MARCIANISE. IL DRAMMA D’AMORE TRA DUE LESBICHE. Lasciata dalla compagna, la picchia e quasi impazzisce

1 Giugno 2018 - 17:00

MARCIANISE (M.C.V.) – Quando l’amore si trasforma in desiderio di vendetta si verificano vicende come quella che ha visto protagoniste C.A. e V.A, due donne di Marcianise che, al termine della loro relazione amorosa, sono finite a scontrarsi attraverso un tribunale.

Tutto è cominciato con una denuncia formale da parte della prima, che aveva lasciato la compagna per intraprendere una nuova relazione.

La donna aveva deciso di rivolgersi alle autorità sostenendo che la sua ex, proprio in forza della forte delusione per la fine della loro storia, aveva cominciato ad assumere atteggiamenti pericolosi e costituenti reati previsti dal Codice Penale.

Le indagini preliminari condotte a carico di V.A. si sono concentrate sugli specifici episodi denunciati: la donna contattava telefonicamente, con insistenza, la ex compagna, per convincerla a tornare sui suoi passi e a riprendere la relazione sentimentale; allo stesso scopo, si portava sotto casa della ex e anche presso il suo luogo di lavoro, nonostante fosse stata invitata a non assumere più tali atteggiamenti persecutori.

I reati contestati alla donna erano molteplici: non solo gli atti persecutori (art. 612 bis del C.P.) , ma anche furto (art. 624), furto con strappo (art. 624 bis) e lesioni personali (art. 582).

V.A., infatti, è stata giudicata anche per l’essersi impossessata della borsa della sua ex compagna – contenente la somma di 1000 euro contanti, un carnet di assegni, i documenti di identità e altri beni di valore – e per averle sottratto l’auto – una Mini Cooper – oltre che per due episodi di violenza, rappresentati da un’aggressione fisica con pugni e morsi e, in un’altra occasione, da un investimento con l’auto, perpetrato da V.A. ai danni di C.A. con una Alfa Mito e conseguentemente curato in ospedale.

Con l’udienza del 10 maggio scorso, il giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Alessandro De Santis ha pronunciato la sentenza di primo grado del processo a carico di V.A., difesa dall’avvocato Pasquale Delisati (ammesso a patrocinio a spese dello Stato).

La donna è stata ritenuta colpevole del solo reato di cui all’articolo 582 del Codice Penale, ovvero per lesioni personali, e condannata a 9 mesi di reclusione con pena sospesa e al pagamento delle spese processuali.

E’ decaduta, inoltre, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla sua ex compagna: i rapporti tra le due donne sono anche migliorati, stante la non costituzione di parte civile della denunciante e la remissione di querela per l’episodio del furto della borsa.