Il figlio del boss accoltella 20enne fuori la cornetteria e lo manda in codice rosso: “Ha detto che voleva uccidermi”. Ecco la sua versione ai carabinieri
27 Dicembre 2024 - 19:47
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CASAL DI PRINCIPE – Le telecamere di sorveglianza, la testimonianza di uno dei presenti e la stessa confessione dell’indagato.
E’ stato così che i carabinieri di Casal di Principe sono arrivati all’arresto in carcere, convalidato e tramutato in reclusione ai domiciliari, nei confronti di Luigi Bianco, detto Ciruzziello, figlio del boss Augusto Bianco.
Il giovane è indagato per il tentato omicidio di F.R., ventenne, anche lui originario della zona di Casal di Principe.
Come scritto questa mattina, il giudice del tribunale di Aversa Napoli Nord, Fabrizio Forte, ha in parte accolto la richiesta dell’avvocato difensore Mirella Baldascino, la quale ha segnalato che non esistevano i presupposti giuridici della premeditazione, essendo stata quella di Luigi Bianco un’azione improvvisa, istantanea, liberando il giovane dal carcere, facendolo passare agli arresti domiciliari.
Secondo lo stesso racconto del ventunenne, avrebbe
La reazione di F.R. allo squillo del telefono è stata brusca, allo stesso modo quella di Bianco alle parole del ragazzo che verrà poi accoltellato.
Dopo la prima schermaglia verbale, un amico di Luigi Bianco, vista la situazione, decide di allontanare il ragazzo fuori dal locale, per evitare problemi. Mentre un amico di F.R. si era avvicinato per provare a fare da paciere, sarà di nuovo il 20enne ferito, secondo quanto ha raccontato Luigi Bianco ai carabinieri, ad aizzare il fuoco della discussione.
“Se ancora qui, ti devo uccidere?”. A queste parole, ha affermato Bianco, lui avrebbe tirato fuori il coltello dalla tasca destra del giubbino e avrebbe colpito F.R. con diversi fendenti. Ai carabinieri l’indagato ha spiegato che l’arma l’aveva in tasca perché, mentre stava uscendo dal locale, si era reso conto che F.R. e altri lo stavano seguendo e per questo voleva difendersi con un coltello che avevano in auto.
In pratica, il ventunenne, figlio del Boss Augusto Bianco, racconta che avrebbe colpito per paura di essere colpito lui per primo da un giovane che, a suo dire, era ubriaco.
Dopo la accoltellamento, Luigi Bianco ha affermato di essere scappato, disfacendosi dell’arma e resettando il cellulare, per poi presentarsi alle 10 del mattino seguente presso gli uffici dei carabinieri di Casal di Principe, supportato dal suo avvocato, ammettendo quanto successo.
I militari, va detto, avevano già iniziato le loro indagini. Era stato un ragazzo presente in quel momento ad indicare loro il nome di Luigi Bianco. A rafforzare questa ipotesi, poi confermata ovviamente dalle dichiarazioni confessorie dello stesso Bianco, erano state le immagini delle telecamere all’esterno della cornetteria paninoteca.
Mentre F.R si trovava al Cardarelli, ricoverato per una operazione chirurgica necessaria dopo l’accoltellamento, i carabinieri si erano recati a casa della mamma di Luigi Bianco, il quale, come detto, non si era fatto vedere nella propria abitazione, rimasto a vagare per Casale prima di recarsi in caserma.