabilizzazioni a dir poco vergognose di Giovanni Innocenti, di Costanza Esposito e di quell’altro lì di Carinola che solo per carità di patria non abbiamo più dettagliatamente declinato nelle sue stra-imbarazzanti parentele.

Ancora oggi ci stupiamo, ma poi ne comprendiamo anche i motivi, del fatto che al Comune di Marcianise, ampiamente socio di maggioranza relativa del Consorzio Idrico con una quota superiore al 21%, arrivino persone preparate e perbene. Come detto, prima ci stupiamo e poi capiamo.

Ognuno ha i suoi difetti e noi ben riconosciamo il nostro, che ci porta a sopravvalutare l’impatto, la diffusione e le potenziali conseguenze dei nostri articoli. Pur essendo, infatti, molto letti, rimaniamo comunque l’unico quotidiano locale, compresi gli inserti dei giornali interregionali, a scrivere di queste cose, a raccontare delle folli modalità con cui il Comune di Marcianise è stato, si fa per dire, amministrato dal 2016 in poi, con la sola positiva interruzione rappresentata dal commissariamento dell’allora vice-prefetto vicario Michele Lastella.

Per cui, ci sono dei professionisti che, accorgendosi della possibilità di occupare degli spazi liberi negli uffici della burocrazia municipale, si propongono, magari facendosi anche referenziare in quanto ritengono, e ‘altronde così dovrebbe essere, che andare a fare i dirigenti nella terza città della provincia di Caserta sia un fatto gratificante economicamente e professionalmente. Non leggendo CasertaCE, che è diffuso, ma comunque raggiunge una piccola minoranza di tutta la popolazione di questa provincia, che comunque è un giornale ugualmente molto frequentato, ma non è la Rai, non è Canale 5, non è il Corriere della Sera, arrivano belli felici e contenti e vanno a sedersi dietro alle loro nuove scrivanie. Quello che succede dopo è utile anche a noi per ben evidenziare le qualità di queste persone. Gente all’altezza, perbene, ma anche semplicemente normale.

Rientrando in queste categorie identitarie, infatti, non hai nessuna possibilità di rimanere in quell’inferno più di tre o quattro mesi.
Nel momento in cui te ne vai, incassi anche il ticket di CasertaCE che, per deduzione, comprende che tu sei una persona perbene, preparata, ma anche semplicemente normale. Se così non fosse, non te ne saresti andato sbattendo la porta e lasciando di punto in bianco (o quasi) un posto da dirigente, perché casi simili si contano sulle dita di una mano sola nel contesto nazionale, mentre a Marcianise saranno già una quindicina i generali o i facenti funzione che sono letteralmente scappati a gambe levate pur di non incontrare mai più la faccia del sindaco.

Abbiamo la sensazione che Vincenzo Iuliano, dirigente ex art. 110 del VI Settore Tributi, appartenga a tutte e tre le categorie: è, in effetti, persona normale per la quale 1+1 fa 2, ma è anche persona perbene e preparata.

Non sapremo mai se nel giorno dell’Assemblea del CITL in cui votò contro al Bilancio della vergogna lui assolvesse semplicemente ad una direttiva cogente del sindaco o se, da esperto della materia, sia rimasto tanto impressionato e allibito per il numero e per la dimensione delle illegalità e delle irregolarità ravvisate in quelle pagine, da aver pensato che se avesse votato a favore o se semplicemente si fosse astenuto, l’avrebbero arrestato dopo 10 minuti, così come sarebbe successo in qualsiasi altro posto che non sia la provincia di Caserta.
Non sapremo mai neppure se la decisione presa da Iuliano di scappare via dagli uffici comunali sia stata legata a tensioni riguardanti quella sua manifestazione di formale volontà, che poi non era altro che una manifestazione di ordinaria normalità, dato che se normale sei, quel bilancio non lo puoi mai votare, o se invece i motivi siano stati altri o anche altri.

