IL FOCUS. MONNEZZOPOLI MILIARDARIA: non solo Carlo Marino e Carlo Savoia. Ecco tutti i nomi dei rinviati a giudizio e dei prosciolti. E per Pasqualino Vitale …

22 Dicembre 2023 - 10:00

La ripartizione delle diverse posizioni di Marcello Iovino e Pippo D’Auria per Caserta, di Paolo Galluccio per Aversa, per gli imputati di Lusciano, Cardito e Curti. Il destino del primo cittadino Antonio Raiano

CASERTA/AVERSA (g.g.) Diciamolo pure che lo stralcio di cui ha beneficiato a suo tempo il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Aversa Raffaele Serpico, che all’epoca dei fatti era anche dirigente nel settore ecologia e rifiuti, e il proscioglimento, tutto sommato non inatteso, proprio in relazione a quello stralcio, che ha gratificato l’ex assessore di Aversa Paolo Galluccio, sono un po’merito di #CasertaCe. Perché Serpico a differenza di altri suoi colleghi dirigenti, è uno che essendo consapevole della vita, delle modalità con cui conduce la sua vita professionale legge e teme ciò che questo giornale scrive. Quando a suo tempo, anche ad Aversa era in atto la “braciola” di una gara d’appalto che aveva già favorito in sede di aggiudicazione provvisoria Carlo Savoia, il nostro giornale scrisse almeno una mezza dozzina di articoli non risparmiando alcun dettaglio ed alcuna argomentazione per scrivere, in tempi non sospetti, quanto fossero opache, discutibili, certe procedure. Se non ricordiamo male quella società che si avviava a vincere definitivamente l’appalto era stata colpita da un provvedimento amministrativo da parte del Comune di Orta per inadempienza del capitolato d’appalto con tanto di operatori ecologici per strada arrabbiatissimi per la mancata corresponsione di alcune mensilità. Il Serpico trovò dunque la scappatoia giuridica per revocare l’aggiudicazione privata e dunque quel brindisi di un 31 dicembre, fatto dall’assessore Paolo Galluccio proprio con Carlo Savoia, collega di partito e di uguale militanza in Forza Italia rimase solo un ricordo ancora presente, però, nell’archivio ci CasertaCe con tanto di fotografia. Leggiamo dunque, dal dispositivo del gup del tribunale di Napoli, il proscioglimento per il capo E , quello riguardante proprio la gara di appalto del Comune di Aversa, per Paolo Galluccio ciò per non aver commesso il fatto, aggiungiamo noi che la sappiamo lunga, in extremis e forse proprio grazie a quegli articoli scritti realmente, lo ripetiamo, in tempi non sospetti quando la magistratura non sia occupava assolutamente delle vicende di Carlo Savoia su cui aprì gli occhi grazie a questo giornale.

Ora entriamo nel merito del dispositivo: il capo A indagava a suo tempo diverse persone per il reato di associazione a delinquere finalizzata al compimento dei reati di turbata libertà degli incanti, di turbata libertà dei procedimenti di scelta del contraente e di corruzione. Gli indagati erano, oltre a Carlo Savoia, i suoi diretti collaboratori Gennaro Cardone, Anna Scognamiglio ed Ernesto Scamardella. Oltre a questi il faccendiere casertano Pasquale Vitale. Il gup ha deciso oggi di prosciogliere attraverso l’istituto dello stralcio per non luogo a procedere Pasquale Vitale ed Ernesto Scamardella. Dunque, rimane in piedi l’impianto accusatorio dell’associazione a delinquere finalizzata ala compimento dei tre reati di cui sopra ai sensi dell’articolo 416 commi I, II, III per i soli Carlo Savoia, Gennaro Cardone e Anna Scognamiglio.

Il mega appalto di Caserta: il processo per Carlo Marino, Marcello Iovino &Co.

Veniamo al capo B, forse il più caldo e il più mediatico in quanto coinvolge il sindaco di Caserta, Carlo Marino e l’ex dirigente Marcello Iovino. Stralcio per non luogo a procedere ancora una volta per Gennaro Scamardella, collaboratore e dipendente di Carlo Savoia e per Pasquale Vitale storico e grande amico di Carlo Marino.

