Il DRAMMA. La mamma 28enne si è risvegliata dal coma. A Mattino 5 il caso della morte di un altro paziente del medico Cristiano. Gli interventi alla CLINICA DEL SOLE

11 Febbraio 2022 - 10:56

UNA NOSTRA VALUTAZIONE E UN INVITO SERENO E COSTRUTTIVO AI PROPRIETARI DELLA STRUTTURA SANITARIA PRIVATA. Stamattina Anna Di Vilio, sorella di Francesco Di Vilio, deceduto dopo l’operazione di bypass gastrico, subita nella struttura sanitaria casertana, è stata ospite dello storico rotocalco di Canale 5, insieme all’avvocato Raffaele Crisileo

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE  – (g.g.) Una buona e bella notizia: è uscita dal coma Angela Iannotta, la ragazza di 28 anni, sottoposta qualche settimana fa ad un intervento chirurgico per ridurre l’obesità. Ma il caso del medico che l’ha operata, offre giorno per giorno nuovi elementi non del tutto rassicuranti. Ieri mattina abbiamo scritto del decesso avvenuto un pò di tempo fa di Francesco Di Vilio, di Santa Maria Capua Vetere dunque concittadino di Angela Iannotta, anch’esso sottoposto ad un intervento di bypass gastrico, che però non è riuscito a superare, morendo a causa di una setticemia.

Stamattina la sorella Anna Di Vilio ha partecipato, insieme all’avvocato penalista Raffaele Crisileo, legale di Angela Iannotta e protagonista di un’attività di ferma denuncia di questi casi troppo frequenti per non essere sospetti.

Anche in questo frangente, CasertaCe non si sottrarrà certo da quello che ritiene un proprio dovere: sviluppare delle opinioni, ovviamente, previo un processo di conoscenza approfondita dei fatti e previa la pubblicazione di un racconto cronistico degli stessi.

Premettendo che il medico chirurgo Stefano Cristiano, pur essendo sotto investigazione, pur dovendo rispondere, da imputato, in un processo di primo grado per il reato di omicidio colposo, contestatogli per un’altra morte sospetta, successiva a un intervento chirurgico anti obesità, il professionista è un non colpevole senza se e senza ma.

Siccome ultimamente va di moda, lo vediamo anche dai comunicati della procure della repubblica, la recita della formuletta di rito del diligente garantista sulla presunzione di innocenza e siccome noi non siamo dei conformisti, riempiamo dei nostri contenuti l’affermazione riguardante la non colpevolezza attuale del chirurgo bariatrico Stefano Cristiano.

Ed eccolo il nostro contenuto, eccola la nostra motivazione: l’errore più grande che può compiere un giornalista, soprattutto se esperto, è quello di farsi trascinare dalle onde emozionali ed emotive che, di solito si manifestano attraverso l’esposizione di una serie di elementi che fanno apparire un caso, una situazione di un’evidenza tale da non rendere necessaria alcuna prudenza nei processi valutativi.

Quello che appare, infatti, evidente, lapalissiano, non lo è più quando in campo entrano le tesi di chi viene accusato,. Tesi, che hanno uguale diritto di espressione rispetto a quelle di chi accusa. E’ un fatto di civilità tout court, prima ancora che di civiltà del diritto e non fidarsi delle apparenze non è solo un dettato di prudenza, ma è un qualcosa che ci possiamo permettere di scrivere alla luce delle cose che abbiamo visto, che abbiamo riportato e anche perchè no degli errori che abbiamo fatto.

Esaurita però la premessa, e precisato ancora (ahhhh, già, ce n’eravamo scordati dell’ultima regoletta del diligente garantista), che la responsabilità davanti alla legge nel diritto penale, è rigorosamente individuale ed è dunque solo e solamente su questo terreno che l’azione penale deve eventualmente svilupparsi, è doveroso ugualmente, anzi, è doverosissimo completare l’informazione sui fatti.

