Il giornalista De Michele ha organizzato i tre finti attentati ai suoi danni per ottenere la scorta. Ora è indagato

18 Maggio 2020 - 08:40

L’indagine realizzata dal nucleo investigativo del gruppo carabinieri di Aversa coordinati dal pm dda Vanorio. Naturalmente la protezione sarà tolta. ECCO LA NOSTRA SOBRIA POSIZIONE

 

CASERTA – (g.g. ) È finita  come doveva finire, con un esito già scritto nell’evoluzione incontrollata e forse anche incontrollabile da parte di chi lo ha ospitato, di un demone variamente connotato e diversamente espresso. Chissà perché Mario De Michele, che stupido non è, almeno per quel poco.che lo abbiamo conosciuto, ha ritenuto che bastasse la proposizione di un format, di un cliché per accedere, come se si trattasse di un dispenser gratuito, ai  privilegi di una scorta a cui avrebbe voluto aggiungere anche un’auto blindata. Una domanda a cui riteniamo di poter rispondere, almeno in parte. Ma sarebbe un ragionamento lunghetto, con un impianto che ai nostri lettori più accorti è, peraltro, già in larga parte noto.

Ma siccome riteniamo che ogni situazione, ogni caso ha la sua dimensione  anche  questo ha il suo, noi non ci faremo risucchiare dalla tentazione di enfatizzare oggi quello che non abbiamo voluto enfatizzare ieri, quello che abbiamo guardato da lontano con la rassegnazione, divenuta distacco, di chi è arrivato alla conclusione che un certo tipo di mentalità, di incultura collettiva, vera struttura e vero regime di questi territori, sono ineluttabili fino al punto da farci fare a volte il peccato grave di pensare alla teoria lombrosiana dell’atavismo.

Diciamo che Mario De Michele, che ha finto i tre attentati, messi in scena per ottenere la scorta, nuovo status symbol di questo tempo,  comodità e non scomodità della vita, toccasana per il corpp e per la mente, è stato anche sfortunato, avendo incrociato un giro non buono, cioè inquirenti di primissimo livello che hanno chiuso la pratica in pochissimi mesi. I carabinieri del tenente colonnello D’Amato , comandante del Gruppo di Aversa,  i militari  delN Investigativo, diretti dal tenente Diego Montella, incubano, infatti, il propellente di una capacità e di una passione non sconosciuta a questo giornale e di cui questo giornale ha avuto già modo di occuparsi negli ultimi anni.

Niente “articolone” dunque. Quattro righe distratte abbiamo dedicato alla pubblicazione delle ricostruzioni, apparse immediatamente inverosimile ai nostri occhi non inesperti, fatte da De Michele di quegli episodi, e non faremo tanto di più oggi. Ugualmente niente abbiamo da dire sul testo dell’articolo, se non comunicare tutto con un’alzata di spalle, che il cacciatore di scorte ha scritto nel suo sito.

Insomma, per noi va evidenziato solo il lavoro dei carabinieri, coordinati dal pm della Dda Vanorio. Sono gli altri ad avere la necessità di dichiararsi tanto sorpresi da dover “pisciare lungo”, da dover apprestare  al caso titoli di scatola e estese ricostruzioni. Casertace lavora ogni santo giorno per ore e ore nell’analisi faticosa del retroterra di fatti come quelli di cui Mario De Michele si è reso protagonista.  Un retroterra mille volte più importante della vicenda di De Michele da cui scaturisce

Solo cosa: durante le messe in scena, e qualcuno si sarebbe potuto fare male, dato che “si scherzava” col piombo con i proiettili e non con i trick track. Cinismo? Deriva psichica? Per noi è irrilevante stabilirlo.