Quest’ultimo, in sede di formulazione del capo d’imputazione provvisorio da parte del gip del tribunale di Napoli il 7 dicembre 2021, in riscontro alla richiesta formulata dal pm della Dda Fabrizio Vanorio, veniva così coinvolto: “intermediario del Savoia nelle condotte di seguito compiutamente contestate” in poche parole nell’operazione della gara truccata per il supere appalto da 116milioni di euro relativo alla raccolta dei rifiuti nella città capoluogo che fu realmente affidata alla società Energetika ambiente quella sponsorizzata da Carlo Savoia, avrebbe svolto un lavoro di tramite tra quest’ultimo e il sindaco Carlo Marino. Noi che conosciamo la storia degli ultimi 25 anni a menadito scrivemmo subito che probabilmente Pasquale Vitale si era messo si un po’ in mezzo per cercare di stare in una partita ad alto contenuto economico, ma che Carlo Marino e Carlo Savoia si conoscevano da anni e anni, si erano incontrati in centinaia di riunioni di Forza Italia e che quindi non avevano bisogno di alcun mediatore. Se qualcuno vuole controllare ciò che sostenemmo in quegli articoli, entri nel nostro archivio, come si può agevolmente fare in questi tempi in cui imperano motori di ricerca di ogni genere. Per quella turbativa d’asta venne ipotizzato, e la formulazione confermata poi nella richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Dda, la commissione del reato di turbata libertà degli incanti ai sensi dell’articolo 353 bis. Attenzione al bis perchè pure come scrivemmo in qui giorni si tratta di una previsione, di una variabile relativamente recente di questo reato e si applica quando al turbativa viene realizzata più a monte che a valle cioè costruendo un vestito su misura quando si redige il bando rispetto all’impresa che quella gara è stata già designata in forza di un accordo criminale, fin dall’inizio.

Non è un caso che questi bandi non venissero scritti nei comuni ma negli uffici della Xeco di Carlo Savoia, collocati nel centro direzionale di Napoli. Dunque, per questo reato sono stati rinviati a giudizio il sindaco Carlo Marino, l’allora dirigente Marcello Iovino, naturalmente Carlo Savoia e i suoi collaboratori Gennaro Cardone e Anna Scognamiglio

Sempre rimanendo alle parti stralciate e dunque al proscioglimento di fatto degli imputati, ci portiamo al capo F per segnalare lo stralcio per non luogo a procedere nei confronti di Ernesto Scamardella. Va anche registrato un piccolo errore di omissione in relazione allo stesso provvedimento favorevole stavolta al vigile urbano di Curti Salvatore Merola. Nel dispositivo, infatti, manca il riferimento al capo I, (caso Curti) l’unico che coinvolge Salvatore Merola e dunque l’unico per il quale la sua posizione può essere stata stralciata per non luogo a procedere.

Finiti i proscioglimenti, ora è la volta dei rinvii a giudizio

Questi sono i proscioglimenti per non aver commesso il fatto come nel caso di Paolo Galluccio per gli stralci di non luogo a procedere per Pasquale vitale, Ernesto Scamardella e per l’appena citato Salvatore Merola.

Fermo restando gli ugualmente già citati e sviscerati rinvii a giudizio per Carlo Marino, Carlo Savoia e Marcello Iovino, Gennaro Cardone Anna Scognamiglio (capo B) per la gara d’appalto di Caserta e relativamente ai soli Savoia Scognamiglio e Cardone per l’associazione a delinquere (capo A), veniamo alle altre posizioni per le quali il gup ha deciso il rinvio a giudizio con prima udienza il prossimo 19 marzo 2024.

E qui entra sulla scena Pippo D’Auria

Ripartiamo dal capo C: imputazione bis per Marcello Iovino ed ennesima imputazione per Carlo Savoia. Ai loro nomi si associa quello di Pippo D’Auria che francamente, non sappiamo definire in quanto è un funzionario in pensione, letteralmente servito e riverito da Carlo Marino da quando è uscito dai domiciliari, al punto da averlo ripreso nei ranghi del Comune di Caserta in modo che facesse il pieno di incarichi di RUP e dunque continuasse a guadagnare soldi andando significativamente ad integrare al sua pensione. Dovranno rispondere per quanto riguarda Iovino e Carlo Savoia per la seconda e per l’ennesima volta, per quanto riguarda Pippo D’Auria per la prima volta per i reati di turbativa d’asta ai sensi dell’articolo 353 bis in concorso tra di loro. Si tratta dei giochi di prestigio realizzati per la scelta dei nomi addomesticabili della commissione. Pippo D’Auria è imputato perchè lui in questa procedura era formale testimone della procedura. In verità, l’ordinanza conteneva diverse righe, che a suo tempo pubblicammo, nella quali il gip utilizzava delle valutazioni molto dure, ma che non avevano però provocato la loro incriminazione provvisoria da parte del pm Fabrizio Vanorio nei confronti dell’onnipotente dirigente di allora e di oggi Francesco Biondi, Franco per gli amici, e per l’altro dirigente Carmine Sorbo, anche lui andato in pensione che quelle procedure avrebbero dovuto esercitare un controllo

Veniamo al capo D, che è conseguenza di quello precedente. Se la procedura d’individuazione della commissione rappresentava una parte di un disegno criminale finalizzato alla turbativa d’asta, anche la parte finale della procedura apparteneva allo stesso disegno. Ecco perchè Marcello Iovino, RUP di quella procedura e il già citato Pippo D’Auria, sono stati rinviati a giudizio per il reato di falso del pubblico ufficiale, in collegamento al falso previsto dall’articolo 476.

