L’ACCUSA. Il giro di fatture false del noto concessionario tra auto straniere (fiscalmente) taroccate e documenti falsi alla Motorizzazione Civile

14 Febbraio 2024 - 21:20

Dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari emergono dettagli maggiori sull’ inchiesta realizzata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere

RECALE/CASAPULLA – Non c’è dubbio che la provincia di Caserta sia quella in cui prolifera maggiormente il numero delle nuove società costituite. Incrociando, però, le tante inchieste riguardanti le fatturazioni per operazioni inesistenti, emesse o incassate per abbassare il computo dell’Iva a debito o addirittura, volendo stravincere la partita dell’evasione fiscale, creando Iva a credito, si capisce anche perchè quella di Caserta appare, ma appare solo, una economia in salute, in crescita, quando in realtà è solamente una economia malata.

Iva in prima battuta, Irpef e Ires ossia le imposte dirette sulla persona fisica e sulle società in seconda battuta. Poi ci sono le fatture false, sempre riguardanti operazioni inesistenti emesse e assorbite allo scopo dio riciclare danaro sporco oppure ancora per fa scomparire danaro su cui pagar tasse, trasformandolo in contanti, raccolti poi per decine e decine di migliaia di euro, che diventano poi centinaia di migliaia e anche milioni di euro, agli sportelli Postamat da una pletora di soldatini che per 50/100 euro, si spargono a macchia d’olio in tutti gli angoli della provincia e anche fuori da questa per ritirare quel contante, destinato poi a sparire nei meandri del nero, dell’ economia sommersa o prendendo la strada di paesi dove i controlli su queste cose sono molto più labili, così come ha dimostrato la recente inchiesta che ha portato all’arresto di 7 persone tra cui i noti imprenditori di Calvi Risorta, Luca e Nicolino Iorio, e l’ex giovanotto di Casal di Principe Antonio Caliendo, divenuto noto una decina di anni fa per la vicenda delle percosse alla sua fidanzata , reginetta di bellezza come miss Caserta.

Nel caso dell’imprenditore Camillo Gravante, di Macerata Campania, 41 anni, titolare della nota concessionaria d’auto “G&D auto srl” si tratta di uno schema piuttosto classico ovvero tante fatture false realizzate per operazioni inesistenti, utilizzando il sistema che ha garantito impunità a tanti, dei falsi acquisti di auto importate dall’estero.

Ma il fatto che si tratti di un metodo consueto non significa che non dobbiamo elencare con precisione i ruoli dei principali indagati in un elenco che complessivamente conta su 27 nomi.

Molto è già stato scritto su questa vicenda ma è opportuno stabilire e stabilizzare i punti essenziali del meccanismo. Il capo 1 stabilisce che, secondo la prospettazione accusatoria del pubblico ministero della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Sergio Occhionero, è stato proprio Camillo Gravante il dominus, l’amministratore di fatto della società “G&D auto srl” affidando questo incarico, solo figurativamente, non a un prestanome qualsiasi bensì a Melania Ruotolo, 37 anni, di Macerata Campania e a quanto risulta compagna di Camillo Gravante.

Stiamo leggendo un avviso di conclusione delle indagini preliminari, configurato, però, come un’ordinanza con 30 capi d’imputazione provvisori . Si sa , che in questi casi, il capo 1 o capo a è quello che contiene l’architrave e i nomi di chi regge il presunto meccanismo criminale. Nel caso di specie, oltre ai due già citati Camillo Gravante e Melania Ruotolo risulta indagato anche Michele Sorbo, consulente fiscale in pratica commercialista di Camillo Gravante. L’assortimento di contestazioni di reato è ampio, completo. I reati fiscali relativi all’evasione Iva e all’evasione Irpef, effettuati in concorso vengono accompagnati anche dagli articoli 482 e 483 del codice penale. Il primo riguardante il falso materiale realizzato da un privato il quale redige e firma atti pubblici, il secondo nella variante del falso ideologico. Di mezzo, quindi, ci sono degli enti pubblici raggirati. Basta scorrere un poco l’elenco e si capisce che si tratta della motorizzazione civile dove veniva dichiarato di tutto e di più dagli attori, perchè a questo punto di attori si trattava, costitutori di società che esistevano solo per emettere fatture per operazioni inesistenti.

A riguardo possiamo citare un esempio fra i tanti riguardante il coinvolgimento nell’indagine di Rita Meola, 39 anni di Santa Maria Capua Vetere, risultata dipendente della ditta individuale “Ines di Meola Carmine” di Portico di Caserta. Entrambi per 3 anni e usando evidentemente la ragione sociale della ditta individuale, hanno immatricolato tra il 2018, 2019, 2020 diversi veicoli, diverse auto sostanzialmente immaginarie, provenienti dall’estero. Il falso lo compivano nel momento in cui dichiaravano di aver versato l’imposta indiretta nel paese di provenienza dello stesso. Dichiaravano anche il nome di un venditore fasullo. Naturalmente questo si scaricava favorevolmente sulla possibilità di non pagare l’iva sul vero veicolo, qu quello reale. Immaginate questa operazione compita decine e decine, forse centinaia di volte e è potete ben comprendere che oltre all’Iva evasa si veniva a creare un vantaggio competitivo perchè quell’auto poteva essere venduta ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello praticato da chi invece, sullo stesso modello, doveva invece pagare l’Iva. Abbiamo cercato di semplificare ma riteniamo che ci siamo capiti. Nella lunga sequenza delle contestazione relative all’emissione di fatture, emergono anche tanti nomi diversi e anche tante imprese definibili a tutti gli effetti delle cartiere. Ad esempio il capo 3 vede indagato Alessandro Di Monaco gestore della “Autotrasport srl”, il capo 4 Salvatore Piccerillo, uomo di fiducia di Camillo Gravante nonchè titolare dei conti correnti su cui sono confluite le somme oggetto delle compravendite delle vetture in totale evasione di imposta. Proseguendo al capo 5, troviamo l’amministratore della “A&M Motors srls”, la 47enne di Santa Maria Capua Vetere, Fernanda Tiglio.

TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI

Camillo Gravante, 41 anni,

Melania Ruotolo, 37 anni

Giulia Di Natale, 42 anni

Antonio Decembrino, 32 anni

Salvatore Piccerillo, 55 anni

Fernanda Tiglio, 46 anni

Giuseppina Detont, 31 anni

Costantino Merone, 47 anni

Pasquale Farina, 27 anni

Vincenza Castellari, 45 anni

Alessandro Di Monaco, 56 anni

Luigi Razzino, 30 anni

Giuseppe Pedata, 55 anni

Bruno De Pompeis, 49 anni

Giuseppe Barracano, 24 anni

Michele Sorbo, 72 anni

Marcello Paolella Benetenuto, 45 anni

Giuseppe D’Alessandro, 54 anni

Angelo Cardillo, 66 anni

Vincenzo Di Monaco, 33 anni

Anna Angelino 31 anni

Rita Meola 40 anni