IL LUTTO. È morto l’ingegnere Tonino Napoletano

3 Agosto 2023 - 10:32

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Lutto nel mondo delle professioni: è morto all’età di 73 anni il notissimo ingegnere Antonio Napoletano, per gli amici Tonino, il quale ha perso la sua battaglia contro una terribile malattia.

L’uomo è deceduto all’interno di Villa Fiorita, a Capua, dov’era ricoverato per delle cure. Le condizioni di Napoletano si sono aggravate questa notte, a quanto pare per un’insufficienza respiratoria.

Era un uomo socievole e sociale Tonino Napoletano, anche se non ha mai avuto incarichi di partito ufficialmente ricoperti.

Ha lavorato per il comune di Santa Maria Capua Vetere negli anni Novanta e anche successivamente. A lui si deve il progetto, purtroppo finito nel dimenticatoio per tanti anni, relativo alla riqualificazione del Campo Sorbo, orribile enclave del degrado e del disonore di una classe politica locale che, se si eccettua la breve parentesi della sindacatura di Biagio Di Muro, ha costretto le molte famiglie che abitano al confine tra Santa Maria Capua Vetere e San Tammaro a vivere in un posto praticamente irraggiungibile, a causa delle condizioni tremende delle strade, peraltro incastrate dentro ad un contesto letteralmente privo di opere di infrastrutturazione primarie.

Quel progetto, presentato nel 2015 e utilizzato per ottenere un finanziamento, fu attivato in extremis dal sindaco di Muro allo scopo di ottenere il denaro necessario all’intervento.

Di questo argomento ci siamo occupati già in passato, ma oggi, in occasione della morte dell’ingegnere Napoletano, va sottolineato che se il finanziamento è arrivato successivamente, durante la prima consiliatura di Antonio Mirra, ciò è dovuto a quel progetto e alla determinazione dell’amministrazione al tempo capeggiata da Di Muro di presentarla nei tempi giusti, dopo gli anni del disinteresse.

Il lavoro di Tonino Napoletano fu gratuito. Una scelta realizzata proprio per bruciare i tempi e per allinearli alle scadenze temporali, oltre le quali anche quel finanziamento sarebbe saltato, il cui incrocio con la procedura del comune fu possibile perché lo stesso Napoletano lo individuò come risposta all’annoso problema di Campo Sorbo, i cui residenti devono davvero qualcosa a quel professionista.