Dopo questo evento, Giovan Battista Valentino, il quale non poteva più presentarsi al Consorzio in quanto non in grado di garantire il voto del Comune, ha minacciato di mandare a casa Velardi, che l’ha dovuto accontentare rinormalizzando i rapporti con il Consorzio, tanto che 24 ore dopo il varo della nuova giunta comunale di Marcianise, un baldanzoso Valentino è stato segnalato “fresco e tosto” nella stanza del presidente Di Biasio e anche in quelle dove si sollecitano i pagamenti, che nel caso di Valentino riguardano le centinaia di migliaia di euro erogati in incarichi professionali a sua moglie, Rachele Barbarano. Non solo, ma come hanno dimostrato le elezioni del nuovo organo direttivo dell’Ato delle Acque e come dimostrano le liste presentate nei giorni scorsi per il voto relativo all’Ato Rifiuti, Velardi ha trasformato l’amministrazione comunale di Marcianise in una sorta di succursale di Giovanni Zannini, completando un percorso che – va riconosciuto – lo colloca in una posizione naturale, visto e considerato che lui, così come è fatto, può trovare un naturale feeling con le caratteristiche e le attitudini del consigliere regionale di Mondragone.

Velardi sta incontrando serie difficoltà per approvare il Bilancio Consolidato. Naturalmente, siccome non è uno che sta lì a praticare la legalità al di là delle chiacchiere e delle professioni dialettica banali e dozzinali, se ne è fregato e, in spregio ad ogni legge in vigore, ha fatto redigere una determina alla sua impiegata kamikaze Franca Nubifero, con la quale è stato assunto Salvatore Fattore, nel modo da noi dettagliatamente descritto in più articoli pubblicati ultimamente.

Non siamo entrati nel merito della mozione presentata nelle ultime ore da tutti i consiglieri comunali di opposizione. Non l’abbiamo fatto perché è di facile lettura (COSI’ COME OGNUNO POTRA’ VERIFICARE ACCEDENDOVI IN CALCE A QUESTO ARTICOLO). Si tratta di un vero tentativo di fornire un barlume di legalità in una palude di illegalità, adoperando l’articolo 2476 del Codice Civile che, in sintesi, dà al socio di un’azienda la possibilità di realizzare, anche attraverso l’uso di professionisti di fiducia, tutti i controlli affinché venga stabilito se il Bilancio di una società, in questo caso del Consorzio Idrico, sia legale oppure, come cominciano ad ammettere finanche i Revisori dei conti dello stesso CITL e come mettono nero su bianco quelli del Comune di Marcianise, sia volgarmente illegale.

È una previsione che il Codice Civile pone a tutela dei diritti economici, giuridici e oseremmo dire morali di ogni socio di un’impresa che in questo modo può arrivare addirittura a detronizzare per via legale l’amministratore  o glia amministratori. Sarebbe un atto dovuto da parte di un Comune che quel Bilancio non l’ha votato, dichiarandosi contrario alla sua approvazione. Sarebbe un atto dovuto realizzare questa attività di controllo prima dell’approvazione definitiva del Bilancio Consolidato del Comune, che potrebbe essere inficiato da queste irregolarità, una fra tutte quella notata dai Revisori dei conti, cioè il mancato inserimento – incredibile ma vero – dei costi relativi ai TFR dei dipendenti per la somma di circa 165mila euro, per effetto del quale il Consuntivo 2020, perché ancora di quello si parla, si sarebbe chiuso con un passivo, nonostante tutte le cofecchie contenute al suo interno, e che – facciamoci una risata per non piangere – ha prodotto invece un avanzo di 1600 euro.

Il dettaglio di tutto ciò lo leggerete nelle tre pagine della mozione con la quale gli 11 consiglieri di opposizione, compattamente, chiedono al presidente del consiglio comunale Angela Letizia di porre la discussione della stessa all’ordine del giorno della prossima seduta e comunque anteponendo la trattazione di questo punto all’approvazione del Bilancio Consolidato.

CLICCA QUI PER LEGGERE: Mozione Consorzio Idrico Terra di Lavoro