Il proscioglimento di Paolo Galluccio e lo strano caso dell’appalto di Aversa

Capo E, gara di Aversa. Noi che non siamo tanto scafati, ci chiediamo che cosa ne sarà del rinvio a giudizio che comunque il gup ha formulato nei confronti di Carlo Savoia di Gennaro Cardone di Anna Scognamiglio e anche del salernitano Carmine Gallo (abbiate pazienza scrivete in Google “Carmine Gallo CasertaCe” e leggerete per quale motivo questa persona è stata coinvolta perchè se ve lo rispieghiamo adesso questo articolo si allunga realmente a dismisura) con l’uscita di scena con lo stralcio per non luogo a procedere nei confronti del dirigente Raffaele Serpico e con il proscioglimento per non aver commesso il fatto, sancito oggi dallo stesso gup, nei confronti dell’assessore Paolo Galluccio. Se Savoia e i suoi hanno turbato o tentato di turbare questa gara d’appalto, con chi l’hanno turbata se il dirigente e il politico sono stati prosciolti? Boh.

Sul capo F ci limitiamo a dire, trattandosi di un vicenda riguardante il comune napoletano di Cardito, i nomi dei rinviati a giudizio. Oltre ai soliti Savoia, Scognamiglio e Cardone, e oltre al solito “proscioglimento di Scamardella, è stato rinviato a giudizio Biagio Bencivenga, dirigente del Comune di Cardito. Anche in questo caso la contestazione è quella di turbativa d’asta.

L’assoluzione di Lusciano e il ruolo della Ecologica Service

Capo G, comune di Lusciano. Capo d’imputazione turbativa d’asta. Rinviati a giudizio Carlo Savoia, Gennaro Cardone, Anna Scognamiglio, Nicola Mottola, socio al 50% della Ecologica Service s.r.l., impresa a gestione familiare
attiva nel settore dei rifiuti. Di Eduardo Cotugno, dirigente dell’Ufficio Ambiente del Comune di Lusciano e RUP della
gara; abbiamo già scritto in un altro articolo (CLIKKA E LEGGI) : è stato assolto sempre stamattina e sempre dallo stesso gup a conclusione del processo con rito abbreviato a fronte di una condanna a 2 anni chiesta dal pubblico ministero.

Le gare truccate di Curti, l’assoluzione di Oliviero e il reato ambientale

I capi H ed I riguardano la vicenda della bonifica della discarica nel Comune di Curti: per il capo H rinvio a giudizio per l’attuale sindaco di Curti Antonio Raiano, per Iginio Faiella, comandante dei vigili urbani di Curti, oltre che naturalmente Carlo Savoia, Turbativa d’asta in concorso. Si tratta di un rapporto molto intenso costituito tra il sindaco Raiano, il comandante Faiella e Carlo Savoia per tutta una serie di attività da svolgere relativamente a ingenti quantità di rifiuti localizzati nei pressi del cimitero, rimozione, smaltimento, caratterizzazione, con tanto di proposte economiche e con molti atti monocratici firmati dal sindaco e dal comandante dei vigili urbani in favore della Xeco di Carlo Savoia tra cui determine che contenevano procedure di affidamento consistenti nell’invito di 5 imprese. Ma qui la questione è un po’ complessa ma si può riassumere dicendo che tutto il meccanismo di micro affidamenti che la Xeco lasciava ad altre imprese, e del macro affidamento per lo smaltimento di 475 tonnellate a 175 euro a tonnellata stavolta affidata alla Xeco fu comunaue orchestrato dallo stesso Savoia che intascò anche 12mila euro per classificare e caratterizzare i rifiuti. Il tutto in base ad una stratgegia di accordi riservati rpesi tra carlo savoia, il sidnaco antonio raiano e il comnadant edie vigili urnaniigionio faiella.,

Concludiamo con il capo I. Intanto come già abbiamo fatto con il dirigente del comune di Lusciano Eduardo Cotugno, va subito premesso che l’imprenditore del settore rifiuti di Villa Literno, Michele Oliviero, anche lui ammesso, parimenti a Cotugno al rito abbreviato e anche lui difeso dall‘avvocato Mario Griffo, è stato assolto nonostante una richiesta di condanna a due anni formulata dal pm. Nel capo I c’è in ballo un reato ambientale, quello previsto e regolato dall’articolo 452 quaterdecies del codice penale, “allestimento di mezzi e attività continuative organizzate, allo scopo di cedere, ricevere, trasportare, esportare, importare, o comunque gestire abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti”. Tutto ciò, naturalmente allo scopo di far quattrini, di acquisire un ingiusto profitto. Saranno processati per questo capo d’imputazione Carlo Savoia, Iginio Faiella, Michele Fontana, Angelo Egisto. Michel Fontana è il noto imprenditore un po’ di Casapesenna e un po’ di Villa Literno noto ai lettori del nostro giornale per il numero impressionante di appalti a lui aggiudicati negli anni dalla Gisec cioè l’ente dell’amministrazione provinciale di Caserta che gestisce, sotto la presidenza dell’attuale sindaco di San Cipriano, Giuseppe Caterino, tutti gli impianti dei rifiuti operanti in Terra di Lavoro.