Il ministro Piantedosi a Casal di Principe, inaugurato il nuovo commissariato di Polizia

18 Aprile 2023 - 17:57

Il presidio di polizia coprirà un’area che comprende i comuni di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Villa di Briano e San Marcellino

CASAL DI PRINCIPE – Inaugurato a Casal di Principe un nuovo commissariato di Pubblica sicurezza che sorge
simbolicamente in un bene confiscato al clan camorristico dei Casalesi. Il bene è stato ristrutturato e adeguato alla nuova destinazione anche grazie ai fondi del Programma operativo nazionale
Legalità 2014-2020. Il presidio di polizia coprirà un’area che comprende i comuni di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Villa di Briano e San Marcellino. Al taglio del nastro tricolore sorretto da bimbi del posto e al disvelamento della targa hanno partecipato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il capo della Polizia, Lamberto Giannini, il prefetto di Caserta , Giuseppe Castaldo, il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale e il vicario del questore di Caserta , Andrea Vincenzo Curtale. ‘‘Oggi – ha detto Piantedosi – si realizza un presidio di Polizia, un
presidio di legalità, un presidio dello Stato che vuole dare risposte.
La società civile è la maggioranza rispetto ai fenomeni criminali che hanno per troppo tempo afflitto anche questi territori. I poliziotti sono i fautori della normalità e lavorano molto spesso sotto traccia. La normalità è l’obiettivo più grande che possiamo raggiungere”. ”Purtroppo non possiamo dire che su questo territorio la mafia sia
arrivata

alla fine ma le forze di polizia riescono a manifestare il loro importante ruolo con operazioni e risultati quotidiani – ha aggiunto – La battaglia non è ancora vinta, il percorso è ancora da completare ma siamo a buon punto, l’importante è marcare la presenza”.
Un altro dei passi che bisogna percorrere in tutta Italia con costanza e perseveranza”, ha detto il capo della Polizia Lamberto Giannini.
Il percorso per arrivare a questo presidio è stato fatto avendo chiara una luce, il sacrificio di don Peppe Diana che non poteva essere dimenticato, la luce che ci indicava una strada, una strada che stiamo percorrendo – ha sottolineato – siamo arrivati ​​a una stazione importante ma dobbiamo continuare a seguire la luce e andare avanti”