Il medico chirurgo Stefano Cristiano ha uno studio a Napoli, ha operato e opera in diverse cliniche. A Caserta lo fa a Villa del Sole, dove sono stati effettuati anche gli interventi chirurgici di Angela Iannotta e di Francesco Di Vilio.

Si tratta di una specificazione cronistica che però, non può non contenere, proprio in forza di quella esperienza professionale lungamente collaudata in questo territorio, a cui abbiamo fatto riferimento prima, una considerazione su questa struttura sanitaria, che in passato abbiamo duramente criticato anche e soprattutto per questioni relative ai suoi ormai famosi lavori di ampliamento, su cui a nostro avviso il solito ufficio tecnico, il solito ufficio urbanistica del comune di Caserta hanno dormito sonni tranquilli, magari girandosi anche un pò dall’altra parte. Ma della Clinica del Sole abbiamo anche scritto bene, elogiando attività scientifiche svolte al suo interno.

Insomma, noi non abbiamo mai fornito un’informazione a senso unico sulla Clinica del Sole, riconoscendo alla proprietà, di cui oggi sono titolari la famiglia Porfidia, Americo Porfidia, ex parlamentare, in particolare, e altri professionisti molto conosciuti, a partire dal medico otorino Perrotta.

Vedete, i nostri articoli si allungano perchè ci costringono, quelli che poi vogliono giustificarsi in maniera impropria rispetto a ciò che noi esponiamo, a pesare le parole. Una pratica, quella di pesare le parole, non orientata a favorire la comprensione dei fatti da parte dei nostri lettori che magari gradirebbero delle forme più dirette, più rapidamente assimilabili.

Ma per non fornire alcun alibi a chi, contando sul fatto che la provincia di Caserta è una delle più arretrate d’Italia dal punto di vista culturale (i dati del report annuale del sole 24 Ore lasciano poco adito a dubbi), depistano, spostano il confronto rispetto a quello che CasertaCe scrive, sul terreno immaginario di quelli che i furbacchioni definiscono “attacchi personali”.

In conclusione, l’episodio che coinvolge il medico chirurgo Stefano Cristiano, che sicuramente è già indagato anche per la vicenda di Angela Iannotta, ripropone una situazione che vede coinvolta, anche in questa circostanza, la Clinica del Sole di Caserta. Perchè se andiamo a scorrere gli archivi nostri ma anche quelli più datati delle emeroteche, sarebbe un gioco da ragazzi attestare che questa struttura sanitaria sia, quantomeno sfortunata, visto che episodi controversi sono capitati diverse volte negli anni.

Ma quando una persona o un’azienda è bersagliata dalla sfortuna, può percorrere due strade: quella della superstizione, e in quel caso Porfidia e gli altri proprietari dovrebbero magari ordinare un paio di tir di sale da spargere in tutti i reparti della loro Clinica oppure stare, finalmente, un attimo più attenti.

Il fatturato è buono e giusto perseguirlo, ma la casistica, i curricula dei professionisti, le ricerche, oggi molto più agevoli, nei profili storici digitalizzati e anche di qualche articolo di stampa, in grado di illuminare, consentono di capire o quantomeno di cominciare a capire se un medico chirurgo possieda un curriculum totalmente rassicurante o se è incappato in un numero di episodi infausti, con una cifra di casi “risoltisi negativamente”, da non poter essere valutati solo come strutture aritmetiche di una normale casistica professionale.

Perchè il fatturato è importantissimo, ma la tutela assoluta della salute dei pazienti è largamente più importante.

Ciò è stato fatto dalla proprietà della Clinica del Sole con Cristiano? Può darsi anche di sì. E siccome abbiamo già invitato, attraverso un messaggio WhatsApp, Americo Porfidia, persona con cui intratteniamo buoni rapporti personali, a inviarci una nota che magari esponga il punto di vista della Cinica del Sole, aspettiamo fiduciosi.